GIADA GIUFFRIDA
VERIFICA - ANALISI
Vv. 1/11- Il poeta stabilisce una corrispondenza diretta fra paesaggio e stato d’animo, tanto che l’uno diventa proiezione dell’altro. Il protagonista è “solo et pensoso” a causa del turbamento d’amore che lo allontana dalla condizione serena del saggio. Allora anche i campi attorno a lui appaiono “deserti”: la sua stessa solitudine si ripercuote nell’ambiente.
Vv. 12/14- Ma anche in questa solitudine, l’amore lo rincorre sempre.
Ciò ci fa notare il suo pessimismo e il suo pensiero amaro.
CAMPO SEMANTICO
-senso di inerzia e abbandono: solo, pensoso, deserti campi (v.1), passi tardi e lenti (v.2), gli occhi porto per fuggire (v.3), schermo (v.5), atti d’alegrezza spenti (v.7), avampi (v.8), monti et piagge (v.9), fuochi et selve sappian di che tempre (v.10), celata altrui (v.11).
-fuoco d’amore: gli occhi porto per fuggire (v.3), schermo (v.5), v.13-14.
TEMA
Già dall’analisi del testo emerge la figura dell’innamorato che vaga alla ricerca della solitudine, in un colloquio assorto col paesaggio. Il ritmo lento del suo passo, definito nei primi due versi, scandisce lo scorrere della sua meditazione.
Ripercorrendo le espressioni dedicate alla natura si può osservare come essa sia uno scenario vasto e indefinito, stilizzato in pochi tratti, tutto in funzione del personaggio “io”: da un lato fa risaltare la sua figura solitaria, dall’altro, umanizzandosi, fa eco ai suoi sentimenti.
FORMA
Il sonetto è uno degli esempi più perfetti di come la poesia di Petrarca componga l’espressione di sentimenti dolorosi in forme di perfetto equilibrio, ottenute grazie al ricorrere di schermi di ripetizione che creano coppie di elementi paralleli o antitetici, a vari livelli:
- dal punto di vista dalla sintassi, ciascuna strofa è occupata da un periodo diviso in due membri di pari lunghezza: così le quartine sono scandite in due coppie di versi, le terzine hanno una pausa a metà del verso centrale; ne consegue una distribuzione alternata di enjambements, ora più ora meno marcati;
- dal punto di vista ritmico, i primi due versi, assumono un ritmo lento e grave, che dà il tono a tutto il componimento; questo effetto è rafforzato dal ripetersi di due coppie di aggettivi in posizione iniziale e finale;
- altre figure di parallelismo sono disseminate nei versi.
ANTONELLA SALVA'
1-3
Al centro del sonetto vi è il motivo di solitudine. Non è la solitudine del De vita solitaria, propizia al raccoglimento intellettuale e all'elevazione spirituale, ma l'isolamento che deve salvare il poeta dalla vergogna di rivelare agli altri uomini il suo tormentato interiore,che si legge chiaramente nel suo aspetto mesto e malinconico. Il termine "schermo" v.5 è una spia significativa, che rimanda ai codici dell'amor cortese, e sopratutto alla Vita nuova, ma lo schermo non è costituito come in Dante da una terza persona, che sostituisca l'amata agli occhi della gente; qui non è l'onore della donna che deve essere salvato, bensi intimita del poeta.
Fuggendo gli uomini, egli stabilisce però un legame con la natura, che diviene come partecipe e confidente delle sue pene, muta testimone, più adatta degli uomini ad accogliere i suoi lamenti, senza turbare il suo bisogno di isolamento. Il paesaggio, come è consueto nel Petrarca, è privo di concretezza realistica e di urgenza fisica, materiale, ed è evocato con notazioni estremamente generiche o addirittura con serie di nudi sostantivi. La scena non si colloca in uno spazio preciso, ma è come fuori dello spazio e del tempo, collocata in una dimensione che è puramente interiore. Ma nel fuggire gli uomini il poeta non trova scampo dalle sue sofferenze: lo accompagna pur sempre il pensiero ossessivo d'amore. La solitudine è in realta colloquio assiduo con se stesso. La materia del componimento è dunque la sofferenza interiore che non conosce requie, il dissidio che non trova mai soluzione: una materia tormentata e dolorosa. Però come è consueto nella posia del Petrarca le dissonanze e le lacerazioni trovano una forma di purificazione e superamento nell'amornia equilibratrice della costruzione poetica: le chiare simmetrie e la fluiditàdel discorso ricompongono e placano ogni urto dissonante dei moti interiori.
