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martedì 28 aprile 2009

LABORATORIO DI SCRITTURA (CANTO X)

YVONNE SGROI

1. Epicuro con la sua filosofia materialistica, nel medioevo rappresentava tutti coloro che non credevano all'immortalità dell'anima e in generale di una concezione terrena della vita. Tale eresia, che prese il nome appunto da Epicuro in età medievale, era molto diffusa ai tempi di Dante a Firenze, sopratutto negli ambienti intellettuali e veniva attribuita per lo più ai ghibellini. Il Medioevo cristiano non concepiva nè atei nè altre religioni, ragion per cui Epicuro non si può dire "eretico".
2. FIRENZE AL TEMPO DI FARINATA DEGLI UBERTI:
a Firenze ci furono lotte tra guelfi e ghibellini. Sulla scena politica incontriamo Federico II che tenta di abbattere i guelfi e che protegge gli Uberti; i guelfi sono ostretti ad andare in esilio.
FIRENZE AL TEMPO DI DANTE ALIGHIERI:
gli ordinamenti di giustizia sono ritirati per cui si ha libero accesso al governo. I guelfi bianchi avevano il controllo su Firenze. Papa Bonifacio VIII sosteneva i neri e con l'aiuto di Carlo di Valois i neri presero il sopravvento con condanne all'esilio per i maggiori esponenti della parte bianca.

Possiamo notare quindi che in entrambi i periodi si hanno lotte interne. Nel primo caso però si hanno lotte di due partiti diversi, mentre nel periodo di Dante abbiamo lotte all'interno di un partito stesso.

3. il rapporto tra Dante e Guido Cavalcanti rappresenta il nucleo dello Stilnovo. Furono loro a gettare le basi della nostra lingua. Se ad un certo punto si ha una rottura, come testimonia il X canto dell'inferno di Dante, rimane il fatto che Cavalcanti è tra i pochissimi poeti da cui Dante attinge per la composizione della Commedia. Inoltre l'episodio di Cavalanti serve a mostrare che eretici non solo solo i ghibellini, come Farinata, ma anche i gueli, di fatti Cavalcanti fu un guelfo.

4. Federico II ebbe un'illimitata sete di conoscenza e a differenza dei suoi contemporanei non credeva a tutto ciò che non poteva essere spiegato con la ragione. Egli riunì tre forme di cultura: quella normanna, quella araba e quella greco-latina generando così una cultura di massa.


