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mercoledì 11 febbraio 2009

LABORATORIO DI SCRITTURA (CANTO II)


SANDRO DEL POPOLO

Salve prof,
Trama in sequenze:

Vv 1-9
Il venerdì Santo si avviava alla conclusione e si avvicinava il tramonto quando Dante si avvicinava verso il regno del buio. Durante il suo avvicinamento egli,invoca le "muse" affinchè lo guidino in questo arduo percorso.

Vv 10-42

Dante paragona il suo viaggio a quello compiuto da Enea e San Pietro.In particolare,a differenza di quest'ultimi,egli non trova un senso per il proprio e si abbatte.

Vv 43-126

Virgilio,che accompagna Dante per l'inferno,persuade quest'ultimo a non mollare proprio adesso. Inoltre spiega che,mentre egli i trovava nel limbo,Beatrice gli ha chiesto di accompagnarlo per l'inferno per farlo giungere fino in paradiso dove incontrerà proprio Beatrice.Inoltre aggiunge che Beatrice è stata mandata della Madonna e da Santa Lucia.

Vv 127-142

Dante,rincuorato dalle parole di Virgilio decide di riprendere il viaggio.

2)figure retoriche:

Perifrasi:16-71-73
Similitudine:108-127-132
Captatio Benevolentiae:59-74.

CONCETTA RUSSO

Trama in sequenze
vv. 1-9 Nei primi versi vi è il proemio, ovvero l'introduzione all'inferno e la descrizione del paesaggio; Era l'8 aprile del 1300 ed era l'ora del tramonto e Dante invoca le Muse per aiutarlo.
vv. 10-42 Dubbi di Dante: egli pensa che non è ne Enea (il fondatore di Roma, destinato da Dio), ne S. Paolo(che ebbe il compito di dare vigore alla fede cristiana che apre all'umanità le via della salvezza) e quindi non merita di affrontare il viaggio perché è privo di finalità.
vv. 43-126 Il conforto di Virgilio: egli rassicura Dante dicendo che Beatrice l'aveva mandato in suo soccorso in modo da non farlo ricadere nuovamente nel peccato e in cambio gli promette di ricordarlo a Dio, quando sarà tornata nel regno dei cieli; e che la salvezza di Dante l'aveva voluta Maria e Santa Lucia.
vv.127-142 Dante riprende coraggio ed esprime il suo sentimento di gratitudine nei confronti di Beatrice e di Virgilio ed esorta la sua guida a mettersi subito in cammino.

Figure retoriche salienti:
metafora v. 4
perifrasi v. 24
captatio benevolentiae vv.58-60



GIUSEPPE LONGO

TRAMA IN SEQUENZE

Vv. 1-9
Sta scendendo la sera e mentre l'oscurità dell'aria porta quiete e riposo a tutti gli esseri sulla terra, solo Dante si accinge alla grande impresa e si prepara a sostenere la fatica del cammino. Il poeta invoca perciò le muse e l'aiuto del suo ingegno, solo adesso la sua memoria potrà dar prova delle sue capacità.

Vv 10-42
Dopo l'invocazione Dante preoccupato si rivolge a Virgilio affermando che in effetti sia il viaggio di Enea che quello di S. Paolo avevano avuto una funzione precisa (polica e religiosa) e comunque stavano dietro un progetto divino. Il poeta, molto dubbioso, si chiede il motivo per cui doveva affrontare il viaggio.

Vv. 43-126
Alle parole piene di dubbio, Virgilio risponde rimproverandolo per la viltà, poichè i suoi dubbi non sono motivati, ma solo mancanza di coraggio. E per togliergli ogni dubbio gli narra come, mentre si trovava nel Limbo, si sia presentata a lui una donna invitandolo ad accorrere in aiuto di Dante, dichiarando di essere Beatrice. Ella spiega a Virgilio di essere scesa all'Inferno su invito di S.Lucia, a sua volta sollecitata dalla Madonna, che ha provato compassione per Dante. Quindi Virgilio invita Dante a prendere coraggio perchè tre donne benedette lo proteggono dal cielo.