2-solo, pensoso, deserti campi (v.1), passi tardi e lenti (v.2), gli occhi porto per fuggire (v.3), schermo (v.5), atti d’alegrezza spenti (v.7), avampi (v.8), monti et piagge (v.9), fuochi et selve sappian di che tempre (v.10), celata altrui (v.11).
-fuoco d’amore: gli occhi porto per fuggire (v.3), schermo (v.5), sia la mia vita, ch'è celata altrui, (v.13-14).
4- Nel sonetto la fluidità e l'armonia equilibratrice sono create in primo luogo dal'ampio diro dei periodo e della loro disposizione architettonicamente prporzionata. Le quartine sono divise simmetricamente in due coppie di versi. La simmetria ritorna anche nelle unità sintattiche minori. Al di là delle simmetrie architettoniche, l'elemento che determina la fluidità del movimento poetico è il ritmo. Rarissime sono le censure e le pause interne hai versi, e non vi sono enjambements di forte inarcatura: tutto ciò dà il senso di una impareggiabile scorrevolezza musicale. Nelle quartine vi sono due sole pause, ma si collocano a fine di verso, e valgono a separare i due membri composti di due versi ciascuno:"...lenti,/ e gli occhi...". La sospensione è comunque molto debole, poichè è segnata dalla virgola, e in entrambi i casi la congiunzione "e" perchè" funge da collegamento, facendo subito continare il discorso. Pause forti vi sono solo a fine di strofa, ma esse sono necessarie a fissare i termini delle clausole metriche.
Rarò è l'uso metaforico, coerentemente con il tono del componimento, che è come un colloquio piano e intimo.Se si eccettua l'obbligata personificazione dell'Amore, le metafore in tutto il sonetto sono solo due, "spenti" al v.7 e "avampi" al v.8.Ed anche esse sono legate dalla consueta legge binaria dell'antitesi, in quanto i due rispettivi campi sematici sono opposti. L'antitesi è messa ancora in rilievo dalla collocazione delle sue parole al termine del verso.
RICCARDO SPADARO
Vv.1-11.In questa sequenza viene evidenziata la relazione che Petrarca attribuisce tra lo stato d'animo ormai isolato e disperso e la natura che davanti ai suoi occhi appare deserta mentre l'io lirico del protagonista è "solo et pensoso"a causa del turbamento interiore provocato dall'amore.
Vv12-14.In questa sequenza invece vi si riscontra la persecuzione dell'amore che lo insegue nonostante lui cerchi di sfuggire ad esso.
CAMPO SEMANTICO
-senso di inerzia e abbandono: Solo e pensoso(Vv.1),a passi tardi e lenti(Vv.2),altro schermo non trovo(Vv.5),atti d'allegrezza spenti(Vv.7),com'io dentro avampi(Vv.8),deserti campi(Vv.11).
-lacerazione interiore:et fiumi et selve sappian di che tempre sia la mia vita(Vv.10),celata altrui(Vv.11),cercar non so(Vv.13).
ARGOMENTO
I temi trattati nel sonetto di Francesco Petrarca "Solo et Pensoso" sono contemporaneamente l 'armonia e la conflittualità che oppone tra il paesaggio e lo stato d'animo infatti l'io lirico è frammentato a causa del turbamento dell'amore che lo allontana dalla condizione serena in cui vi si trovava prima e nonostante il suo allontanarsi e isolarsi dal resto della società si accorge che l'amore lo insegue sempre trovandosi quindi non al di fuori ma dentro al suo animo.
