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venerdì 2 maggio 2008

Il Cardinal Federigo Borromeo e l'Innominato(Capp.XXII -XXIII)




Del cardinal Federigo Borromeo, il narratore non dà un ritratto fisico, ma presenta il personaggio attraverso le tappe della sua vita e le caratteristiche della sua personalità.Illustrate la presentazione secondo il percorso della sua vita.
Nota il Russo che, con il personaggio del cardinale, il Manzoni ha voluto seguire la via di un cattolicesimo convenzionale:ha visto nell'uomo il grande gerarca della chiesa.Con tale probabilità, Federigo Borromeo, fu realmente un grande gerarca, e tale l'ha probabilmente inteso l'Autore, sacrificando gli aspetti poetici e quelli realistici.Il profilo del Cardinale ha un significato che va ben oltre i dati storici perchè l'autore intende proporre un esempio di santità accessibile a chiunque voglia percorrere la via della perfezione religiosa.
Il cardinale accoglie l'innominato con affetto e gratitudine e nel suo discorso quali affermazioni richiamano l'onnipotenza di Dio e quali l'inadeguatezza dell'essere umano?

CONCETTA RUSSO
Federico Borromeo nacque nel 1564, membro di una delle maggiori famiglie milanesi, apparteneva a quei rari uomini che spendevano la propria vita nella ricerca e nell'esercizio non del bene ma del meglio.
Uomo di grande carità e modestia, venne educato fin dall'infanzia alla vita religiosa e al dovere, con la sua opera e il suo esempio divenne un modello per tutti i sacerdoti; infatti egli venne eletto nel 1595 aricivescovo di Milano dal Papa Clemente VIII.
Dotato di vata cultura, scrittore di numerosi trattati, protettore delle arti e delle lettere, aveva fondato una grande biblioteca Ambrosiana con annessa una galleria d'arte.
Inoltre istituì un colleggio di studiosi e uno di alunni per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue classiche e orientali.
Egli ritenne che la vita non debba essere un peso per molti ed una festa per alcuni, ma per tutti un impegno, e cercò di rendere la sua utile e santa.
Esercitò l'autorità come servizio, praticò la povertà e soccorse soprattutto i bisognosi.
Egli però non fu del tutto immune da certe opinioni strane e mal fondate.
Egli morì nel 1628.
MERY PAFUMI
Salve prof, ecco la prima parte del commentoSalve prof, ecco la prima parte del commento:
Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, nato nel 1564, era uno degli uomini più impegnati del suo tempo.
La vita di Federigo è sin dalla prima gioventù una dedizione completa al bene. Il cardinale Federigo Borromeo nato nel 1564 ,appare come un modello di religioso e la sua figura assume un rilievo particolare: se Fra Cristoforo è essenzialmente un uomo d'azione e don Abbondio e Gertrude sonio i religiosi che hanno tradito un ideale, Federigo viene proposto come il cristiano avviato sulla strada della santità.Appartenente ad una nobile famiglia lombarda di cui fece parte anche il vescovo di Milano Carlo Borromeo beatificato anni dopo, decide di abbandonare tutti i suoi averi e dedicarsi alla carità e all'umiltà verso i più poveri.Fin dall'infanzia pone attenzione al rispetto dei principi cristiani e già da adolescente Federigo sceglie la vita consacrata così, nel collegio di Pavia si dedica allo studio,alla catechesi e ad opere di carità .Inoltre all'impegno pastorale aggiunge quello culturale,fondando la biblioteca Ambrosiana:un'istituzione innovativa che fa del suo fondatore un precursore dei moderni uomini di cultura e inoltre il suo carattere mite e affabile completa poi il ritratto morale di Federigo facendone un esempio quindi di vita cristiana, ma non privo di difetti sotto il profilo delle opinioni in materia di scienze e cultura.