Vv. 127-142
Come i fiori, chiusi durante la notte, riprendono vigore con i primi raggi del sole, così Dante si rinfranca alle parole di Virgilio e rivolge un ringraziamento a Beatrice per la sua bontà e a Virgilio per la sua pronta obbedienza a lei. Adesso è forte e pronto al viaggio.I due poeti riprendono il cammino.

FIGURE RETORICHE

Perifrasi: nei versi 16, 71 e 73
Epitesi: nel verso 141
Captatio benevolentiae: nel verso 74
Similitudini: nei versi 108 e 127.

SONYA MARINOSalve prof.,
Canto II

vv.1-9
Il viaggio di Dante all'inerno inizia durante il tramonto del venerdì santo 8 aprile 1300 qui Dante inizia il secondo canto con l'introduzione all'inferno nei primi versi egli invoca le muse per assisterlo durante il viaggio e per aiutarlo a ricordare gli eventi accaduti per poterli trascrivere

vv.10-42
Dante si rivolge a Virgilio ponendo degli interrogativi sulla sua possibilita' di affrontare il viaggio e sulla sua virtu' poichè secondo lui non si trova a livello di S.Paole e di Enea che per ragioni storico-religioso avevano compiuto gia' quel viaggio


vv.43-126

Qui Virgilio risponde a Dante ai suoi interrogativi dicendogli :"se io ho capito bene il tuo discorso ,l'anima tua è offesa da vigliaccheria la quale molte volte ostacola l'uomo a tal punto da distorglierlo dal compimento di un'impresa onorevole"e dopo queste parole Virgilio aggiunse :"perchè tu ti sciolga da questa paura ti diro' perchè sono venuto in tuo aiuto ".
e incomincia il racconto :
che egli si trovava tra i sospesi (cioè nel limbo) quando venne chiamato da una bella e beata donna con gli occhi splendenti piu' delle stelle e si rivolse a lui dicendogli(si tratta di Beatrice) :"O anima cortese mantoana ...."che il suo amico (Dante) si trovava sul pendio deserto e ha trovato così tanti ostacoli nel cammino verso il colle che per paura gia' si era voltato per tornare dentro la selva ,ora per paura che egli si sia smarrito vai in suo aiuto .
a questo comando Virgilio rispose:
"O donna di virtù sola per cui...."
signora di virtu' mi è tanto gradito il tuo ordine che se gia' avessi cominciato a eseguirlo mi sembrerebbe pur sempre di aver obbedito tardi .e poi aggiunse :"dimmi il motivo per cui non temi di scendere quaggiu'"
e lei risponde che bisogna temere soltanto le cose che posso far male agli altri come il potere, le altre no perchè non possono far male e quindi non sono temibili .In Paradiso c'è una donna che si rammarica a causa di questo impedimento (la donna a cui fa riferimento è Maria) così che richiama Lucia e le dice "ora ho bisogno di te colui che ti è devoto a te lo raccomando perchè tu lo aiuti e lo salvi .
Lucia raggiunse Beatrice che stava seduta sull 'Antico Testamento vicino Rachele e le disse :
"Beatrice tu che sei la vera gloria di Dio perchè non vai in aiuto di colui che tanto ti amo' e che per averti amata si distinse dal volgo e dalla gente volgare? non senti l'angoscia del suo pianto ?non vedi la morte della sua anima e il pericolo di dannazione che combatte nel fiume del peccato così tempestoso che neanche il mare è superiore .
Finito il racconto Virgilio dice e come Beatrice volle venni ti sottrasi al pericolo della lupa ,e da qui incomincia a richiamare Dante dicendo : che significa il tuo comportamento ? perchè hai tanto vigliaccheria nel cuore ?perchè non hai il coraggio di liberarti della paura dal momento che tre donne benedette dotate di grandissimo potere si curano di te (si riferisce a MARIA ,LUCIA e BEATRICE)

vv.127-142

Dante richiamato e incoraggiato da Virgilio e ascoltate le sue parole risponde "Or va ch'un sol..." va pure dunque tu sarai la mia guida il mio maestro e così procede per il cammino .