STUTTURA MORFO-SINTATTICA
Petrarca per descrivere i suoi sentimenti dolorosi utilizza il sonetto rispettivamente diviso in due quartine e due terzine che vengono scandite e divise mediante congiunzioni come "et" e "perchè" e grazie anche a degli enjambement che separano alcuni elementi della natura come nel Vv.9(monti et piaggie/et fiumi et selve).
SPUNTI PER LA RIFLESSIONE
1-Nel sonetto la natura e l'anima si pongono in una corrispondenza diretta fino a diventare l'uno proiezione dell'altra.
2-I campi semantici domanti sono quelli che provocano un senso di inerzia e di abbandono nel poeta che hanno la funzione di esaltare i sentimenti del poeta stesso e quello della lacerazione interiore dell'amore dove viene evidenziata la persecuzione dell'amore in quei luoghi deserti dove lui si trova.
3-Il tempo e lo spazio assumono un significato psicologico infatti lui descrive il paesaggio come un campo deserto che viene quindi associato dal poeta al suo animo ormai solitario e isolato da ogni forma di vita.
4-La struttura sintattica dominante è il sonetto unito a vari elelmenti come enjambement e congiunzioni ("et","perchè")ed è stata scleta dal poeta per mettere in risalto le tensioni disgreganti dell'animo ovvero la frammentazione dell'io lirico a causa del turbamento dell'amore.
ROSARIO BONACCORSI
Vv.1-11:Il poeta forma un uguaglianza tra il paesaggio e il suo stato d'animo,tanto che il primo diventa simultaneo del secondo.Il protagonista e come dice anche il "testo dell'opera",Solo et Pensoso,a causa dell'amore che lo allontana dalla sua condizione normale.A causa di ciò anche i campi che lo circondano appaiono "deserti":la sua solitudine si espande anche nell'ambiente di cui è circondato.
Vv.12-14:Ma pure essendo solo l'amore lo insegue.Da questo deriva il pessimismo e il suo pensiero triste.
Campi Semantici:
Senso di inerzia e abbandono:"Solo,pensoso,deserti campi(v.1),passi tardi e lenti(v.2),gli occhi porto per fuggire(v.3),schermo(v.5),atti di allegrezza spenti(v.7),avampi(v.8),di che tempre(v.10),celata altrue (v.11)"
Tema:Gà dal testo emerge la figura dell'innamorato,che vaga senza una meta,ed apre un discorso con il paesaggio che lo circonda.Il ritmo lento del suo cammino messo in evidenza nei primi due versi,analizza la sua meditazione.Le espressioni che tracciano la natura formano uno scenario vasto e indefinito,sintetizzato in pochi passi tutto in funzione del "io" di Petrarca,che da una parte viene messo in evidenza la sua figura,dall'altro i suoi sentimenti.
Forma:Il sonetto è l'esempio lampante di come la poesia petrarchesca componga gli elementi che si riferiscono ai sentimenti attraverso certi equilibri ottenuti attraverso schemi ripetitivi che creano una serie di elementi paralleli o antitetici:
-Sotto l'aspetto sintattico,ogni strofa è catalogata in un "periodo" diviso in due componenti simili:le quartine sono scandite in due coppie di versi,le terzine hanno un momento di suspance nella fase centrale,da questo si forma enjambements,a tratti messo in evidenza in misura maggiore.Dal punto di vista ritmico,i due versi iniziali formano un escalation molto lenta che da il tono a tutto il componimento; questo aspetto viene messo in evidenza dalla ripetizioni di aggettivi nella parte iniziale e nella parte finale.Le altre figure che formano un parallelismo sono sparse tra i vari versi.
MARY PAFUMI
-L’argomento: Il sonetto parla di un uomo che è solo e pensieroso, a causa dell’amore che non lo fa vivere con serenità. Infatti tutto quello che gli sta attorno, appare spento, iniziando dal suo comportamento che è privo di allegria. Il sonetto è destinato a fissare i tratti di una condizione esistenziale, duratura e sfuggente.
