Si intende per naturalismo, più che un
movimento, una corrente di opinione, nata in Francia durante la
grande rivoluzione industriale, per l'influenza del pensiero
scientifico e filosofico (positivismo) e delle nuove ideologie
politiche e sociali.
I PRECURSORI :l'interesse per i fenomeni sociali era
già presente nel realismo sociologico di Honorè De
Balzac ,che nella sua “Commedia Umana”aveva analizzato personaggi
appartenenti a diverse generazioni e a diversi ambienti.
Ma fu G.Flaubert lo scrittore che i naturalisti
indicheranno come loro maestro.Egli infatti nei suoi romanzi aveva
impresso una svolta radicale alla tradizione del realismo romantico:
nei contenuti,mostrando l'impossibilità di
continuare a nutrire romantiche illusioni(in particolare l'amore e
l'idealismo politico) in un tempo e in una società
contrassegnati ormai dal grigiore e dalla banalità quotidiana;
nello stile, adottando una rigorosa impersonalità
che sopprimeva gli interventi diretti e i commenti del narratore su
vicende e personaggi, così frequenti nella tradizione
romantica del primo Ottocento.
Il maggiore rappresentante del naturalismo fu Émile
Zola, che ne fu il teorico e divulgatore il quale si vantava di avere
adottato nello scrivere gli stessi metodi di indagine degli
scienziati; prodotto di questa scelta fu il grande ciclo di romanzi
dei Rougon-Macquart.
La poetica fu elaborata da Zola il quale ne fissò
I principi nella teoria del romanzo sperimentale, per la quale lo
scrittore:
- non deve inventare ma osservare la realtà per poi riprodurla oggettivamente;
- nella rappresentazione dei fatti egli deve attenersi alle leggi scientifiche che spiegano i comportamenti sociali;
- la sua scrittura deve essere un documento oggettivo dal quale non deve trasparire alcun intervento soggettivo dell'autore.
Nell'elaborare la sua poetica Zola fece propria la
formula dello storico H.Taine , IL quale sosteneva che le azioni
umane sono determinate da tre fattori: il momento storico,l'ambiente
sociale, la razza e cioè i fattori ereditari.
I TEMI prediletti della narrativa naturalista
furono chiaramente antidealistici e antiromantici:
- la vita quotidiana con il suo grigiore, la sua banalità, le sue piccole ipocrisie e la sua meschinità
- le passioni morbose al limite della patologia psichiatrica,la follia, il crimine;
- le condizioni di vita delle classi subalterne, specie del proletariato urbano, vero esempio di patologia sociale prodotto dalla miseria: prostituzione,alcolismo, delinquenza minorile.
La scelta di tali temi faceva sì che la
narrazione naturalista portasse con sè una forte carica di
denuncia sociale.
vedi Realismo letterario
1 commento:
nulla è cambiato dal naturalismo fino a giorni nostri.Tanti autori fino ai giorni nostri hanno messo in guardia l'uomo dalla cultura occidentale del meccanicismo positivismo.Mi rivolgo all'autrice ,che con grande dote ha descritto benissimo la realtà di allora e gli affanni in cui la vita dell'eesenza umana non ha fatto nessuna evoluzione, anzi si è sempre rifugiata nelle gabbie delle logiche razionali.
DA un decennio sono sorti in Francia dei Philo-cafè dove sono nati movimenti di pensiero che abbracciavano anche il naturalismo.
Le consiglio un testo formidabile
"SOCRATE AL CAFFE "
dove i temi citati sono messi in rilievo e dove l'autore prevede delle mutazioni sociali che si stanno verificando
complimenti per il lavoro svolto
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