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mercoledì 11 aprile 2012

 BIOGRAFIA DI CARLO GOLDONI


Nel Settecento l'opera di Goldoni e soprattutto la sua riforma della commedia furono al centro di una battaglia culturale che contrapponeva opinioni molto diverse circa il teatro comico.Attaccato a più riprese dai sostenitori della tradizione e del classicismo tra i quali spiccava Garlo Gozzi, ebbe invece riconoscimenti di stima e giudizi favorevoli da alcuni intellettuali illuministi, in particolare da Voltaire.

La tradizione teatrale veneziana

Venezia, la città nella quale Goldoni nacque e visse gran parte delle proprie esperienze di teatro, aveva una fiorente tradizione teatrale.Nel secolo che precede l'esordio goldoniano questa tradizione si era andata rafforzando : la crisi del commercio che aveva colpito Venezia nel Seicento aveva favorito la riconversione di molte imprese desiderose di investire in nuove attività.Attorno al teatro si era così sviluppato un vero e proprio mercato e nel Settecento erano nate le prime "imprese teatrali", cioè delle attività commerciali che organizzavano spettacoli a pagamento.L'obiettivo è ottenere il consenso di un pubblico sempre più vasto: il teatro non è più riservato all'aristocrazia , ma si allarga alle classi popolari, che preferiscono generi più semplici come la commedia e il melodramma , a scapito della tragedia.
Nella commedia dell'arte tanto in voga nella prima metà del sec.XVIII , gli attori interpretano personaggi fissi come Arlecchino,Brighella, Pantalone ecc. e recitano senza un copione scritto, affidandosi solo a canovacci
che riportano lo sviluppo generale delle azioni.Il dialogo è abbandonato all'improvvisazione.Il rischio di questa pratica è che le compagnie si affidino a situazioni e battute ripetitive , banalizzando i veri motivi comici solo per strappare al pubblico un facile consenso.
La riforma del teatro comico operata da Goldoni fu molto più di una semplice  trasformazione di tipo tecnico.Essa infatti provocò una vera rivoluzione nel modo di concepire il teatro comico, ebbe profonde incidenze nel rapporto pubblico-teatro e segnò l'inizio di una nuova epoca per la commedia italiana.
La riforma goldoniana nacque dalla necessità della borghesia del tempo,di cui Goldoni faceva parte,di avere un teatro comico che avesse dignità e valore in sostituzione dell'ormai degradata commedia dell'arte che non rispondeva più alle esigenze di un pubblico maturo.Quelle che erano state le caratteristiche più rilevanti della commedia dell'arte(e che ne avevano determinato il successo) avevano infatti rilevato tutti i loro limiti: gli intrecci, nella strenua ricerca di una originalità che potesse di nuovo conquistare il pubblico, erano sempre più stravaganti e complessi; gli attori ricorrevano a esibizioni rozze e volgari nella speranza di sfuggire alla ripetitività ; i personaggi erano ridotte a pure maschere che resistevano grazie all'abitudine e alla mancanza di fantasia dei capocomici.

  La strada verso la riforma  

AUDIO I cardini della riforma

Negli anni in cui Goldoni si avvicina al teatro comico, la commedia dell'arte è in crisi. Con la sua riforma Goldoni non dimenticò l'importante lezione della commedia dell'arte soprattutto per quanto riguardava la brillantezza dei dialoghi, il ritmo e la vivacità delle azioni, però seppe ricondurre la commedia a una dimensione più strutturata per quanto riguardava i testi, sviluppando contemporaneamente contenuti più realistici. In particolare : 
  • sostituì gradatamente il dialogo improvvisato dall'attore in scena con un testo scritto per ogni personaggio. Il canovaccio, tipico della commedia dell'arte, lasciava così il posto a un'opera scritta e strutturata in ogni sua parte e chi recitava doveva ora adeguarsi al testo rispettandone scansioni e battute senza aggiungere nulla che non fosse già previsto e non facesse parte del copione.
  • trasformò i personaggi tipizzati e stereotipati della commedia dell'arte in personaggi dotati di un notevole spessore individuale e sociale.Goldoni dette vita a personaggi dai tratti reali e concreti, radicati in una realtà sociale ben determinata e attraversati da passioni che, pur essendo di tutti gli uomini, erano rappresentate con una grande individualizzazione, in modo tale da escludere qualsiasi riduzione del personaggio a semplice stereotipo. Per fare questo Goldoni dovette procedere all'abolizione delle maschere.
  • arricchì i contenuti delle commedie , fino ad allora di basso livello, con nuove tematiche morali legate al mondo e alla mentalità borghesi di quel periodo: affrontò i contrasti generazionali  affermando la necessità di superare la visione del mondo dei vecchi mercanti per fare spazio a quella dei giovani, esaltò l'operosità e l'inventiva contro i privilegi di casta ,sottolineò la vitalità e la ricchezza del mondo popolare.
  •  sviluppò le trame in una organica sequenza di situazioni e avvenimenti rendendole funzionali all'approfondimento di quei contenuti morali che di volta in volta inseriva nelle sue commedie.
I risultati generali più rilevanti di quest'opera riformatrice di Goldoni,furono soprattutto due:
  • permettere la revisione del concetto di comico , che dopo di lui assunse una dignità e un valore che mai aveva avuto in precedenza,
  • fornire il primo esempio italiano di realismo in senso moderno.
La lingua
Goldoni , al contrario di quanto accadeva nella commedia dell'arte caratterizzata da un forte plurilinguismo e dalla contaminazione dei dialetti nella stesura delle sue commedie fece sempre ricorso a un'unica forma linguistica che di volta in volta poteva essere la lingua italiana o il dialetto veneziano. 
Questa scelta era legata ai suoi intenti poetici di rappresentazione realistica di ambienti e personaggi per cui risultava indispensabile, per garantire appunto questo realismo, l'adeguamento della lingua alla specificità delle situazioni messe in scena.
Il problema della lingua per lo scrittore si poneva così nei termini di ricerca dell'espressione più adatta a rendereverosimile la rappresentazione del mondo borghese e popolare veneziano.
Proprio per questo Goldoni rifuggì dall'usare una lingua troppo colta e accademica, astratta e letteraria, ricorrendo a lessico, frasi e forme sintattiche aderenti a quelle usate dai modelli reali a cui lo scrittore si ispirava.
La lingua delle commedie goldoniane è un italiano medio e un veneziano medio, arricchito di espressioni popolari che lo vivacizzano, lo rendono concreto e pregnante aumentando l'efficacia del suo realismo.