Siamo su Dienneti

domenica 11 gennaio 2009

De Vulgari Eloquentia


Nel corso del XIII secolo l'esempio dei poeti "siciliani" fu seguito da molti altri artisti italiani, e culminò nell'esperienza del più grande scrittore che l'Italia abbia mai avuto: Dante Alighieri (1265-1321). Fu lui il primo che pose il problema di una lingua nazionale "volgare", cioè non "latina", e che elaborò un tentativo, non riuscito, per risolverlo.

Il De vulgari Eloquentia [L'eloquenza in lingua volgare] fu, probabilmente, composto da Dante tra il 1303 e il 1304, contemporaneamente al Convivio.
Tema dell'opera è la definizione di una lingua volgare illustre, capace di affiancare il latino con pari diritti espressivi; nonchè una rassegna delle forme retoriche (metrica, stile) nelle quali impiegare la nuova lingua d'Italia. Il De vulgari eloquentia è, come il Convivio, incompiuto. Alcune allusioni contenute nella parte effettivamente scritta portano a pensare che l'opera completa avrebbe dovuto essere composta da almeno quattro libri. Il primo libro (suddiviso in diciannove capitoli) dimostra la nobiltà del volgare illustre, superiore persino al latino, cosiderato da Dante una lingua artificiale. Infatti il volgare è una lingua naturale che viene appresa fin dalla nascita e senza studio.Dante, a sostegno della sua tesi ricostruisce una storia universale delle lingue. (Dio ha infuso nei primi uomini una lingua sacra, conservata solamente nell'ebraico dopo che con la costruzione della torre di Babele era nata la confusione delle lingue. I popoli che parlavano i tre linguaggi fondamentali, si distribuirono in aree geografiche differenti, dando origine a ulteriori diversità di idiomi. Nell'Europa meridionale si stabilirono popoli parlanti tre lingue diverse ma imparentate: la lingua d'oil, d'oc a del si. Nacque così la necessità di lingue comuni "artificiali" ed il latino è una di queste.
A questo punto Dante analizza le caratteristiche di questi tre volgari. Non ritrovando il volgare illustre in nessuno dei volgari da lui analizzati Dante cerca di definirlo nei suoi caratteri ideali; esso deve essere "illustre, cardinale", regale" e curiale". "Illustre" perchè luminoso in se e capace di dare lustro a chi ne fa uso nei suoi scritti; "cardinale" perchè costituisce il cardine a cui fanno riferimento gli altri volgari; "regale" perchè se in Italia esistesse una reggia esso vi troverebbe la sua collocazione più ovvia; "curiale" perchè risponde alle norme stabilite dagli Italiani più prestigiosi.Il secondo libro comincia a definire i possibili usi del volgare illustre, e si caratterizza pertanto come un'originale trattato di retorica. Solamente i poeti di cultura e ingegno elevati sono degni di fare uso del volgare illustre, e solamente nella trattazione di temi elevati: politici, amorosi e morali. La forma più degna per il volgare illustre è quella di maggior nobiltà, cioè la canzone e anche il lessico deve evitare cadute verso il registro umile e restare a livello sublime. Dopo alcune osservazioni sugli elementi costitutivo della canzone il libro si interrompe bruscamente.

ANALISI DEI BRANI CAP.I, 16-19 pagg.204,205,206

Spunti per la riflessione

1 Quali differenze stanno tra il piano intenzionale dell'opera e la sua effettiva realizzazione?
2 Perchè Dante ha scelto il volgare per il Convivio?
3 Chiarisci la differenza tra l'allegoria dei poeti e dei teologi
4 Quali sono i livelli di lettura per un'opera poetica?
5 Quale modello di intellettuale emerge dal brano?
6 Quali differenze emergono tra La Vita Nova e Il Convivio?
7 Definisci la tipologia del pubblico letterario del Convivio

12 commenti:

Anonimo ha detto...

