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giovedì 22 dicembre 2011

mercoledì 14 dicembre 2011

Il Seicento


Il Barocco
Il Seicento è un secolo di guerre, di carestie e di pestilenze.Una crisi economica investe tutta l'Europae colpisce soprattutto l'agricoltura;numerose carestie, cui seguonoquasi inevitabilmente delle epidemie, falcidiano la popolazione. Le guerre sono frequenti e rovinose: la guerra dei Trent'anni(1618-1648)coinvolge tutto il continente e porta devastazione e rovine soprattutto nell'area tedesca; nella seconda metà del secolo Inghilterra e Olanda si scontrano ripetutamente sul mare per contendersi l'egemonia mercantile sull'Atlantico, mentre la Francia di Luigi XIV tenta di imporre la propria egemonia continentale fomentando conflitti in tutta Europa e l'Austria , che si avvia a diventare una grande potenza nell'aerea orientale- balcanica, deve fare i conti con l'espansionismo dell'Impero Ottomano (che nel 168 giunge a porre l'assedio a Vienna).
Alle guerre si accompagnano sistematicamente saccheggi, spoliazioni, devastazione dei raccolti; gli Stati infatti sono in grado di mettere in campo eserciti numerosi, ma non dispongono di una struttura logistica che provveda adeguatamente  al loro mantenimento.E così miseria , carestie ed epidemie causate dalle guerre vengono ad aggravare le condizioni già precarie delle popolazioni, mentre le ingenti spese belliche incidono pesantemente sui bilanci dello Stato.
La forma politica prevalente nell'Europa del Seicento è la monarchia assoluta ispirata al principio teocratico. Dopo che la Riforma protestante ha eliminato le ultime scorie dei poteri sovranazionali di Papato e Impero , le monarchie europee hanno conosciuto una fase di instabilità dovuta alle guerre di religione , da cui però sono uscite rafforzate poichè esse si sono concluse con l'affermazione della piena sovranità dello Stato anche sulle scelte religiose. Nel frattempo , in un processo secolare, la macchina statale si è venuta dotando di un apparato burocratico-amministrativo permanente: i sovrani possono ora controllare le finanze, il fisco, l'esercito e l'amministrazione della giustizia, esercitando così un potere assai più ampio ed efficace dei loro predecessori.
A sanzionare e rafforzare questa nuova situazione interviene il principio teocratico, secondo il quale l'autorità del re proviene direttamente da Dio per diritto di nascita, senza bisogno di un riconoscimento da parte dell'autorità religiosa.
All'assolutismo monarchico fa riscontro una società rigidamente suddivisa in ordini a cui i sudditi appartengono per nascita, godendo di diritti molto diversi.

