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La vita per Dante è azione, responsabilità e rischio di scelta, battaglia.Se la vita è azione , il più fiero disprezzo cade su coloro, che non hanno speso il dono della vita, mantenendosi , per calcolo, per paura, neutrali tra il Bene e il Male, in una posizione di non-scelta.Su costoro Dante fa scendere non solo la condanna del cielo, ma anche quella dell'Inferno.Degli ignavi infatti Dante dice:"sciaurati che mai non fur vivi" e il loro drammatico contrappasso:
" erano ignudi e stimolati molto
da mosconi e da vespe ch'eran ivi".
Spiegate perchè essi sono collocati nell'Antinferno.
Indicate con quali strumenti Dante riesce a rendere quasi visivamente l'impressione del pellegrino che si imbatte in una realtà nuova, che può cogliere-per ora solo auditivamente- e ciò accresce l'orrore e la paura.Argomento del canto III DANTE
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