RICCARDO SPADARO

Il cardinale Federigo Borromeo nato nel 1564 ,appare come un modello di religioso e la sua figura assume un rilievo particolare: se Fra Cristoforo è essenzialmente un uomo d'azione e don Abbondio e Gertrude sonio i religiosi che hanno tradito un ideale, Fefderigo viene proposto come il cristiano avviato sulla strada della santità.Appartenente ad una nobile famiglia lombarda di cui fece parteanche il vescovo di Milano Carlo Borromeo beatificato anni dopo, decide di abbandonare tutti i suoi averi ededicarsi alla carità e all'umiltà verso i più poveri.Fin dall'infanzia pone attenzione al rispetto dei principi cristiani e già da adolescente Federigo sceglie la vita consacrata così, nel collegio di Pavia si dedica allo studio,alla catechesi e ad opere di carità .Inoltre all'impegno pastorale aggiunge quello culturale,fondando la biblioteca Ambrosiana:un'istituzione innovativa che fa del suo fondatore un precursore dei moderni uomini di cultura e inoltre il suo carattere mite e affabile completa poi il ritratto morale di Federigo facendone un esempio quindi di vita cristiana, ma non privo di difetti sotto il profilo delle opinioni in materia di scienze e cultura.
MANILA TROVATO

Federico Borromeo nacque nel 1564, membro di una delle maggiori famiglie milanesi, apparteneva a quei rari uomini che spendevano la propria vita nella ricerca e nell'esercizio non del bene ma del meglio.
Uomo di grande carità e modestia, venne educato fin dall'infanzia alla vita religiosa e al dovere, con la sua opera e il suo esempio divenne un modello per tutti i sacerdoti; infatti egli venne eletto nel 1595 aricivescovo di Milano dal Papa Clemente VIII.
Dotato di vata cultura, scrittore di numerosi trattati, protettore delle arti e delle lettere, aveva fondato una grande biblioteca Ambrosiana con annessa una galleria d'arte.
Inoltre istituì un collegio di studiosi e uno di alunni per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue classiche e orientali.
Egli ritenne che la vita non debba essere un peso per molti ed una festa per alcuni, ma per tutti un impegno, e cercò di rendere la sua utile e santa.
Esercitò l'autorità come servizio, praticò la povertà e soccorse soprattutto i bisognos ,ma
non fu del tutto immune da certe opinioni strane e mal fondate.
Egli morì nel 1628.

P.S.: Ecco qui il suo commento, spero che sia esauriente! Arrivederci.

FEDERICA BONANNO


-Federigo Borromeo-
Federigo Borromeo nacque nel 1564, e mostrò ben presto una profonda vocazione sacerdotale, e prese i voti nel 1580 tramite il cugino Carlo Borromeo, cardinale in odore di santità. Istruito nel collegio Borromeo di Pavia, fondato dallo stesso cugino Carlo, si dedicò principalmente all'istruzione religiosa dei relitti e alla consolazione degli infermi. Ben presto nacquero anche dei constrasti famigliari per il suo modo alquanto semplice di condurre lo stile di vita, diminuendo così la dignità del casato e con gli istitutori del collegio dovette faticare per imporsi, ma viene comunque visto come un uomo di grande virtù e bontà anche se con altrettanti difetti che però il narratore non dà a notare. Fondò inoltre la biblioteca ambrosiana, istituzione dotata di trentamila volumi a stampa e quattordicimila manoscritti provenienti da ogni parte del mondo. Con il profilo del cardinale Manzoni ha voluto proporre un personaggio di ecclesiastico vivo e concreto la cui vita si pone come esempio di santo "moderno", quindi i dati storici utilizzati del Ripamonti e del Rivola sono un pretesto e l'autore vuol intendere che la perfezione religiosa è possibile e percorribile da chiunque.
Salve proffy :)

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Federico Borromeo nacque nel 1564, membro di una delle maggiori famiglie milanesi, apparteneva a quei rari uomini che spendevano la propria vita nella riceca e nell'esercizio non del bene ma del meglio.
Uomo di grande carità e modestia, venne educato fin dall'infanzia alla vita religiosa e al dovere, con la sua opera e il suo esempio divenne un modello per tutti i sacerdoti; infatti egli venne eletto nel 1595 aricivescovo di Milano dal Papa Clemente VIII.
Dotato di vata cultura, scrittore di numerosi trattati, protettore delle arti e delle lettere, aveva fondato una grande biblioteca Ambrosiana con annessa una galleria d'arte.
Inoltre istituì un colleggio d studiosi e uno di alunni per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue classiche e orientali.
Egli ritiene che la vita non debba essere un peso per molti ed una festa per alcuni, ma pe tutt un impegno, e cerca di rendere la sua utile e santa.
Esercità l'autorità come servizio, praticò la povertà e soccorse soprattutto i bisognosi.
Egli però non fu del tutto immune da certe opinioni strane e mal fondate.
Egli morì nel 1628.

