La lirica italiana nell’età delle Avanguardie
La poesia è caratterizzata dalla necessità di un rinnovamento, e le riviste svolsero un ruolo importante. Firenze fu il suo centro, con la pubblicazione de: “Il Marzocco” (D’Annunzio), “La Voce”, e “Lacerba”. Di questo periodo fanno parte: i futuristi, i crepuscolari, e i poeti “vociani”.
I principi della poetica futurista sono:
- il rifiuto del passatismo e il culto della modernità
- il rifiuto del borghese e il culto di ideali eroici
- il gusto della provocazione, dell’arte-spettacolo
- il rifiuto della soggettività dell’arte e l’esaltazione dell’istinto
- la celebrazione del vitalismo
- il paroliberismo, cioè l’uso di “parole in libertà”
- l’uso di analogie più libere
- lo sconvolgimento della grafica della pagina
- la distruzione dell’io narrante
Il termine “Crepuscolarismo” fu usato per definire lo spegnersi “in lungo crepuscolo” della produzione carducciana e dannunziana. In seguito indicò la poetica degli oggetti quotidiani, dei toni distaccati, dei ritmi in prosa e del lessico comune. Esso ebbe come modello la poetica delle “piccole cose” e del “fanciullino” di Pascoli. Tra i suoi poeti figurano: Corazzini e Gozzano.
Così chiamati per la collaborazione con “La Voce”, manifestarono un rifiuto del Decadentismo e del superomismo, privilegiando una poesia ispirata dalle inquietudini dell’uomo e usando il verso libero e l’espressione intensa per esprimere la soggettività e l’interiorità. Tra i vociani ricordiamo Dino Campana.
La sua produzione si articola in tre momenti diversi:
- il primo: caratterizzato da componimenti brevissimi, in cui la parola è ridotta all’essenziale, la sintassi è sconvolta, la punteggiatura è abolita e c’è l’uso di versi liberi (L’Allegria);
- il secondo: caratterizzato dal recupero di un lessico letterario, della metrica tradizionale, del periodo lungo e della punteggiatura (Sentimento del tempo);
- il terzo: rappresentato dalla raccolta Il dolore, incentrato sul tema del dolore individuale e collettivo, e ispirato dalla morte del figlio e dall’esperienza della II Guerra Mondiale. Caratterizzato dal recupero della tradizione classica e da una forma solenne.
Teatro grottesco: si ricollegava al tema della riflessione pirandelliana, secondo il quale la persona è una maschera, e l’unicità del suo carattere può essere scomposta in forma grottesca, perché priva di coscienza di psicologica.
- Fratelli
- Mariano il 15 luglio 1916
- Di che reggimento siete
- fratelli?
- Parola tremante
- nella notte
- Foglia appena nata
- Nell'aria spasimante
- involontaria rivolta
- dell'uomo presente alla sua
- fragilità
- Fratelli
2.Segnalate quali analogie si susseguono nella poesia
3.Quale verso risulta centrale?
4.Tra quali parole si crea l'allitterazione finale della poesia?
5.Quali sono i temi dominanti della raccolta Allegria di Naufragi?
6.Nel lessico è evidenziata la presenza della parola involontaria dell'anagramma
del termine rivolta.Anche altre parole possono essere anagrammate, anche parzialmente in altri vocaboli. Provate anche voi.....
Questo procedimento è usato, nella poesia di Ungaretti, per accrescere l'istintiva e profonda ribellione dell'individuo di fronte al prevalere della violenza e della distruttività della guerra.
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