ANTONELLA SALVA'
Invocazione alle muse.
VV 1-9 Il canto inizia con la descrizione dell’ora del giorno e dello stato d’animo del poeta, come nei poemi antichi Dante invoca le muse perché possa essere sorretto nella composizione della sua opera e nel suo viaggio ultraterreno.
Dubbi di Dante.
VV10-42 Nel momento in cui deve intraprendere il cammino, Dante si rivolge a Virgilio ed espone i suoi timori e i suoi dubbi. Il poeta chiede al maestro conferma dell’adeguatezza delle proprie capacità con un serrato ragionamento e perché proprio lui dovrebbe essere prescelto da Dio per compiere il viaggio di salvazione dell’umanità.
Il conforto di Virgilio.
VV43-126 Virgilio, dopo un aspro rimprovero al discepolo si articola in due parti: il racconto della discesa di Beatrice nel limbo,( questa è delineata da Virgilio con i moduli tipici dello stilnovismo). Beatrice dichiara di avere lasciato il paradiso spinta dall’amore per l’amico della giovinezza che si trova nel grave pericolo della dannazione eterna. Virgilio si mostra subito pronto a ubbidire a Beatrice anche se non riesce a capire, come mai la donna celeste non abbia temuto di scendere nell’inferno. Ella spiega allora che, essendo beata, non può essere toccata dalla miseria di quel luogo e che è scesa su invito di Santa Lucia, a sua volta sollecitata dalla Vergine Maria che si è impietosita delle miserie condizioni in cui versava Dante.
Dante riprende coraggio.
VV 127-142il discorso di Virgilio termina con una serie di domande al discepolo sui motivi del suo inspiegabile indugio ad iniziare il viaggio, dato che esso è voluto da Dio e da tre donne celesti: Lucia, Beatrice e la Vergine.


FIGURE RETORICHE:
v.16-21-24-61-73 perifrasti
v.64-65-76-78 allegoria
v.58-60-73-74 captatio benevolentia
v.108 metafora
v.37-39-127-132 similitudine


STEFANO CONTI NIBALI

Invocazione alle muse.
VV 1-9 Il canto inizia con la descrizione dell’ora del giorno e dello stato d’animo del poeta, come nei poemi antichi Dante invoca le muse perché possa essere sorretto nella composizione della sua opera e nel suo viaggio ultraterreno.
Dubbi di Dante.
VV10-42 Nel momento in cui deve intraprendere il cammino, Dante si rivolge a Virgilio ed espone i suoi timori e i suoi dubbi. Il poeta chiede al maestro conferma dell’adeguatezza delle proprie capacità con un serrato ragionamento e perché proprio lui dovrebbe essere prescelto da Dio per compiere il viaggio di salvazione dell’umanità.
Il conforto di Virgilio.
VV43-126 Virgilio, dopo un aspro rimprovero al discepolo si articola in due parti: il racconto della discesa di Beatrice nel limbo,( questa è delineata da Virgilio con i moduli tipici dello stilnovismo). Beatrice dichiara di avere lasciato il paradiso spinta dall’amore per l’amico della giovinezza che si trova nel grave pericolo della dannazione eterna. Virgilio si mostra subito pronto a ubbidire a Beatrice anche se non riesce a capire, come mai la donna celeste non abbia temuto di scendere nell’inferno. Ella spiega allora che, essendo beata, non può essere toccata dalla miseria di quel luogo e che è scesa su invito di Santa Lucia, a sua volta sollecitata dalla Vergine Maria che si è impietosita delle miserie condizioni in cui versava Dante.
Dante riprende coraggio.
VV 127-142il discorso di Virgilio termina con una serie di domande al discepolo sui motivi del suo inspiegabile indugio ad iniziare il viaggio, dato che esso è voluto da Dio e da tre donne celesti: Lucia, Beatrice e la Vergine.

ROSARIO BONACCORSI

Salve prof,


Vv 1-9

Il giorno ormia si avviava al tramonto,e l'aria scura sottraeva il riposo a tutti gli essere sulla terra.Solo Dante sosteneva la fatica del cammino.Il poeta invoca le muse chiedendo loro aiuto,dopo l'invocazione la sua memoria potrà dar prova delle sue capacità.