1)Quali sono per Dante i caratteri del volgare? Il volgare ha tre caratteristiche principali:
-"Illustre" perché doveva essere resa illustre da qualche autore famoso.
-"Curiale" perché doveva essere degno di essere parlato in una corte.
-"Cardinale" poichè la lingua doveva essere il fulcro attorno al quale tutti gli altri dialetti potevano ruotare.
2) Differenza tra lingua volgare e lingua artificiale? Dante definisce la lingua volgare quella lingua che si impara fin dalla nascita, a differenza della grammatica (il latino). L'autore afferma che la più nobile è comunque la lingua volgare, perché è stata la prima ad essere pronunciata nella sua vita e dei suoi lettori: dunque, una lingua naturale. 3) Quali erano le lingue volgari in Europa? Le principali lingue volgari in Europa sono la lingua d'oil, lingua d'oc, volgare italiano
4) Quali aspetti presentava il volgare in poesia? Dante sostiene che il volgare può trattare qualsiasi argomento, dall'amore alla moralità e alla religione,la canzone è la sua forma più nobile e la forma metrica privileggiata è l'endecasillabo.
5)Quale deve essere per Dante il ruolo dell'intellettuale? Nel "De Vulgari Eloquentia" Dante ribadiva l'utilizzo di una lingua in grado di rivolgersi a un vasto pubblico,indicandone le qualità in funzione del progetto politico


GRIOLI CHARLIE III E

GIADA GIUFFRIDA ha detto...

1)- ILLUSTRE: in grado di dare gloria a chi lo scrive. CURIALE: deve rispondere alle idee ed alle esigenze di eleganza della corte. CARDINALE: rappresenta il punto di riferimento di tutti i dialetti municipali. REGALE: degno di essere usato in una reggia.
2)- La lingua volgare precede quella artificiale.
3)-Dante individua nell'Europa tre forme linguistiche distinte ma affini: lingua d'oil, lingua d'oc e lingua del si. L'ultima corrisponde al volgare italiano, di cui individua 14 varietà.
4)- I temi del volgare illustre sono le armi, l'amore e la virtù, che corrispondono alla poesia civile, amorosa e morale; ma lo stile tragico è quello più appropriato, la canzone è la sua forma più nobile e l'endecasillabo è la forma metrica ad essa adatta.
5)- Cardinale.
6)- La questione della lingua per Dante prelude alla questione politica.

Anonimo ha detto...

Il De vulgari eloquentia essendo rivolta al pubblico degli intellettuali, l'opera è scritta in latino e costituisce una trattazione specifica riguardo ai problemi della lingua. Il trattato, che prevedeva quattro libri, si interruppe al XIV capitolo del secndo libro, e anche in questo caso per motivi legati alla Commedia. Dante comincio a comporlo intorno agli anni 1303-1305, parallelamente al Convivio; le due opere sono del resto strettamente connese, dal momento che il De volgare eloquentia costituisce la giustificazione teorica della scelta del volgare adottata nel Convivio.
Dante si propone di analizzare le caratteristiche della lingua volgare, al fine di dimostrarne la dignita e la superiorità rispetto al latino. Il volgare ( definito "illustre", "cardinale", "aulico" e "curiale") è per dante unalingua ideale, che, per le sue carattristiche sovraregionali, non coincide co nessun altro dialetto italiano, ma è presente nella migliore tradizione poetica, che va dai Siciliani agli Stinovisti e culmina in Dante stesso. Il De vulgari eloquentia è dunque una riflessione sull'intera tradizione lirica volgare, non solo italiana, nei cui confronti Dante formula interessanti giudizi.

Antonella Salvà

Sandro ha detto...

Salve prof,
ecco le mie risp:

1)Il volgare è definito da Dante:illustre perchè conferisce onore a chi lo usa;cardinale perchè rappresenta il punto di incontro di tutti i dialetti italiani;regale poichè ha caratteristiche illustri per essere parlato in corte o reggia;ed infine curiale perchè rappresenta le scelte delle corti italiane.

2)La lingua volgare precede quella artificiale in quanto viene impartita fin da bambini a differernza del latino

3)Erano principalmente tre:lingua "d'oc", "D'oil" e "sì".

4)Dante considerava il volgare come una lingua molto adatta per la poesia in quanto,tramite questa lingua,è possibile trattare qualsiasi argomento(dalla tragedia all'amore).

5)Dante considera l'intellettuale come una persona in grado di saper parlare ad un vasto pubblico e di saper spiegare il proprio progetto politico.

6)cardinale.

Anonimo ha detto...

salve prof

1)il volgare era cardinale perchè rappresentava tutti i dialetti;illustre perchè conferiva onore;regale perchè degno di essere usato nelle corti e curiale in quanto sintesi delle scelte degli italiani.