Trovato Manila II E

P.S.: Ecco qui il suo commento, spero che sia esauriente! Arrivederci.

Anonimo ha detto...

LA FIGURA DI FEDERICO BORROMEO:
Federico Borromeo nato nel 1564,capì fin da giovane la sua vocazione sacerdotale e dopo pochi anni nel 1580 prese l'abilo talare dalle mani del famoso Carlo Borromeno,cardinale in odore di santità.Iniziò ad occuparsi dell'istituzione religiosa dei derelitti e della consolazione degli infermi quando entrò nel collegio Borromeo di Pavia.Il suo comportamento frugale nel vestire e nel mangiare lo fece diventare un gran bersaglio di discussione in famiglia e anche nel collegio;appunto dopo tanti rifiuti accettò l incarico di arcivescovo solo per l'obbligo del papa.Con molta prudenza e semplicità fondò la biblioteca Ambrosiana.Troviamo due caratteri contrapposti in Federico Borromeo;esso era sia un uomo di valore ,una figura importante ma anche un uomo molto generoso.Indifferente alla gelosia e all'egoismo rifiutò anche la carica di papa,propostagli da un cardinale amico.

MARY.LEOTTA.=)

Anonimo ha detto...

-Federigo Borromeo-
Federigo Borromeo nacque nel 1564, e mostrò ben presto una profonda vocazione sacerdotale, e prese i voti nel 1580 tramite il cugino Carlo Borromeo, cardinale in odore di santità. Istruito nel collegio Borromeo di Pavia, fondato dallo stesso cugino Carlo, si dedicò principalmente all'istruzione religiosa dei relitti e alla consolazione degli infermi. Ben presto riuscì anche ad avere constrasti famigliari per il suo modo alquanto semplice di condurre il suo stile di vita, diminuendo così la dignità del casato; anche con gli istitutori del collegio ebbe dovuto faticare per imporsi, ma viene comunque visto come un uomo di grande virtù e bontà anche se con altrettanti difetti che però il narratore non da a notare. Fondò inoltre la biblioteca ambrosiana, istituzione dotata di trentamila volumi a stampa e quattordicimila manoscritti divenuti da ongni parte del mondo. Oltre alla sua istituzione, Federigo si prodiga all'elemosina e si mostrò generoso e benevolento in molte occasioni.

Salve proffy :)
Federica Bonanno

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

bondisi

Anonimo ha detto...

Il cardinale Federigo Borromeo nato nel 1564 appare come un uomo che fin da giovane nonostante l'esser figlio di una famiglia nobile lombarda a cui appartiene anche il vescovo di Milano Carlo Borromeo beatificato anni dopo decide di abbandonare tutti i suoi averi e di abbandonarsi alla carità e all'umiltà verso i più poveri.Fin dall'infanzia pone attenzione al rispetto dei principi cristiani e già da adolescente Federigo scegliel a vita consacrata e, nel collegio di Pavia si dedica allo studio,alla catechesi e ad opere di carità quindi la sua vita appare come un esempio di fede e di profonda umiltà.Inoltre all'impegno pastorale aggiunge quello culturale,fondando la biblioteca Ambrosiana:un'istituzione innovativa che fa del suo fondatore un precursore dei moderni uomini di cultura e inoltre il suo carattere mite e affabile comopleta poi il ritratto morale di Federigo facendone un esempio quindi di vita cristiana,pur non privo di difetti sotto il profilo delle opinioni in materia di scienze e cultura.
da RICCARDO SPADARO
II E

Anonimo ha detto...

Federigo Borromeo, nato nel 1564, fu uno degli uomini che si impegnò nella ricerca e nell'esercizio del meglio. Egli scelse la vita consacrale e decise di dedicarsi alla carità, di abbandonare i proprui averi per aiutare i poveri. Fondò la biblioteca Ambrosiana nella quale erano riposti i libri scritti in lingua greca e latina. Egli, nonostante era figlio di una famiglia nobile, sceglie la vita più umile, aiutando i poveri e pone attenzioni a i principi cristiani.ù

LONGO GIUSEPPE II E


B_*** O*** N*** d*** _I

Anonimo ha detto...