Vv 10-42

Dopo aver invocato le muse,Dante molto preoccupato si rivolge a Virglio,e gli chiede perchè egli deve affrontare questo viaggio.Dante inoltre rivolgendosi a Virglio,disse che Enea e S.Paolo avevano affrontato questo viaggio per un progetto divino.

Vv 43-126

Dopo tanti dubbi,Virgilio lo rimprovera per la sua vigliaccheria e gli spiega che durante il suo viaggio nel Limbo,gli apparve una donna e gli disse di essere Beatrice,e di voler aiutare Dante.Beatrice era arrivata all'inferno grazie a S.Lucia,che a sua volta era stata aiutata dalla Madonna.Virgilio inoltre dice a Dante di prendere coraggio perchè dal cielo lo aiuteranno tre donne benedette.

Vv 127-142

Così Dante viene paragonato ai fiori,che di notte rimangono chiusi e di giorno grazie alla luce del sole riprendono vigore.Dante dopo aver ascoltato Virgilio decide di intraprendere il viaggio che lo porterà all'inferno percorrendo le vie della Selva oscura,accompagnato da Virgilio.

Figure retoriche:

Perifrasi:Vv 16-71-73
Similitudini:Vv 108-127
Epitesi:Vv 141
Captatio Benevolentia:Vv 74

Spero di aver risposto in modo corretto.

Marco Siracusano.

Vv 1-9
Mentre cala il tramonto, Dante è l'unico, tra gli esseri, ad affrontare quell'ardua impresa.
Il poeta parla della sua memoria, che dovrà ricordare del viaggio che farà e invoca le Muse per aiutarlo nel suo cammino.

Vv 10-42
Il poeta paragona a malincuore il suo viaggio all'Inferno con quello di Enea e San Paolo, che avevano affrontato il viaggio per nobili scopi e soprattutto dietro progetto divino. Dante, confuso, si domanda perchè deve affrontare il viaggio.

Vv 43-126
Da questa confusione ne ricava solo un rimprovero da parte di Virgilio che gli racconta del viaggio nel Limbo dove gli si presentò un donna, Beatrice, che lo invitò ad aiutare Dante. Beatrice scese nell'Inferno su invito di Santa Lucia e della Madonna, ecco perchè Virgilio dice al poeta di non preoccuparsi perchè tre donne lo proteggono dall'alto.

Vv 127-142
Dante confortato dalle parole di Virgilio è finalmente pronto ad affrontare il viaggio nel regno delle tenebre, quindi riprendono il cammino.


Figure retoriche

Perifrasi: versi 16, 71 e 73
Epitesi: verso 141
Captatio benevolentiae: versi 59 e 74
Similitudini: versi 108, 127 e 132.

YVONNE SGROI

Sera prof...
ecco le mie risposte..


Trama in sequenze:

Versi 1-9
stava per concludersi il giorno del venerdì Santo, iniziò il tramonto quando Dante iniziò ad avviarsi verso il regno del buio. Durante questo viaggio invoca le muse pregandole di guidarlo per tutto il viaggio.

Versi 10-42
In questi versi Dante è portato a paragonare il suo viaggio a quello affrontato da Enea( nell’Eneide) e a qullo compiuto da San Pietro. Però a differenza loro, i cui viaggi avevano un fine, Dante non riesce a trovare nessun senso nel viaggio che ha intrapreso.

Versi 43-126
Dante abbattuto, non vorrebbe continuare il viaggio, ma Virgilio lo persuade a non abbandonare proprio ora il viaggio in quanto egli lo accompagnerà fino alla porta del Paradiso ove Dante incontrerà Beatrice, mandata dalla Santa Vergine Maria e da Santa Lucia.

Versi 127-142
Virgilio convince Dante di continuare il viaggio.

FIGURE RETORICHE:
Perifrasi nei versi 16-71-73
Similitudine nei versi 108-127-132
Captatio Benevolentiae nei versi 59-74.