2)il volgare precede quella artificiale.

3) erano la lingua "d'oil", la lingua "d'oc" e la lingua " sì".

4)Il volgare era in grado di poter trattare vari argomenti molto diversi tra di loro.

5)cardinale.


Stefano Conti

Anonimo ha detto...

Salve prof

I caratteri distintivi del volgare per Dante sono quattro; esso è: illustre perché deve dare lustro e gloria a chi lo parla; curiale perché corrisponde alle norme stabilite dagli Italiani più prestigiosi); cardinale perché costituisce il cardine di tutti gli altri dialetti; e, regale perché era degno di una reggia che in Italia non esisteva.
La lingua volgare precede quella artificiale.
Le lingue volgari europee erano: la lingua d’oc, d’oil e del si.
Dante come forma poetica stabilisce la poesia, mentre come forma metrica l’endecasillabo. I temi volgari illustri sono: le armi, l’amore e la virtù.
Il tipo di volgare che si evidenzia per precisione e razionalità è quello cardinale.
Il ruolo dell’intellettuale per Dante deve essere quello che deve saper parlare ed esprimersi ad un vasto pubblico.

Concetta Russo

Anonimo ha detto...

buonasera prof
ecco il mio commento:

1)Dante considerava il volgare una lingua viva,e si basava su quattro caratteri fondamentali:illustre,cardinale,regale e curiale.

2)Il volgare precede l'artificiale.

3)Le lingue volgari europee sono:la lingua d'oc; la lingua d'oil e la lingua sì.

4)Il volgare essendo una lingua viva poteva parlare con la poesia di diverse tematiche senza problemi.

5)L'intellettuale doveva essere in grado di esprimere il suo pensiero davanti ad un pubblico.

6)Cardinale.

Giuseppe Maccarrone

Anonimo ha detto...

1)Quali sono per Dante i caratteri del volgare?
I caratteri distintivi deò volgare sono tre:
-Illustre perchè doveva essere scritta e utilizzata da persone illustri.
-Curiale perchè doveva essere degno di essere parlato in un ambiente come la corte.
-Regale perkè doveva assomigliare alla lingua utilizzata nella reggia.
-Cardinale perchè la lingua del volgare costituiva il "cardine"di tutti i dialetti.
2) Differenza tra lingua volgare e lingua artificiale?
Dante definisce la lingua volgare quella lingua che distingue gli uomini fin dalla nascita a differenza del latino ovvero quella artificiale e grammaticale utilizzata dai dotti e dagli ecclesiastici e quindi e la lingua d'origine che precede quindi la nascita della lingua artificiale.
3) Quali erano le lingue volgari in Europa?
Le lingue volgari in europa erano la lingua d'oc,la lingua d'oil e la lingua del si ovvero quella del volgare italiano.
4) Quali aspetti presentava il volgare in poesia?
Il vlogare in poesia per Dante trattava i temi delle armi,dell'amore e della virtù inoltre nella canzone la sua forma privileggiata è l'endecasillabo.
5)Quale deve essere per Dante il ruolo dell'intellettuale?
Per Dante il ruolo dell'intelletuale è quello di ricercare l'unità linguistica che è frutto dell'unità culturale che a sua volta è premessa dall'unità politica e per questo deve essere scritta in volgare in modo da farlo capire a un vasto pubblico
SPADARO RICCARDO III E

Anonimo ha detto...

‘sera prof..ecco le mie risposte…


-Dante nel”De vulgari eloquentia” definisce quattro caratteri del volgare: “illustre” perché sublimato dai vocaboli dei volgari municipali, e quindi reso chiaro; “cardinale” perché "cardine", cioè punto di riferimento, di tutta la famiglia dei volgari italiani; “regale” perché se in Italia vi fosse una corte ("reggia") sarebbe il volgare nella reggia; “curiale” perché proprio della "curia" italiana, cioè di quella comunità spirituale e civile, politicamente dispersa nelle sue membra, ma idealmente unita per grazia di una luce divina intellettiva.

-La differenza tra la lingua volgare e quella artificiale è che la lingua volgare è una lingua naturale, cioè appresa sin dalla nascita, invece quella artificiale è invariabilmente fissata nella codificazione delle grammatiche.