-Sequenza 1-11 (Natura e anima)
il poeta va camminando lentamente, solo e pensieroso, evitando di prendere strade dove potrebbe incontrare qualcuno. Infatti dice che solo i fiumi, i monti e le piante possono capire il suo stato d’animo. In questi versi troviamo tanti aggettivi:solo, pensoso, deserti, nascoste, che ci fanno capire appunto il suo stato d’animo,il quale associa con la natura. È uno stato d’animo inquietante, spento,non per volere degli altri, ma è lui che non vede la solitudine come un qualcosa di negativo, perché lo porta a meditare e a capirsi con se stesso, quindi sceglie questa vita isolata.
-Sequenza 12-14 (L’amore non abbandona)
Nell’ultima terzina, il poeta dicendo che anche stando da solo, senza parlare con nessuno, l’amore gli viene sempre in mente, ci vuole far capire in un certo senso che non basta la solitudine per poter dimenticare.
-Campi semantici: v.1-v.2-v.5-v.7-v.8-v.9-v.10-
YVONNE SGROI
Vv 1-11 Viene stabilita una relazione tra paesaggio e lo stato d’animo, questo è dimostrato dal fatto che il
paesaggio diventa la proiezione dell’animo. Petrarca è “solo et pensoso” perché l’amore lo allontana dalla sua saggezza. Allora i luoghi intorno a lui diventano “deserti”.
Vv 12-14 nonostante la solitudine e le strade impervie, l’amore non lo abbandona mai.
CAMPO SEMANTICO
1. Senso d’inerzia e di abbandono: “solo et pensoso”, “deserti campi” (v. 1); “passi tardi e lenti”(v. 2);”avampi”(v.8).
2. Fuoco d’amore:”gli occhi porto per fuggire”(v.3);”schermo”(v.5)
TEMI
Dal testo emerge la figura di un innamorato che cerca la solitudine e un dialogo col paesaggio. La sua meditazione è marcata da “passi tardi e lenti”. Da un lato mette in risalto la figura solitaria dell’ “io”, dall’altro dà voce ai suoi sentimenti.
STRUTTURA
Petrarca usa due quartine e due terzine per esprimere ciò che prova. Ciò è marcato dalle congiunzioni “et” e “perché” e dagli enjambement presenti nel verso 9(“monti e piagge” e “et fiumi et selve”).
SPUNTI PER LA RIFLESSIONE
1. Nel testo, natura e anima vengono messe in relazione e la natura diventa proiezione dell’anima.
2. I campi semantici dominanti sono quelli che comportano il senso di inerzia e di abbandono, la loro funzione è quella di esaltare i sentimenti del poeta.
3. In questo sonetto il poeta descrive il paesaggio esattamente come il suo animo: “solo”.
4. La struttura sintattica dominante è il sonetto, gli enjambement e varie congiunzioni che mettono in risalto la frammentazione dell’animo la cui causa è l’amore.
SANDRO DEL POPOLOSalve prof,
ecco le mie risposte:
Funzioni spazio temporali:
Il tempo in questa poesia simboleggia il modificarsi della sua vita.Infatti egli mette in contrasto il passato,presente e futuro.In particolare egli rende il presente un punto d'accesso alle prospetive future.
Strutture morfosintattiche
Dal punto di vista sintattico e lessicale vi sono versi composti per lo più da periodi più complessi, con un lessico molto ricercato, ma allo stesso tempo di facile comprensione.Infatti vi sono termini più particolareggiati (riferita al campo semantico della marina) nell’ultima strofa.
Linguaggio poetico
La poesia è un sonetto.Le rime seguono lo schema ABBA-ABBA-CDE-CDE.I versi sono tutti endecasillabi come la maggior parte delle sue composizioni.
Le figure retoriche presenti sono: anastrofe e iperbati(Vv. 4;5-6;10;11;14),enjambement(Vv 3-4;9-10;10-11;12-13),
metafore(venti = eventi futuri; porto = vecchiaia; lumi = occhi di Laura).
Spunti per la riflessione:
1)Si nota attraverso la descrizione delle due antitesi(le cose presenti et le passate...et le future;rimembrare et l'aspettar m'accora,or quinci or quindi).Esse hanno il compito di intensificare il senso della sua riflessione.