CHARLIE GRIOLIAnonimo

ANTONELLA SALVA'
1.Nel X canto dell’inferno Dantesco abbiamo varcato le porte della città di Dite, siamo nel VI cerchio. Gli abitanti della tetra vallata sono gli Eretici epicurei: non hanno creduto nella vita eterna. La condanna è eresia, nient’altro. Epicuro insegnava in un giardino di sua proprietà tra il IV ed il III secolo a.c. . Per molti secoli ha dominato una visione distorta della filosofia epicurea, che è stata associata a dissolutezza e concupiscenza, fino a quando nel XVII secolo, quando si cercherà di armonizzare l’atomismo epicureo e la fisica Galileiana con i precetti del cristianesimo. Lo scopo, diversamente da quello che accadeva nei centri accademici più importanti dell’epoca, era prettamente pratico: curare i turbamenti dell’anima. La filosofia epicurea ha posto come obiettivo della vita il conseguimento del piacere, ma il problema, o meglio la soluzione, sta nel capire cosa intenda per “piacere”. Sicuramente non quello carnale o sessuale. Il piacere è l’assenza di turbamenti dell’anima. Assenza di dolori del corpo.Quanto alla vita sociale, l’aspetto etico non è abbandonato, anzi è centrale. Per essere felici bisogna essere virtuosi. Le leggi vanno rispettate, ma è meglio rimanere il più possibile lontani dalla politica e dalla vita pubblica: l’unico rapporto umano che dà pienezza è l’ amicizia. Condividere una vita serena con gli amici, aiutarsi a vicenda, parlare e confrontarsi su problemi che possono dare turbamento. Qualche secolo dopo, fuori dalla Commedia, Dante Alighieri (priore di Firenze) il 24 giugno 1300 manda in esilio il suo miglior amico Guido Cavalcanti con i capi delle fazioni dei guelfi bianchi e neri per via di scontri in seno alla congregazione stessa. In Esilio, l’amico Cavalcanti, muore dopo aver contratto la malaria. Sicuramente Il Poeta avrà avuto le sue buone ragioni per farlo. Anche in questo post, non voglio dare giudizi morali, ma solo proporre spunti di riflessione. In sostanza la partecipazione ad una vita politica attiva, comporta questi rischi. Così mentre Epicuro consigliava una vita “nascosta”, Dante avrebbe tacciato di ignavia chi non si fosse schierato. Nel mondo Dantesco senza fede non si va da nessuna parte, o meglio si va in basso. In sostanza per Epicuro chi non ha problemi non ne crea ad altri, quindi lavoriamo prima di tutto su noi stessi, senza trovare soluzioni universali per il genere umano. Ricordiamoci che il giardino filosofico di Epicuro era un punto di ritrovo per gli amici ed una sorta di clinica dell’anima. La filosofia non come teoria, ma come cura. La vita è bella in sé, quindi la filosofia deve solo insegnare ad allontanare le sovrastrutture che non consentono di goderne a pieno. Inoltre, evento raro nella storia della Grecia classica, erano ammesse anche le donne (e persino gli schiavi), perché considerate simili agli uomini. Risparmio la concezione che ha delle donne il modello filosofico di Dante, Aristotele, che in ogni caso andrebbe considerata nel contesto storico-culcurale in cui è espressa. Merito ad Epicuro per la sua apertura mentale e la sua capacità di differenziarsi enormemente dal suo contesto. 2.Farinata è un uomo e come tale animato da forti passioni, che nel suo caso sono di natura politica. Potente capo ghibellino di Firenze, egli fu ripetutamente avversario della parte politica di Dante durante le sanguinose lotte, delle quali fu teatro la città toscana nel tredicesimo secolo. Facilmente comprensibile è perciò il tono del colloquio, fra il poeta e il ghibellino, ispirato alla durezza e alla drammaticità, caratteri questi che si manifestano principalmente nella prima parte del canto. Al di là tuttavia dell'odio fra fazioni avverse, al di sopra dello spirito di parte, un medesimo ideale li accomuna: il profondo, sincero amore per la Patria; ed è in ragione di ciò che Dante sosta riverente dinnanzi al suo avversario politico, è per questo che egli fa splendere al di sopra di tutto la dignitosa grandezza di Farinata. Del resto non si tratta della sola analogia che unisce la figura del ghibellino a quella di Dante: la tristezza, l'angoscia, l'umiliazione dell'esilio vengono conosciute da entrambi e per entrambi questa infausta tappa della personale esistenza causa un dramma che è familiare ancor prima che politico. 3.Un'altra figura che Dante incontra fra gli epicurei e che interrompe momentaneamente il suo dialogo con Farinata, sorgendo dallo stesso sarcofago, è Cavalcante, parente e coetaneo di Farinata nonché padre del poeta Guido Cavalcanti, amico in gioventù di Dante, al quale lo accomunano le delicate liriche stilnoviste. Cavalcante si rammarica di non vedere il figlio in compagnia del pellegrino e gli chiede, con apprensione, se egli ancora viva. Vedendo Dante perplesso, l'uomo si lascia cadere disperato. Cavalcante e Farinata hanno temperamenti diversi, ben mostrati da Dante; tuttavia entrambi sembrano partecipare con passione ai casi della vita terrena e sembrano non preoccuparsi della pena a cui sono condannati come peccatori. 4.Filippo II era un eretico ed epicureo. Anche in questo caso le sue simpatie per i ghibellini lo fecero collocare tra gli eretici.
SPADARO RICCARDO


1)Dante con il termine “Epicurei” intende coloro che ereticamente sostengono che l’anima è mortale. Per Epicuro l’anima è costituita di atomi, particolarmente sottili e mobili ed inoltre l’anima vive in stretta connessione con il corpo ed è per tale motivo che quando arriva la morte l'anima muore insieme al corpo. 2)Farinata degli Uberti: Farinata degli Uberti visse a Firenze all’inizio del XIII sec.,in un periodo tormentato dagli scontri interni tra guelfi e ghibellini. Dante: Dante nacque a Firenze nel 1265 da una famiglia della piccola nobiltà guelfa di parte bianca. A Firenze in quel periodo si andavano inasprendo i toni dello scontro politico fra i due schieramenti che dividevano il partito guelfo e attorno al 1301 con l’entrata a Firenze di Carlo di Valois alleato con il papa Bonifacio VIII la città andò ai guelfi neri e Dante quindi nel 1302 fu costretto all’esilio da Firenze. 3)Dante Alighieri e Guido Cavalcanti sono due grandi autori della letteratura italiana.La distanza tra di loro sul punto di vista temporale e di tematiche delle loro opere è molto lunga e variegata e riguarda principalmente il tema dell'amore.Infatti in Cavalcanti appare un amore deluso e tormentato mentre in Dante l'amore è il segno dell'elevazione e della pura passione verso la sua amata. 4)Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante. Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa e di innovazione tecnologica e culturale, volte ad unificare le terre ed i popoli, fortemente contrastata dalla Chiesa. Egli stesso inoltre fu un apprezzabile letterato e un convinto protettore di artisti e studiosi inoltre la sua corte fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, araba ed ebraica.

