olocausto
Alla domanda se la memoria si importante, arriva la risposta del premio nobel per la Pace, sopravvissuto ad Auschiwitz e Buchenvwald, Elie Wiesel secondo il quale la memoria non solo importante ma rappresenta un dovere, l’essenza dell’uomo che avanza, passo dopo passo, nei meandri della Storia, per costruire la speranza.
In questo baratro di disperazione e oscurità brillano storia libertà e coraggio, brillano parole di speranza.
Scriveva Elisa Springer, sopravvissuta ad Auschwitz, nel suo libro – testimonianza “il silenzio dei vivi”
« Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità. E allora, se la mia testimonianza, il mio racconto di sopravvissuta ai campi di sterminio, la mia presenza nel cuore di chi comprende la pietà, serve a far crescere comprensione e amore, anch’io allora, potrò pensare che, nella vita, tutto ciò che è stato assurdo e tremendo, potrà essere servito come riscatto per il sacrificio di tanti innocenti, amore e consolazione verso chi è solo, sarà servito per costruire un mondo migliore senza odio, né barriere.
Un mondo in cui, uomini liberi, capaci e non schiavi della propria intolleranza, abbattendo i confini del proprio egoismo avranno restituito, alla vita e a tutti gli altri uomini, il significato della parola Libertà.
Oggi ho compreso che Dio mi ha concesso di liberarmi dalla prigionia del passato, attraverso le pagine di questo libro ».
"Senza memoria non
c’è futuro. Senza il ricordo e lo studio degli orrori di cui
l’umanità si è macchiata rischieremmo tutti di
rivivere momenti terribili della nostra storia. Per questa ragione la
memoria della Shoah dovrà rimanere per sempre come monito per
tutti affinchè mai più sia raggiunto quell’abisso".
“Non dimenticare
l’abisso per non dimenticare che odio e pregiudizio sono le cause
che l’hanno determinato".
Alla domanda se la memoria si importante, arriva la risposta del premio nobel per la Pace, sopravvissuto ad Auschiwitz e Buchenvwald, Elie Wiesel secondo il quale la memoria non solo importante ma rappresenta un dovere, l’essenza dell’uomo che avanza, passo dopo passo, nei meandri della Storia, per costruire la speranza.
In questo baratro di disperazione e oscurità brillano storia libertà e coraggio, brillano parole di speranza.
Scriveva Elisa Springer, sopravvissuta ad Auschwitz, nel suo libro – testimonianza “il silenzio dei vivi”
« Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità. E allora, se la mia testimonianza, il mio racconto di sopravvissuta ai campi di sterminio, la mia presenza nel cuore di chi comprende la pietà, serve a far crescere comprensione e amore, anch’io allora, potrò pensare che, nella vita, tutto ciò che è stato assurdo e tremendo, potrà essere servito come riscatto per il sacrificio di tanti innocenti, amore e consolazione verso chi è solo, sarà servito per costruire un mondo migliore senza odio, né barriere.
Un mondo in cui, uomini liberi, capaci e non schiavi della propria intolleranza, abbattendo i confini del proprio egoismo avranno restituito, alla vita e a tutti gli altri uomini, il significato della parola Libertà.
Oggi ho compreso che Dio mi ha concesso di liberarmi dalla prigionia del passato, attraverso le pagine di questo libro ».
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