2)Hanno una funzione simbolica e psicologica.Infatti egli partendo dall'universale arriva al suo "io" evidenziando la funzione accentratrice.In particolare il tempo è una costante della poetica petrarchesca,proprio perchè per lui, il quale combatte ogni giorno le lusinghe dell’accidia, è faticoso costatare che la sua vita continua senza che lui sappia gestirla.
3)Questa metafora è stata più volte utilizzata.La dimensione interiore si riflette sul paesaggio ma non allo stesso modo nelle due poesie.In Saba la poesia è la rivelazione della coscienza,mentre per Petrarca la poesia è la rivelazione delle lacerazioni d'amore.Inoltre tra i due poeti vi è una sostanziale differenza:Saba controlla meglio la sua vita ed è disposto ad accettare la sfida della vita,mentre,Petrarca è in qualche modo prigioniero della sua vita che scorre senza che lui riesca a comandarla.
MARCO SIRACUSANO
Vv 1-11Petrarca nei primi versi crea un collegamento tra il suo stato d’animo e il paesaggio. Frantumato per via dell’amore, va girando per campi ai suoi occhi ancora più deserti di quanto potrebbero apparire ad un altro uomo.
Vv 12-14 Tuttavia l’amore lo raggiunge e si presenta come una sorta di persecuzione, dato che il poeta tenta di sfuggirgli.
abbandono: solo, pensoso, deserti campi, passi tardi e lenti , gli occhi porto per fuggire, schermo, atti d’allegrezza spenti, avampi , monti et piagge , fuochi et selve sappian di che tempre , celata altrui.
Amore- lacerazione interiore: gli occhi porto per fuggire, schermo, et fiumi et selve sappian di che tempre sia la mia vita,celata altrui,cercar non so.
L’argomento principale della poesia, lo troviamo in un certo senso maggiormente nella prima sequenza, il conflitto che viene a crearsi nella mente del poeta si trova in armonia con il paesaggio che lo circonda, ecco perché lo spazio e il tempo ricoprono un’importante funzione. Lo spazio da l’idea di solitudine, che appunto fa rimanere il poeta solo e pensieroso, tutto questo in un tempo indefinito. Tutto questo fa immaginare Petrarca come se fosse fuori da una linea spazio-tempo. E anche trovandosi fuori da questa linea, viene comunque raggiunto dall’amore a cui tenta disperatamente di fuggire.
Nell’Ulisse di Umberto Saba è presente, comunemente ad altri componimenti della letteratura italiana. La metafora del porto e della nave. Il poeta appare ancora disposto a rinunciare alle luci del porto per dirigersi verso l’alto mare, accettando cosi le sfide della vita. Come la poesia di Petrarca, l’Ulisse appare diviso in due parti: nella prima troviamo una descrizione apparentemente fisica del territorio di cui si parla, apparentemente perché, gli isolotti rappresentano le insidie nascoste che rendono difficile la navigazione, a mio parere intesa come vita.
Nella seconda parte il significato si sposta sul mondo interiore del poeta, come il doloroso amore che appare nell’ultimo verso, che si infittisce per indicare il dolore provato dal poeta.
La dimensione interiore si riflette sul paesaggio, ma diversamente da quello petrarchesco, sembra solo un’imitazione.
In Saba le forze e il dolore, sono le cause che lo aiutano a conoscere se stesso.
Come l’Ulisse, la poesia di Petrarca appare divisa in due parti, separate da una pausa, nella prima parte prevale un ritmo scandito che crea un effetto di ansia.
La metafora della nave e del porto, comune ad entrambe le poesie,si collega al tema del viaggio inteso come vita, cioè il periodo di transizione dell’uomo sulla terra.
L’idea di Petrarca appare come un idea di naufragio, dell’uomo distrutto e mandato alla deriva dopo aver perso ogni speranza di sopravvivenza.