MARCO SIRACUSANO

1) Il pensiero di Dante e quello del filosofo Epicuro hanno un certo nesso; per il primo, nostro poeta, gli epicurei erano

coloro che sostenevano il fatto che l'anima muore quando muore anche il corpo.
Epicuro diceva che l'anima è formata da piccolissime particelle che si sgretolano al perire del corpo, sostanzialmente

entrambi credono che l'anima non è immortale.

2) Farinata si trovava a Firenze nel periodo delle lotte tra guelfi e ghibellini nel periodo del XIII secolo.
Dante visse nello stesso periodo sotto il partito dei guelfi bianchi. Con il passare del tempo il tono politico dei due

partiti andò inasprendosi e con Carlo di Valois la città andò ai guelfi neri, quindi Dante fu costretto all'esilio.

3)I due grandi poeti della letteratura italiana vissero nello stesso periodo a Firenze, ragion per cui divennere amici.

Trovandosi entrambi dalla parte dei Guelfi bianchi si impegnarono nel campo politico. Comune avevavo anche il tema

dell'amore, anche se in parte differente, per via dell'amore cupo di Cavalcanti e del concetto di amore più elevato di Dante.

4) Federico II di Svevia fu un nobile mecenate protettore di artisti e letterati, per questo la sua corte fu luogo di scambi

culturari per via della differente provenienza della gente che vi si incontrava, come arabi, ebrei, normanni e greci.




BUCALO CARMELO

1) Con il termine epicurei in filosofia si intendono coloro che non credono nell'immortalità dell'anima. Dante nel canto X

sottolinea con questo termine coloro che stanno dentro le tombe o perchè meditarono a lungo sul destino dell'uomo e negarono

l'immortalità o perchè in esse si perpetua la morte spirituale di chi si allontana a Dio. Dal momento che nel Medioevo

cristiano non si concepivano nè atei nè altre religioni, il termine Epicuro non si può definire "eretico".

2) Farinata degli Umberti vissuto all'inizio del XII sec. e morto un anno prima di Dante, era a capo dei ghibellini di

Firenze, e riuscì a cacciare i guelfi dalla città nel 1248; dieci anni dopo il partito avverso si prese la rivincita mandando

in esilio lui e i suoi. Dante, nato nel 1265 da una famiglia di media borghesia guelfa di parte bianca e quindi moderata,

visse invece in un arco di tempo in cui a Firenze si intensificavano gli scontri politici che dividevano il partito guelfo.

Ma nel 1301 con l'entrata di Carlo di Valois la città andò nelle mani dei guelfi neri e a quel punto Dante nel 1302 fu

costretto ad andare in esilio.

3) Guido Cavalcanti e Dante Alighieri sono due grandi poeti della letteratura italiana che rappresentano lo Stilnovo.

Entrambi si impegnano in campo politico, mentre in campo poetico condividono lo stesso tema vale a dire la questione

dell'amore; ma mentre in Dante si eleva in Cavalcanti l'amore è oscuro.

4) Federico di Svevia fu un grande protettore di artisti e letterati; grazie alla sua voglia di conoscenza egli riunì alla

sua corte molti tipi di cultura: latina, araba greca ed ebraica.

ROSARIO BONACCORSI

1-Il filosofo greco Epicuro,durante
il medioevo era la figura piu importante,a cui si ispiravano gli uomini che non credevano nell'immortalità dell'anima.Questo fenomeno si diffuse sopratutto a Firenze,negli ambienti di alta borghesia.Il cristianesimo nel medioevo non concepiva gli atei,e le altre religioni.Epicuro era considerato "eretico".

2-Firenze durante il periodo di Farinata:

nel capoluogo toscano,ci furono molte guerre tra Guelfi e Ghibellini sopratutto di natura politica.L'imperatore Federico II tentò di battere i guelfi e proteggere gli uberti.