15 febbraio 2009 7.19

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BloggerFEDE

Αντικείμενο καθ. =)
Trama in sequenze:

Vv 1-9 -invocazione alle muse-
Dante inizia con la descrizione dell'ambiente;si trova ormai al cader della notte.Questo canto che è legato al precedente, afferma dei segni di fatica nel vivere da parte di Dante,e inoltre si riscontra l'idea di unicità del destino umano,che vaòe per tutti gli essere umani. Si ha l'invocazione alle muse perchè lo ispirino ed assistano nella trascrizione degli eventi che sosterranno il suo viaggio.

Vv 10-42 -Dante dialoga con Virgilio-
Dante appare incerto,con perplessità ed esitazioni,e comincia infatti a non sentirsi degno di essere stato assunto per questo grande compito,in quanto si paragona con S. Paolo ed Enea. Questo dubbio nasce dalla validità della sua persona,che gli sembra inadeguata èer la sitazione. Così questo "dramma" prende una forma più emblematica-psicologica, e così si giustifica la presenza delle tre donne benedette che lo sosterranno in questo percorso per la salvezza.

Vv 42-126 -Virgilio si rivolge a Dante-
Dante viene richiamato ma allo stesso tempo rincuorato da Virgilio, che ascoltando le sue parole ringrazia Beatrice per la sua bontà.Così è pronto a riaffrontare il viaggio.I due poeti riprendono così il cammino.

-> Figure retoriche <- Perifrasi:nei versi 16-71-73 Epitesi:nel verso 141 Allegoria:nei versi 64-65-76-78 Captatio benevolentiae:nel verso 74 Similitudini:nei versi 108-127 Βλέπω ότι έχετε!! ;)

GIADA GIUFFRIDA

Vv. 1/9 Il secondo canto inizia con l’arrivo della sera, che rappresenta il dubbio che sorge alla scomparsa del sole-Dio. Dante si rivolge alle muse perché lo ispirino ed assistano nella trascrizione degli eventi che segneranno il suo viaggio.

Vv. 10/42 Dante pone il proprio viaggio in relazione a due altri viaggi ultraterreni: quello del pagano Enea e quello del cristiano Paolo. Entrambi sono stati voluti dalla divina Provvidenza. Il viaggio di Enea ha infatti preparato la fondazione dell’Impero di Roma.
Il viaggio di San Paolo ha invece rafforzato il messaggio evangelico diffuso da Cristo. Così Dante si pone il dubbio del fine del suo viaggio e ha paura di non essere degno del compito, non conoscendo chi l’ha mandato.

Vv. 43/126 Virgilio aiuta Dante a trovare la risposta ai suoi dubbi, dicendogli che Maria è al vertice di una piramide, di una grande macchina teologica che si mette in azione in favore e in difesa dell’umanità smarrita (personificata da Dante) per ricondurla alla salvezza. Da sola, con le sue forza, l’umanità non può superare il blocco posto dalle tre fiere. Così chiede aiuto a Lucia, la quale chiama Beatrice. La Madonna, Lucia e Beatrice rappresentano tre aspetti della Grazia: cioè del soccorso che Dio invia agli uomini: rispettivamente la Grazia preveniente (Maria), che giunge prima del bisogno; la Grazia illuminante (Lucia), che rischiara la mente dei fedeli e la Grazia operante (Beatrice), che guida la sua azione.

Vv. 127/142 Grazie a Beatrice e al cortese Virgilio, Dante ritorna alla decisione di prima e riprende il viaggio arduo e selvaggio.



6 commenti:

Rosario ha detto...

Salve prof,

Vv 1-9

Il giorno ormia si avviava al tramonto,e l'aria scura sottraeva il riposo a tutti gli essere sulla terra.Solo Dante sosteneva la fatica del cammino.Il poeta invoca le muse chiedendo loro aiuto,dopo l'invocazione la sua memoria potrà dar prova delle sue capacità.

Vv 10-42

Dopo aver invocato le muse,Dante molto preoccupato si rivolge a Virglio,e gli chiede perchè egli deve affrontare questo viaggio.Dante inoltre rivolgendosi a Virglio,disse che Enea e S.Paolo avevano affrontato questo viaggio per un progetto divino.