6 commenti:
ANALISI TESTO
Vv 1-11 Viene stabilita una relazione tra paesaggio e lo stato d’animo, questo è dimostrato dal fatto che il
paesaggio diventa la proiezione dell’animo. Petrarca è “solo et pensoso” perché l’amore lo allontana dalla sua saggezza. Allora i luoghi intorno a lui diventano “deserti”.
Vv 12-14 nonostante la solitudine e le strade impervie, l’amore non lo abbandona mai.
CAMPO SEMANTICO
Senso d’inerzia e di abbandono: “solo et pensoso”, “deserti campi” (v. 1); “passi tardi e lenti”(v. 2);”avampi”(v.8).
Fuoco d’amore:”gli occhi porto per fuggire”(v.3);”schermo”(v.5)
TEMI
Dal testo emerge la figura di un innamorato che cerca la solitudine e un dialogo col paesaggio. La sua meditazione è marcata da “passi tardi e lenti”. Da un lato mette in risalto la figura solitaria dell’ “io”, dall’altro dà voce ai suoi sentimenti.
STRUTTURA
Petrarca usa due quartine e due terzine per esprimere ciò che prova. Ciò è marcato dalle congiunzioni “et” e “perché” e dagli enjambement presenti nel verso 9(“monti e piagge” e “et fiumi et selve”).
SPUNTI PER LA RIFLESSIONE
1. Nel testo, natura e anima vengono messe in relazione e la natura diventa proiezione dell’anima.
2. I campi semantici dominanti sono quelli che comportano il senso di inerzia e di abbandono, la loro funzione è quella di esaltare i sentimenti del poeta.
3. In questo sonetto il poeta descrive il paesaggio esattamente come il suo animo: “solo”.
4. La struttura sintattica dominante è il sonetto, gli enjambement e varie congiunzioni che mettono in risalto la frammentazione dell’animo la cui causa è l’amore.
-L’argomento: Il sonetto parla di un uomo che è solo e pensieroso, a causa dell’amore che non lo fa vivere con serenità. Infatti tutto quello che gli sta attorno, appare spento, iniziando dal suo comportamento che è privo di allegria. Il sonetto è destinato a fissare i tratti di una condizione esistenziale, duratura e sfuggente.
-Sequenza 1-11 (Natura e anima)
il poeta va camminando lentamente, solo e pensieroso, evitando di prendere strade dove potrebbe incontrare qualcuno. Infatti dice che solo i fiumi, i monti e le piante possono capire il suo stato d’animo. In questi versi troviamo tanti aggettivi:solo, pensoso, deserti, nascoste, che ci fanno capire appunto il suo stato d’animo,il quale associa con la natura. È uno stato d’animo inquietante, spento,non per volere degli altri, ma è lui che non vede la solitudine come un qualcosa di negativo, perché lo porta a meditare e a capirsi con se stesso, quindi sceglie questa vita isolata.
-Sequenza 12-14 (L’amore non abbandona)
Nell’ultima terzina, il poeta dicendo che anche stando da solo, senza parlare con nessuno, l’amore gli viene sempre in mente, ci vuole far capire in un certo senso che non basta la solitudine per poter dimenticare.
-Campi semantici: v.1-v.2-v.5-v.7-v.8-v.9-v.10-v.11-v.13
SPUNTI PER LA RIFLESSIONE
1.Nel testo, natura e anima vengono messi in corrispondenza, perché il poeta associa il suo stato d’animo alla natura.
2.I campi semantici dominanti, sono quelli che mettono in risalto la persecuzione dell’amore, anche in quei luoghi deserti.
3.La struttura sintattica dominante: 2 quartine, 2 terzine, enjambement e congiunzioni, che ci fanno capire l’animo turbolente del poeta a causa dell’amore.
A domani prof.:)
Mery Pafumi...:)
Salve prof,
le riporto le mie risposte:
Analisi sequenze:
Vv 1-11:In questa prima sequenza il poeta stabilisce un legame tra il suo stato d'animo e il paesaggio circostante in modo tale che l'uno sia proiezione dell'altro. Il campo semantico riguarda l'abbandono.