Firenze durante il periodo di Dante alighieri:

Negli anni del poeta fiorentino si ha libero accesso al governo.I guelfi bianchi controllano Firenze,Bonifacio VIII sosteneva invece i neri,con l aiuto di Carlo di Valois essi presero il sopravvento condannando all'esilio i bianchi.


In entrambi i periodi vengono messi in evidenza le continue lotte.Nel primo caso si hanno lotte tra due fazioni diverse.Nel secondo caso si hanno lotte all interno di uno stesso partito.

3-Il rapporto tra Dante alighieri e Guido cavalcanti,rappresenta lo stilnovismo.Ad un certo punto si dividono,anche se cavalcanti ricava da Dante il genere per comporre le sue commedie.La parte finale dell episodio mostra come gli eretici non siano solo Ghibellini,ma anche Guelfi come cavalcanti.

4-Federico II a differenza dei suoi contemporanei non si sofferma su tutto ciò che considera irrazionale.Egli ha riunito tre forme di cultura:Normanna,Araba e Greco-Latina.Formando una cultura abbastanza diffusa.

FEDE BONANNO


1.Nel canto X, Dante ritrova nel cerchio dei dannati gli eretici,ovvero gli epicurei, definiti coloro che non credono nell'immortalità dell'anima; essi condividevano il pensiero della filosofia epicurea,che ha come scopo la ricerca del piacere, ma non si intende come piacere quello carnale,bensì il non avere turbamenti riguardanti l'anima. Inoltre l'epicureismo è un movimento filosofico che punta al materialismo: infatti per Epicuro l'anima è costituita da atomi in stretta connessione tra loro, e per tale motivo quando muore il corpo muore anche l'anima.

2.Manente,detto appunto Farinata,degli Uberti, fu capo politico e militare dei Ghibellini fiorentini. Nel 1248,durante una lotta tra Federico II e la Chiesa, cacciò in esilio i Guelfi fiorentini. Quando essi, nel 1251 tornarono a Firenze, egli dovette andare in esilio con i Ghibellini. Al suo ritorno dovette opporsi al suo partito, i Ghibellini, poiche volevano la distruzione di Firenze, e questo gesto fu molto apprezzato non solo dai Guelfi, ma da Dante stesso, che gli rivolge parole d'elogio, e lo descrive come un'uomo fiero,superbo ma al medesimo tempo leale e coraggioso; In comune certamente si ha l'amore per la patria,ed è per questo che Dante ha voluto mettere in rilievo sopratutto la sua grandezza statuaria,valendosi quasi esclusivamente di termini fisici.

3.Cavalcante dei Cavalcanti è il secondo personaggio che ritroviamo in questo canto, come epoca è collocabile alla stessa di Farinate. Cavalcante è il padre di Guido Cavalcanti,il grande amico di gioventù di Dante, e i quali sono accumunati da liriche stilnovistiche.Cavalcante si chiede come mai suo figlio non è in compagnia di Dante e gli chiede se è ancora in vita; vedendo Dante con un'espressione perplessa egli si lascia cadere nella tomba,credendo quindi suo figlio morto.

4.Farinata cita Federico II riguardo agli scontri che ebbe con la Chiesa. Federico II, imperatore svevo figlio di Enrico VI e di Costanza D'Altavilla, ebbe fama di eretico, e da fonti pare che poneva ogni sforzo nel cercare di dimostrare che l'anima è mortale. Dante che nonostante tutto lo ammira e lo stima, conferma la convinzione dei contemporanei e quindi per ciò lo colloca in questo girone.







5 commenti:

Rosario ha detto...

Salve prof


1-Il filosofo greco Epicuro,durante
il medioevo era la figura piu importante,a cui si ispiravano gli uomini che non credevano nell'immortalità dell'anima.Questo fenomeno si diffuse sopratutto a Firenze,negli ambienti di alta borghesia.Il cristianesimo nel medioevo non concepiva gli atei,e le altre religioni.Epicuro era considerato "eretico".

2-Firenze durante il periodo di Farinata:

nel capoluogo toscano,ci furono molte guerre tra Guelfi e Ghibellini sopratutto di natura politica.L'imperatore Federico II tentò di battere i guelfi e proteggere gli uberti.