Vv 43-126

Dopo tanti dubbi,Virgilio lo rimprovera per la sua vigliaccheria e gli spiega che durante il suo viaggio nel Limbo,gli apparve una donna e gli disse di essere Beatrice,e di voler aiutare Dante.Beatrice era arrivata all'inferno grazie a S.Lucia,che a sua volta era stata aiutata dalla Madonna.Virgilio inoltre dice a Dante di prendere coraggio perchè dal cielo lo aiuteranno tre donne benedette.

Vv 127-142

Così Dante viene paragonato ai fiori,che di notte rimangono chiusi e di giorno grazie alla luce del sole riprendono vigore.Dante dopo aver ascoltato Virgilio decide di intraprendere il viaggio che lo porterà all'inferno percorrendo le vie della Selva oscura,accompagnato da Virgilio.

Figure retoriche:

Perifrasi:Vv 16-71-73
Similitudini:Vv 108-127
Epitesi:Vv 141
Captatio Benevolentia:Vv 74

Spero di aver risposto in modo corretto.

Anonimo ha detto...

Marco Siracusano.

Vv 1-9
Mentre cala il tramonto, Dante era l'unico, tra gli esseri, ad affrontare quell'ardua impresa.
Il poeta parla della sua memoria, che dovrà ricordare del viaggio che farà e invoca le Muse per aiutarlo nel suo cammino.

Vv 10-42
Il poeta paragona a malincuore il suo viaggio all'Inferno con il viaggio di Enea e San Paolo, che avevano affrontato il viaggio per nobili scopi e soprattutto dietro progetto divino. Dante, confuso, si domanda perchè deve affrontare il viaggio.

Vv 43-126
Da questa confusione ne ricava solo un rimprovero da parte di Virgilio che gli racconta del viaggio nel Limbo dove gli si presentò un donna, Beatrice, che lo invitò ad aiutare Dante. Beatrice scese nell'Inferno su invito di Santa Lucia e della Madonna, ecco perchè Virgilio disse al poeta di non preoccuparsi perchè tre donne lo proteggevano dall'alto.

Vv 127-142
Dante confortato dalle parole di Virgilio è finalmente pronto ad affrontare il viaggio nel regno delle tenebre, quindi riprendono il cammino.







Figure retoriche

Perifrasi: versi 16, 71 e 73
Epitesi: verso 141
Captatio benevolentiae: versi 59 e 74
Similitudini: versi 108, 127 e 132.

Anonimo ha detto...

Sera prof...
ecco le mie risposte..


Trama in sequenze:

Versi 1-9
stava per concludersi il giorno del venerdì Santo, iniziò il tramonto quando Dante iniziò ad avviarsi verso il regno del buio. Durante questo viaggio invoca le muse pregandole di guidarlo per tutto il viaggio.

Versi 10-42
In questi versi Dante è portato a paragonare il suo viaggio a quello affrontato da Enea( nell’Eneide) e a qullo compiuto da San Pietro. Però a differenza loro, i cui viaggi avevano un fine, Dante non riesce a trovare nessun senso nel viaggio che ha intrapreso.

Versi 43-126
Dante abbattuto, non vorrebbe continuare il viaggio, ma Virgilio lo persuade a non abbandonare proprio ora il viaggio in quanto egli lo accompagnerà fino alla porta del Paradiso ove Dante incontrerà Beatrice, mandata dalla Santa Vergine Maria e da Santa Lucia.

Versi 127-142
Virgilio convince Dante di continuare il viaggio.

FIGURE RETORICHE:
Perifrasi nei versi 16-71-73
Similitudine nei versi 108-127-132
Captatio Benevolentiae nei versi 59-74.

.º¤• Fєdє •¤º. ha detto...

Αντικείμενο καθ. =)
Trama in sequenze:

Vv 1-9 -invocazione alle muse-
Dante inizia con la descrizione dell'ambiente;si trova ormai al cader della notte.Questo canto che è legato al precedente, afferma dei segni di fatica nel vivere da parte di Dante,e inoltre si riscontra l'idea di unicità del destino umano,che vaòe per tutti gli essere umani. Si ha l'invocazione alle muse perchè lo ispirino ed assistano nella trascrizione degli eventi che sosterranno il suo viaggio.