Vv 12-14:In questa sequenza l'autore spiega l'amarezza che sente per non riuscire a non pensare alla donna che ama. Infatti il campo semantico di questa sequenza è proprio l'amarezza.
Spunti per la riflessione
1)La natura e l'anima del poeta sono in uno stretto legame in quanto proprio la natura rispecchia lo stato d'animo dell'autore.
2)I campi semantici di questa poesia sono:il senso di inerzia e quello di abbandono(infatti nella prima sequenza dice queste parole solo et pensoso, deserti campi, passi tardi e lenti,gli occhi porto per fuggire, atti d’alegrezza spenti,avampi,monti et piagge,ecc).
Nella seconda sequenza invece egli mette in risalto la forza e le ferite provocate dall'amore.
3)Il tempo e lo spazio hanno la funzione di trasmettere al lettore una sensazione di abbandono. Infatti grazie al ritmo lento e all'ambientazione della poesia si capisce lo stato d'animo.
4)La struttura sintattica adoperata da Petrarca consiste nell'unire al sonetto alcuni enjambement e varie congiunzioni. Il motivo di questa scelta consiste nella volontà di far risaltare il suo animo tormentato dall'amore.
Analisi:
Nella prima sequenza vv 1-11 vi è una relazione tra lo stato d’animo del poeta e il paesaggio, infatti a causa del turbamento amoroso tutto ciò che accade intorno a lui sembra deserto e isolato.
Nella seconda sequenza vv12-14 vi è la presenza dell’amore che lo segue ovunque anche se il poeta cerca di sfuggirgli.
Campi semantici:
-inerzia e abbandono: v.1 solo e pensoso; v.2 passi tardi e lenti; v.7 d’alegrezza spenti; vv.9-10 monti e piagge e fiumi e selve; v.12 aspre vie…selvagge.
-lacerazione interiore: v.3 gli occhi porto per fuggire; v.5 altro schermo…scampi; v.13-14 Amor non venga sempre ragionando con meco, et io co llui.
Argomento
I temi principali del sonetto “Solo et Pensoso” di Petrarca sono: la solitudine del poeta che cerca rifugio; l’armonia e il conflitto tra il paesaggio e lo stato dell’io del poeta che è frantumato; ed infine l’amore che lo segue dappertutto.
Struttura morfosintattica
Il sonetto diviso in due quartine e in due terzine presenta diversi enjambement e congiunzioni.
Concetta Russo III E
Marco Siracusano
Vv 1-11Petrarca nei primi versi crea un collegamento tra il suo stato d’animo e il paesaggio. Frantumato per via dell’amore, va girando per campi ai suoi occhi ancora più deserti di quanto potrebbero apparire ad un altro uomo.
Vv 12-14 Tuttavia l’amore lo raggiunge e si presenta come una sorta di persecuzione, dato che il poeta tenta di sfuggirgli.
abbandono: solo, pensoso, deserti campi, passi tardi e lenti , gli occhi porto per fuggire, schermo, atti d’allegrezza spenti, avampi , monti et piagge , fuochi et selve sappian di che tempre , celata altrui.
Amore- lacerazione interiore: gli occhi porto per fuggire, schermo, et fiumi et selve sappian di che tempre sia la mia vita,celata altrui,cercar non so.
L’argomento principale della poesia, lo troviamo in un certo senso maggiormente nella prima sequenza, il conflitto che viene a crearsi nella mente del poeta si trova in armonia con il paesaggio che lo circonda, ecco perché lo spazio e il tempo ricoprono un’importante funzione. Lo spazio da l’idea di solitudine, che appunto fa rimanere il poeta solo e pensieroso, tutto questo in un tempo indefinito. Tutto questo fa immaginare Petrarca come se fosse fuori da una linea spazio-tempo. E anche trovandosi fuori da questa linea, viene comunque raggiunto dall’amore a cui tenta disperatamente di fuggire.