Al livello più alto vi sono i nobili, che dispongono di rendite fondiarie , di privilegi fiscali e giuridici e che forniscono il personale per le più alte cariche dello Stato, dell'esercito e della diplomazia ; ad esso si affianca l'alto clero, con privilegi analoghi.Vi è poi la borghesia, organizzata in corporazioni attraverso le quali difende i propri interessi sociali ed economici. Vengono poi tutti gli altri , contadini, artigiani,soldati e marinai, che vivono generalmente in condizioni misere e si trovano esposti alle prepotenze dei ceti più forti. E' una società fondata sulla diseguaglianza,sancita dalle leggi e teorizzata come fondamento stesso della vita sociale, voluta da Dio.La coscienza della modernità.
     Il quadro culturale del Seicento è variegato e ricco di contrasti. E' il secolo famigerato della caccia alle streghe , della superstizione e dell'intolleranza religiosa, ma anche quello da cui nasce la scienza moderna e si afferma un pensiero filosofico vigorosamente razionalistico; è l'età dell'assolutismo teocratico ma anche quello che pone le premesse del pensiero politico illuminista; è il secolo del fasto barocco ma anche dell'ascetismo e del misticismo. 
Tali contrasti sono riconducibili ad alcuni fattori comuni a tutta l'Europa, oltre che alle differenze fra le varie aree culturali -come quelle fra i paesi cattolici e protestanti , fra società aristocratiche  e società con una  forte componente borghese.
Il secolo precedente ha lasciato un'erdità di idee e di valori assai ricca,che in parte continua a essere operante nel pensiero scientifico, nelle arti, nelle lettere.Ma è venuta meno la complessiva visione del mondo rinascimentale messa in crisi, come si è visto, dalle esperienze della Riforma protestante e della Controriforma. Da questo insieme di problemi e di prospettive scaturisce nella cultura del Seicento la consapevolezza di una rottura della continuità con il passato,sia quello prossimo del Rinascimento che quello remoto dell'antichità, di appartenere a un mondo nuovo, moderno.
La coscienza della modernità permea un pò tutta la cultura dell'epoca , generando talvolta insicurezza ma più spesso orgogliosa fiducia nei propri mezzi , come in campo scientifico dove le scoperte di Galileo e di Keplero mettono in crisi non solo le teorie di Tolomeo ma anche l'autorità di Aristotele.
mito di Pandora
Anche in campo artistico e letterario il Seicento è ricco di esperienze diverse , non riconducibili ad un'unica matrice . Il gusto e la sensibilità del secolo  si esprimono principalmente nel Barocco, lo stile che caratterizza molteplici fenomeni espressivi in tutti campi;tuttavia non è spento il Classicismoche continua a vivere come modello linguistico e stilistico anche svincolato dalla cultura rinascimentale.
Vi sono poi esperienze legate al particolare clima culturaledi certi paesi , come la letteratura religiosa inglese legata al puritanesimo progressista (basti ricordare il Paradiso perduto di JOHN MILTON  ,1608-1674) ,o la splendida fioritura della pittura fiamminga , improntata ai valori borghesi di quella società.
Fra le forme artistiche più significative del Seicento vi è il teatro ;il secolo ,che si apre con  il genio di Shakespeare(1639-1699) vede la grande drammaturgia del secolo d'oro spagnuolo che si protrae fin verso la metà del Seicento e in seguito la fioritura del classicismo francese alla corte di Luigi XIV,con la tragedia di Corneille e di Racine e la commedia di Molière.
Don Chisciotte
In campo letterario che questo secolo la nascita del romanzo moderno con il Don Chisciotte di Cervantes(1574-1616).
Infine le arti figurative ,spesso fuse tra loro a creare particolari effetti di suggestione visiva vedono l'affermazioni di grandissime personalità ,come gli architetti Bernini e Borromini, capiscuola del barocco,i pittori Caravaggio e Reni e, fuori d'Italia , lo spagnuolo Velasquez, i fiamminghi Rubens, Rembrandt e Verneer. 
Nel secolo XVIII il termine barocco
cominciò a essere usato per indicare l'arte del Seicento e in particolare quei caratteri di essa che agli occhi degli illuministi parvero più negativi:
l'irregolarità delle forme ,la bizzarrìa,la mancanza di misura.Il termine ebbe dunque all'inizio un significato spregiativo(la sua etimologia risale forse allo spagnuolo barrueco, aggettivo che indica le perle irregolari, oppure probabilmente , all'italiano barocco, che nella filosofia scolastica medievale indicava un tipo di sillogismoingannevole e capzioso.Successivamente la critica mette in discussione tale giudizio negativo e ora il termine viene usato nel suo valore puramente oggettivo.
L'arte barocca interpreta nel bene e nel male , la civiltà del Seicento caratterizzata dall'abbandono delle concezioni rinascimentali, ma anche dalla coscienza di essere portatrice di modernità aperta all'esplorazione di un mondo nuovo, immensamente dilatato sul piano fisico dalle scoperte geografiche e dalle conquiste scientifiche e sul piano morale dalla rivoluzione religiosa collegata alla Riforma.Tale mondo non rientrava più negli schemi armoniosi e splendidi,ma conchiusi della cultura rinascimentale e imponeva all'arte la ricerca di nuove forme di espressione.
L'estetica barocca pertanto si contrappone al classicismo, di cui rifiuta il rigore selettivo delle forme e dei contenuti, il culto della tradizione , il principio di ordine razionale che presiedeva alla rappresentazione del mondo.
Tuttavia essa non ne rifiuta il patrimonio di tecniche e di forme espressive ;il barocco anzi nasc come estremo sviluppo di quella fase matura del Rinascimento in cui le forme del classicismoavevano dato prova di poter esprimere una sensibilità e una cultura già decisamente post-rinascimentali.
La principale differenza fra l'estetica barocca e quella rinascimentale è che ora vengono meno i postulati di  fondo del classicismo, cioè la teoria dell'arte come imitazione e la concezione idealistica della bellezza, che portava a una rigorosa selezione sia degli oggetti da rappresentare sia delle forme espressive.
L'arte barocca invece sul ,si apre sul piano tematico agli oggetti più vari ed eterogenei:
l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo, l'irregolare, il deforme, il mostruoso, la contraddizione, le apparenze che colpiscono i sensi e ingannano l'intelletto, le metamorfosi che danno l'idea di una realtà mutevole e inafferrabile.
Sul piano stilistico, il Barocco è caratterizzato dalla piena affermazione della libertà creatrice dell'artista, che non si sente vincolato ad alcuna legge ma si affida al suo genio e al suo estro capriccioso, SI CREANO FORME NUOVE o si accostano in modo nuovo le forme tradizionali, rendendole irriconoscibili e sorprendenti, in un fervore di sperimentalismo fondato sulla consapevolezza che l'arte non ha il compito di rappresentare semplicemente una realtà già data e conosciuta , ma piuttosto di scoprirla e di interpretarla ogni volta in modo nuovo.
Vi sono infatti  al fondo dell'arte barocca due atteggiamenti diversi e complementari: da un lato la gioia della scoperta , il senso del meraviglioso, il piacere sensuale di cogliere un  mondo fisico che si è fatto immensamente più ricco e più vario,dall'altra il senso della realtà come illusione o sogno o teatro che svanisce
rapidamente  talvolta dallo scorrere del tempo, la consapevolezza della morte che incombe dietro ogni forma di vita.



e " Donna che si pettina" di Giambattista Marino da riprendere e rielaborare.