Vv 10-42 -Dante dialoga con Virgilio-
Dante appare incerto,con perplessità ed esitazioni,e comincia infatti a non sentirsi degno di essere stato assunto per questo grande compito,in quanto si paragona con S. Paolo ed Enea. Questo dubbio nasce dalla validità della sua persona,che gli sembra inadeguata èer la sitazione. Così questo "dramma" prende una forma più emblematica-psicologica, e così si giustifica la presenza delle tre donne benedette che lo sosterranno in questo percorso per la salvezza.

Vv 42-126 -Virgilio si rivolge a Dante-
Dante viene richiamato ma allo stesso tempo rincuorato da Virgilio, che ascoltando le sue parole ringrazia Beatrice per la sua bontà.Così è pronto a riaffrontare il viaggio.I due poeti riprendono così il cammino.

-> Figure retoriche <-
Perifrasi:nei versi 16-71-73
Epitesi:nel verso 141
Allegoria:nei versi 64-65-76-78
Captatio benevolentiae:nel verso 74
Similitudini:nei versi 108-127


Βλέπω ότι έχετε!! ;)

Anonimo ha detto...

1) Figure retoriche:

Perifrasi: versi 16,71,73
Epitesi: verso 141
Captatio benevolentiae: versi 59,74
Similitudini: versi 108,127,132.

2) Trama in sequenze:

Vv 1-9

Mentre il Venerdì Santo si avviava alla conclusione e si avvicina il tramonto,Dante era l'unico,tra gli esseri,ad affrontare il duro cammino. Egli invoca le "Muse" per assisterlo e aiutarlo a ricordare gli eventi accaduti,(per trascriverli),durante il viaggio.

Vv 10-42

Il poeta paragona il suo viaggio a quello di Enea e S.Paolo, i quali avevano affrontato il viaggio per progetti divini. A differenza di questi,Dante non trova un senso al suo e si abbatte.

Vv 43-126

A questo punto Dante riceverà un rimprovero da Virgilio, che racconterà del suo viaggio nel Limbo,dove Beatrice,su invito di S.Lucia a sua volta della Madonna, lo invita ad aiutarlo. Virgilio stesso conclude dicendogli che ben tre donne lo proteggono dall'alto.

Vv 127-142

Dante a questo punto riprende coraggio ringraziando sia Beatrice che Virgilio, ed esorta quest'ultimo a riprendere il viaggio.

CARMELO BUCALO.

GIADA GIUFFRIDA ha detto...

Vv. 1/9 Il secondo canto inizia con l’arrivo della sera, che rappresenta il dubbio che sorge alla scomparsa del sole-Dio. Dante si rivolge alle muse perché lo ispirino ed assistano nella trascrizione degli eventi che segneranno il suo viaggio.
Vv. 10/42 Dante pone il proprio viaggio in relazione a due altri viaggi ultraterreni: quello del pagano Enea e quello del cristiano Paolo. Entrambi sono stati voluti dalla divina Provvidenza. Il viaggio di Enea ha infatti preparato la fondazione dell’Impero di Roma.
Il viaggio di San Paolo ha invece rafforzato il messaggio evangelico diffuso da Cristo. Così Dante si pone il dubbio del fine del suo viaggio e ha paura di non essere degno del compito, non conoscendo chi l’ha mandato.
Vv. 43/126 Virgilio aiuta Dante a trovare la risposta ai suoi dubbi, dicendogli che Maria è al vertice di una piramide, di una grande macchina teologica che si mette in azione in favore e in difesa dell’umanità smarrita (personificata da Dante) per ricondurla alla salvezza. Da sola, con le sue forza, l’umanità non può superare il blocco posto dalle tre fiere. Così chiede aiuto a Lucia, la quale chiama Beatrice. La Madonna, Lucia e Beatrice rappresentano tre aspetti della Grazia: cioè del soccorso che Dio invia agli uomini: rispettivamente la Grazia preveniente (Maria), che giunge prima del bisogno; la Grazia illuminante (Lucia), che rischiara la mente dei fedeli e la Grazia operante (Beatrice), che guida la sua azione.
Vv. 127/142 Grazie a Beatrice e al cortese Virgilio, Dante ritorna alla decisione di prima e riprende il viaggio arduo e selvaggio.