Nell’Ulisse di Umberto Saba è presente, comunemente ad altri componimenti della letteratura italiana. La metafora del porto e della nave. Il poeta appare ancora disposto a rinunciare alle luci del porto per dirigersi verso l’alto mare, accettando cosi le sfide della vita. Come la poesia di Petrarca, l’Ulisse appare diviso in due parti: nella prima troviamo una descrizione apparentemente fisica del territorio di cui si parla, apparentemente perché, gli isolotti rappresentano le insidie nascoste che rendono difficile la navigazione, a mio parere intesa come vita.
Nella seconda parte il significato si sposta sul mondo interiore del poeta, come il doloroso amore che appare nell’ultimo verso, che si infittisce per indicare il dolore provato dal poeta.
La dimensione interiore si riflette sul paesaggio, ma diversamente da quello petrarchesco, sembra solo un’imitazione.
In Saba le forze e il dolore, sono le cause che lo aiutano a conoscere se stesso.
Come l’Ulisse, la poesia di Petrarca appare divisa in due parti, separate da una pausa, nella prima parte prevale un ritmo scandito che crea un effetto di ansia.
La metafora della nave e del porto, comune ad entrambe le poesie,si collega al tema del viaggio inteso come vita, cioè il periodo di transizione dell’uomo sulla terra.
L’idea di Petrarca appare come un idea di naufragio, dell’uomo distrutto e mandato alla deriva dopo aver perso ogni speranza di sopravvivenza.
MARY LEOTTA
Solo et pensoso
Vv.1-11:Il poeta mette a paragone orma un uguaglianza tra il paesaggio e il suo stato d'animo,tanto che il primo diventa simultaneo del secondo .Il protagonista e come dice anche il "testo dell'opera",Solo et Pensoso,a causa dell'amore che lo allontana dalla sua condizione normale. A causa di ciò anche i campi che lo circondano appaiono "deserti":la sua solitudine si espande anche nell'ambiente di cui è circondato.
Vv.12-14:Ma pure essendo solo l'amore lo insegue .Da questo deriva il pessimismo e il suo pensiero triste.
Solo et pensoso i più deserti campi di F. Petrarca Il sonetto descrive la sofferenza del poeta il quale sfugge al contatto degli altri esseri viventi e va peregrinando in solitudine in una natura deserta e malinconica sanza tuttavia riuscire a sottrarsi alla presenza oscillante dell'amore (si nota nell'ultima terzina). Possiamo dire che nella poesia sono presenti 3 “protagonisti”: Il poeta, logorato da una sofferenza amorosa che si manifesta nei suoi gesti (l'andare “solo et pensoso” e “…gli atti della giovinezza spenti”); La natura che non viene descritta nella sua realtà oggettiva ma riflette lo stato d'animo del poeta, i luoghi che il poeta va percorrendo sono indicati con un plurale generico che dà l'idea di un paesaggio indeterminato e illimitato caratterizzato da dalla solitudine e dalla malinconia (campi, monti, pioggia, fiumi, selve, vie); L'amore fonte di sofferenza ma anche compagno invisibile del poeta che non può fare a meno di instaurare con lui un colloquio continuo ed affettuoso; pertanto il sonetto che si è aperto con la figura di un innamorato disperato alla ricerca di luoghi aspri e selvaggi si chiude con l'immaginazione del suo ininterrotto colloquio con “Amore”.
METRO: Sonetto con schema di rime ABBA ABBA CDE CDE
In questo sonetto, uno dei più celebri del Canzoniere, compaiono alcuni temi ricorrenti della poesia di Petrarca: la ricerca della solitudine, il contatto con la natura, il pudore dei propri sentimenti.
Il poeta vaga per la campagna in cerca di luoghi deserti perché altrimenti chiunque, osservando la tristezza dei suoi gesti e del suo volto, si accorgerebbe che egli è innamorato. Ma se riesce, in tal modo, a tener nascosto agli uomini il proprio sentimento, questo è così forte e evidente che non può essere celato alla natura; e per quanto selvaggi siano i luoghi in cui il poeta fugge.Amore lo accompagna ovunque e "ragiona" con lui.
TEMI
la ricerca della solitudine, il contatto con la natura, il pudore dei propri sentimenti.
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