Federigo Borromeo è nato nel 1564 da una famiglia nobile. Nel 1580 manifesta la risoluzione di dedicarsi al ministero ecclesiastico e così successivamente viene eletto arcivescovo di Milano dal papa Clemente VIII nel 1595.
Federigo è un personaggio che si impegna nella ricerca e nell’esercizio del meglio. Con il suo esempio costituisce un costante punto di riferimenti per tutti ed un modello che incarna e realizza l’immagine del cristiano avviato sulla strada della santità. Egli ritiene che la vita non debba essere un peso per molti e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego e perciò cerca di rendere la sua vita utile e santa, desiderando il primato nel bene, rifiutando i vantaggi della sua condizione benestante e aiutando le persone più bisognose e rivolgendosi a quelli di “bassa condizione”. Era dotato di una vasta cultura e fu scrittore di numerosi trattati, protettore delle arti e delle lettere e fondò una biblioteca ambrosiana con annessa una galleria d’arte. Dunque era un uomo non comune in cui si sommavano eroismo religioso, cultura, carità e intensità morale, anche se non del tutto immune da certi errori più dei suoi tempi che non suoi.


Concetta Russo II E

Anonimo ha detto...

Salve prof, ecco il commento:

Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, nato nel 1564, era uno degli uomini più egregi di quei tempi.
Egli badò fin dall’adolescenza a delle parole d’umiltà, all’ingiustizia dell’orgoglio, alla vera dignità e ai veri beni. Nel 1580 iniziò a dedicarsi al ministero ecclesiastico, e prese l’eredità dell’abito dal cugino Carlo. Poco dopo entrò nel collegio fondato da suo cugino a Pavia. Nonostante fosse figlio di una nobile famiglia lombarda, lui aveva scelto di praticare una vita umile. Dovette sostenere una battaglia perché lui usava degli abiti semplici e gli istitutori volevano farlo cambiare, per distinguerlo dagli altri. Grazie alla sua generosità nei confronti dei più poveri, istruiva certi giovani fanciulli all’educazione. Egli inoltre fondò la biblioteca Ambrosiana, dove vi erano riposti i libri scritti in greco e latino.


Mery Pafumi...:):)

Anonimo ha detto...

Sera prof!!!
Scusi per il ritardo...



Il capitolo XXII°, ampia pausa in cui non vi è alcun intreccio con la storia, è interamente dedicato al cardinale Federigo Borromeo, uno dei personaggi storici di maggior rilevanza all'interno del romanzo. La vita di quest'uomo ci viene subito presentata dal Manzoni come -un ruscello che, scaturito limpido dalla roccia, senza ristagnare né intorbidirsi, và limpido a gettarsi nel fiume-, un paragone che sottolinea chiaramente quale fosse lo stile di vita del personaggio. Il cardinale, nato nel 1564, era figlio di una mobilissima e ricchissima famiglia di Milano e, cresciuto tra -gli agi e le pompe- fin da piccolo si era dedicato al bene del prossimo, a rendere la sua vita utile e santa. Già all'età di 16 anni, nel 1580, egli manifestò la volontà di dedicarsi al ministero ecclesiastico; insegnò la dottrina cristiana alla massa popolare più rozza; soccorse gli infermi e per tutto ciò non ricorse a nessuna sfarzosità, facendo trasparire la sua superiorità, ma bensì alla pura semplicità. Nel 1595 Federigo viene nominato dal Papa Clemente VIII arcivescovo di Milano, e successivamente fondò a spese proprie la Biblioteca Ambrosiana, che conteneva trentamila volumi stampati e quattordicimila manoscritti. Fra le tante buone opere e i numerosi titoli ricevuti, gli fu attribuito quello di uomo dotto, avendo lasciato cento opere circa di tutti i generi classici, anche se queste sono state dimenticate. La personalità di Federigo è quindi costituita da una carattere anticonformista poiché il suo comportamento non è conforme agli usi della sua classe sociale e, all'interno del romanzo, queste sue caratteristiche contrastano con gli altri personaggi. Il suo comportamento và contro l'intolleranza e l'oscurantismo dell'epoca, in cui la visione della realtà era chiusa e gretta e ciò che si considerava diverso veniva rifiutato. In conclusione, si capisce come sia perfetto il paragone tra la sua vita e il ruscello, che fa trasparire l'integrità del personaggio, che è passato attraverso tanti terreni, ma non ha mai ceduto ai ricatti e non si è mai macchiato di alcun peccato.

Antonella Salvà II E