Firenze durante il periodo di Dante alighieri:

Negli anni del poeta fiorentino si ha libero accesso al governo.I guelfi bianchi controllano Firenze,Bonifacio VIII sosteneva invece i neri,con l aiuto di Carlo di Valois essi presero il sopravvento condannando all'esilio i bianchi.


In entrambi i periodi vengono messi in evidenza le continue lotte.Nel primo caso si hanno lotte tra due fazioni diverse.Nel secondo caso si hanno lotte all interno di uno stesso partito.

3-Il rapporto tra Dante alighieri e Guido cavalcanti,rappresenta lo stilnovismo.Ad un certo punto si dividono,anche se cavalcanti ricava da Dante il genere per comporre le sue commedie.La parte finale dell episodio mostra come gli eretici non siano solo Ghibellini,ma anche Guelfi come cavalcanti.

4-Federico II a differenza dei suoi contemporanei non si sofferma su tutto ciò che considera irrazionale.Egli ha riunito tre forme di cultura:Normanna,Araba e Greco-Latina.Formando una cultura abbastanza diffusa.


Spero di aver dato risposte corrette.

Anonimo ha detto...

1) Con il termine epicurei in filosofia si intendono coloro che non credono nell'immortalità dell'anima. Dante nel canto X

sottolinea con questo termine coloro che stanno dentro le tombe o perchè meditarono a lungo sul destino dell'uomo e negarono

l'immortalità o perchè in esse si perpetua la morte spirituale di chi si allontana a Dio. Dal momento che nel Medioevo

cristiano non si concepivano nè atei nè altre religioni, il termine Epicuro non si può definire "eretico".

2) Farinata degli Umberti vissuto all'inizio del XII sec. e morto un anno prima di Dante, era a capo dei ghibellini di

Firenze, e riuscì a cacciare i guelfi dalla città nel 1248; dieci anni dopo il partito avverso si prese la rivincita mandando

in esilio lui e i suoi. Dante, nato nel 1265 da una famiglia di media borghesia guelfa di parte bianca e quindi moderata,

visse invece in un arco di tempo in cui a Firenze si intensificavano gli scontri politici che dividevano il partito guelfo.

Ma nel 1301 con l'entrata di Carlo di Valois la città andò nelle mani dei guelfi neri e a quel punto Dante nel 1302 fu

costretto ad andare in esilio.

3) Guido Cavalcanti e Dante Alighieri sono due grandi poeti della letteratura italiana che rappresentano lo Stilnovo.

Entrambi si impegnano in campo politico, mentre in campo poetico condividono lo stesso tema vale a dire la questione

dell'amore; ma mentre in Dante si eleva in Cavalcanti l'amore è oscuro.

4) Federico di Svevia fu un grande protettore di artisti e letterati; grazie alla sua voglia di conoscenza egli riunì alla

sua corte molti tipi di cultura: latina, araba greca ed ebraica.

Bucalo Carmelo III E

Anonimo ha detto...

Marco Siracusano

1) Il pensiero di Dante e quello del filosofo Epicuro hanno un certo nesso; per il primo, nostro poeta, gli epicurei erano

coloro che sostenevano il fatto che l'anima muore quando muore anche il corpo.
Epicuro diceva che l'anima è formata da piccolissime particelle che si sgretolano al perire del corpo, sostanzialmente

entrambi credono che l'anima non è immortale.

2) Farinata si trovava a Firenze nel periodo delle lotte tra guelfi e ghibellini nel periodo del XIII secolo.
Dante visse nello stesso periodo sotto il partito dei guelfi bianchi. Con il passare del tempo il tono politico dei due

partiti andò inasprendosi e con Carlo di Valois la città andò ai guelfi neri, quindi Dante fu costretto all'esilio.

3)I due grandi poeti della letteratura italiana vissero nello stesso periodo a Firenze, ragion per cui divennere amici.

Trovandosi entrambi dalla parte dei Guelfi bianchi si impegnarono nel campo politico. Comune avevavo anche il tema

dell'amore, anche se in parte differente, per via dell'amore cupo di Cavalcanti e del concetto di amore più elevato di Dante.

4) Federico II di Svevia fu un nobile mecenate protettore di artisti e letterati, per questo la sua corte fu luogo di scambi

culturari per via della differente provenienza della gente che vi si incontrava, come arabi, ebrei, normanni e greci.

.º¤• Fєdє •¤º. ha detto...

Salve proff...