-Le lingue volgari in Italia erano tre: lingua d’oil, lingua d’oc e lingua del sì. Quest’ultima corrisponde al volgare italiano, di cui vengono individuate quattordici varietà.

-gli aspetti presentati dal volgare in poesia li troviamo nel secondo libro, nel quale Dante dice che i temi degni del volgare illustre sono le armi, l’amore e la virtù, che corrispondono alla poesia civile, amorosa e morale.

-Dante delinea il carattere universale dell’impegno dell’intellettuale, ribadiva la necessità di utilizzare una lingua in grado di rivolgersi a un vasto pubblico indicandone le qualità in funzione del progetto politico.

Yvonne

Anonimo ha detto...

Secondo Dante il volgare illustre deve avere quattro caratteristiche principali:
-Illustre, doveva mostrare il lustro(la bellezza);
-Curiale, doveva accontentare i criteri della corte con l'eleganza;
-Cardinale, ovvero doveva essere il punto di riferimento fra i volgari,cioè quello più importante, il volgare italiano;
-Regale, doveva essere degno di re.
Confrontando il volgare col latino vi sono delle differenze:
il volgare è la prima lingua che si impara quindi è una lingua viva, al contrario del latino considerato artificiale e parlato solo dai conti e dai vescovi, mentre tutti parlano il volgare. Il latino però è più nobile, ma Dante eleva il suo volgare considerandolo addirittura superiore al latino. Le principali lingue volgari in europa erano la lingua D'oc, il D'oil, e il si uguale al volgare di Dante. L'utilizzo del volgare fu perlopiù incentrato sui temi dell'amore, delle armi e della virtù, lo stile più adatto è quello tragico, la sua forma poetica è la canzone e la sua forma metrica è l'endecasillabo. Il De vulgari eloquentia è scritto in latino, quindi era rivolto a a un pubblico elevato con l'obiettivo di definire il volgare come lingua migliore, e accessibile a tutti.

Spinella Davide III E

Anonimo ha detto...

De vulgari eloquentia
È un trattato di retorica per definire il volgare illustre,lo scrive nello stesso periodo dell’convivio . Un trattato che doveva essere fatto da 4 libri ma arriva a completarne solo 2.Definisce il volgare come lingua naturale,come una lingua ufficiale illustre con la stessa importanza della lingua latina e non una lingua artificiale! Fa un excursus del volgare da quando è nato =doc, doil ,si. Il volgare illustre che propone è pieno di novità che non si trovano negli altri volgari:e per essere illustre deve avere questi requisiti:glorioso;curiale cioè deve rispondere a delle esigenze eleganti la curia appunto significa la corte e fa riferimento alla scuola poetica siciliana ;cardinale cioè il punto di riferimento circondato da tutti gli altri dialetti;ed aulico.Il de vulgari in poesia ha tematiche d’amore e di cortesia e le canzoni hanno una forma poetica mentre l’endecasillabo ha una forma metrica .
baci baci
MaryLeotta

Anonimo ha detto...

1)
Il volgare secondo Dante deve essere codificato,per essere ufficiale come la lingua latina.Esso deve essere illustre e deve avere delle caratteristiche ben precise:
ILLUSTRE: deve dare gloria a ci lo scrive;
CURIALE : deve rispondere alle esigenze di eloquenza; per le persone raffinate della curia "corte";
CARDINALE: deve essere il punto di riferimento,attorno al quale girino tutti i dialetti municipali;
AULICO: deve possedere uno stile alto.

2)
c): la lingua volgare precede quella artificiale.

3)
Le lingua volgari europee erano, la lingua d'oc,la lingua d'oil e la lingua del sì,quest'ultima corrisponde al volgare italiano del quale vengono riconosciute 14 varietà di dialetti; nessuna delle quali corrisponde al volgare illustre di Dante.

4)
Le tematiche della poesia,narrati nel secondo libro del "de vulgari eloquentia" sono: le armi,l'amore e la virtù.
La poesia doveva avere la canzone come forma poetica e l'endecasillabo come forma metrica.

5)
b): Cardinale

6)
Per Dante, l'intellettuale aveva il compito di esprimersi,rendendosi comprensibile a tutti coloro che lo ascoltassero.

Arrivederci, a domani!..

Rossana Zagami III E