Inferno - Canto X
1.Nel canto X, Dante ritrova nel cerchio dei dannati gli eretici,ovvero gli epicurei, definiti coloro che non credono nell'immortalità dell'anima; essi condividevano il pensiero della filosofia epicurea,che ha come scopo la ricerca del piacere, ma non si intende come piacere quello carnale,bensì il non avere turbamenti riguardanti l'anima. Inoltre l'epicureismo è un movimento filosofico che punta al materialismo: infatti per Epicuro l'anima è costituita da atomi in stretta connessione tra loro, e per tale motivo quando muore il corpo muore anche l'anima.

2.Manente,detto appunto Farinata,degli Uberti, fu capo politico e militare dei Ghibellini fiorentini. Nel 1248,durante una lotta tra Federico II e la Chiesa, cacciò in esilio i Guelfi fiorentini. Quando essi, nel 1251 tornarono a Firenze, egli dovette andare in esilio con i Ghibellini. Al suo ritorno dovette opporsi al suo partito, i Ghibellini, poiche volevano la distruzione di Firenze, e questo gesto fu molto apprezzato non solo dai Guelfi, ma da Dante stesso, che gli rivolge parole d'elogio, e lo descrive come un'uomo fiero,superbo ma al medesimo tempo leale e coraggioso; In comune certamente si ha l'amore per la patria,ed è per questo che Dante ha voluto mettere in rilievo sopratutto la sua grandezza statuaria,valendosi quasi esclusivamente di termini fisici.

3.Cavalcante dei Cavalcanti è il secondo personaggio che ritroviamo in questo canto, come epoca è collocabile alla stessa di Farinate. Cavalcante è il padre di Guido Cavalcanti,il grande amico di gioventù di Dante, e i quali sono accumunati da liriche stilnovistiche.Cavalcante si chiede come mai suo figlio non è in compagnia di Dante e gli chiede se è ancora in vita; vedendo Dante con un'espressione perplessa egli si lascia cadere nella tomba,credendo quindi suo figlio morto.

4.Farinata cita Federico II riguardo agli scontri che ebbe con la Chiesa. Federico II, imperatore svevo figlio di Enrico VI e di Costanza D'Altavilla, ebbe fama di eretico, e da fonti pare che poneva ogni sforzo nel cercare di dimostrare che l'anima è mortale. Dante che nonostante tutto lo ammira e lo stima, conferma la convinzione dei contemporanei e quindi per ciò lo colloca in questo girone.

Cordiali saluti
Federica

Anonimo ha detto...

1)Dante con il termine “Epicurei” intende coloro “ che l’anima col corpo morta fanno” cioè coloro che ereticamente sostengono che l’anima muore quando muore il nostro corpo. Per Epicuro l’anima è costituita di atomi, particolarmente sottili e mobili. Qualitativamente omogenea al corpo, l’anima vive in stretta connessione con questo , egli infatti afferma che . “ Quando il corpo si distrugge, l’anima si disperde”. L’anima in altri termini è mortale.
2)Farinata degli Uberti visse a Firenze all’inizio del XIII sec., una delle epoche peggiori per Firenze tormentata dagli scontri interni tra Guelfi, sostenitori del Papa, e Ghibellini, sostenitori dell’imperatore. Dante nacque a Firenze nel 1265 da una famiglia della piccola nobiltà guelfa di parte bianca quindi moderata. A Firenze si andavano inasprendo i toni dello scontro politico fra i due schieramenti che dividevano il partito guelfo. I bianchi erano guidati dalla famiglia dei Cerchi e i neri erano guidati dai Donati.. Nel 1301 con l’entrata a Firenze di Carlo di Valois ( guelfi neri) alleato con il Papa Bonifacio VIII la città andò ai guelfi neri e Dante nel 1302 fu costretto all’esilio.
3)Dante Alighieri e Guido Cavalcanti sono due grandi autori della letteratura italiana. Cavalcanti come Dante si impegna a Firenze in campo politico, egli è infatti come Dante dalla parte dei guelfi bianchi. I due si conobbero a Firenze e strinsero una grande amicizia. La distanze tra i due è incolmabile e riguarda soprattutto un tema fondamentale per la poesia e il pensiero di entrambi e cioè la questione dell’amore. L’amore deluso e oscuro di Cavalcanti diviene in Dante amore che si espande e che si eleva.
4)Federico II di Svevia fu un apprezzabile letterato e protettore di artisti e studiosi. La sua corte fu luogo d’incontro di quattro culture:greca,latina,araba ed ebraica.

GRIOLI CHARLIE III E