GIADA GIUFFRIDA
PARAFRASI La vita fugge e non si ferma un attimo, e la morte la segue a marce forzate, e le cose del presente e del passato mi creano affanno, e anche quelle del futuro; da un lato mi angoscia il ricordo del passato, dall’altro l’attesa del futuro, tanto che in verità io mi sarei già tratto fuori da questi pensieri con la morte, se non fosse per la pietà verso me stesso. Mi tornano in mente quelle gioie che provò il mio cuore addolorato, e poi rivolgendomi al futuro, vedo una tempesta che si abbatte sulla mia navigazione; vedo tempesta persino nel porto, e vedo il mio timoniere ormai stanco,e troncati gli alberi della nave e le sartie, e privi di luce gli occhi belli che ero solito ammirare. LE FUNZIONI SPAZIO-TEMPORALI Il tema del sonetto è il presente, ma il passato e il futuro convergono nell’eterno presente. STRUTTURE MORFOSINTATTICHE Dal punto di vista sintattico e lessicale troviamo versi composti per lo più da periodi paratattici, con un lessico molto ricercato, ma allo stesso tempo di facile comprensione. LINGUAGGIO POETICO Il componimento è un sonetto, struttura metrica molto usata dall'autore per le sue poesie, di endecasillabi legati da rime secondo lo schema ABBA-ABBA-CDE-CDE. È uno dei primi sonetti della seconda parte del Canzoniere, quella che piange la morte di Laura (avvenuta nel 1348). Qui la scomparsa della donna è solo accennata nell’ultimo verso, a conclusione di una meditazione sul tempo che consuma la vita. Figure retoriche: - enjambement ai versi 3-4 / 9-10 / 10-11 / 12-13. - anastrofe ai versi 7/8. -anafora ai versi 11/12. -enfasi al verso 14. -allitterazioni: et, et…. -perifrasi al verso 8. -metafore nella prima quartina e nella prima terzina. SPUNTI PER LA RIFLESSIONE 1. La frantumazione dell’io viene descritta attraverso termini antitetici: rimembrare (il ricordo di Laura gli procura angoscia), aspettar (timore per il futuro, non avendo alcuna soluzione, speranza né alcun spiraglio di felicità). 2. Il tempo si ripercuote sempre nell’io del poeta. Petrarca prendendo spunto dalla morte di Laura passa all’universale, ma poi ritorna nella sua amara situazione. Il sonetto è al presente ma il passato e il futuro convergono nell’eterno presente. 3. La metafora della nave rappresenta per Petrarca il viaggio della vita, sofferente, difficile ancor di più quando, una volta perduti quei lumi bei che lo orientavano e gli davano un senso, è incapace di pensare a una conclusione serena della vita. Mentre la metafora della nave, per Umberto Saba, rappresenta il percorso della sua vita, che proprio come l’eroe greco Ulisse, ha dovuto superare molti ostacoli, ma dentro di se ha ancora il desiderio di conoscere. Così rinuncia alle luci del porto (raccolta intorno al petrarchesco “lume”,v.11) per dirigersi verso l’alto mare, accettando la sfida con la vita.
SANDRO DEL POPOLO
Parafrasi
La vita fugge e non si ferma un' attimo, è la morte mi viene dietro molto velocemente, gi elementi del presente, del passato e del futuro mi tormentano;da un lato mi rattrista il ricordo del passato, dall'altro l'attesa del futuro, in verità io mi sarei tolto fuori, da queste frasi con la morte, se non fosse per la pietà verso me.
Mi tornano in mente quelle gioie che molto probabilmente ha provato il mio cuore ferito; e poi guardando il futuro vedo una tempesta che si abbatte sulla mia vita, vedo tempesta perfino nei porti e vedo il timoniere ormai senza forze; e tagliati gli elementi più importanti della mia flotta, e privi di speranza gli occhi meravigliosi di Laura che solitamente guardavo.
Funzioni spazio temporali:
In questo sonetto di Francesco Petrarca lo spazio e il tempo rappresentano l'eternità infatti viene usato nell'opera in prevalenza, come tempo verbale il presente.
Strutture Morfosintattiche
In quest'opera prevale la paratassi, il linguaggio e molto difficile da comprendere a causa di ciò.
Linguaggio poetico:
Il sonetto è costituito da due quartine e due terzine con rime alternate con lo schema ABBA;ABBA;CDE,CDE
Anafora:Vv 11-12(veggio)
Antitesi:Vv 2-3(le cose presenti et passate et future)
Perifrasi:Vv 8 con chiaro riferimento al suicidio
Enfasi:Vv 14-15 (bei lumi mei)
Enjambement:Vv 2-3 8-9 10-11 12-14
Spunti per la riflessione:
1)Il poeta Francesco Petrarca descrive la frammentazione dell' "io" utilizzando delle antitesi come ad es: "rimembrar", "quinci" e "quindi".
2)Lo spazio e il tempo ricoprono la funzione psicologica e sintattica.
3)Le due metafore che rappresentano la "navigazione" e il "porto" rappresenta per Francesco Petrarca la condizione transitoria dell'uomo sulla terra.
Secondo Umberto Saba rappresenta una transizione che viene evidenziata accettando la sfida che gli propone la vita.
ROSSANA ZAGAMI
PARAFRASI:
La vita fugge e non si ferma un attimo, e la morte la segue a marce forzate, e le cose del presente e del passato mi stancano e anche quelle del futuro. Da una parte il ricordo del passato mi angoscia, dall'altra l'attesa del futuro, a tal punto che sinceramente io mi sarei già tirato fuori da tali pensieri, se non fosse per la pietà che ho per me stesso. Mi tornano in mente quelle gioie che provò il mio cuore addolorato e poi guardando il futuro vedo una tempesta che si scaglia sulla mia navigazione; vedo la tempesta persino nel porto, e vedo il timoniere già stanco ,e abbattuti gli alberi e le sartie della nave, e gli occhi belli di Laura, che ero abituato a guardare, erano privi di luce.
FUNZIONI SPAZIO TEMPORALI:
Lo spazio e il tempo assumono significato di eternità. Passato,presente e futuro convergono nel presente, andando a formare un "eterno presente".
STRUTTURE MORFOSINTATTICHE:
In questo componimento non troviamo dei periodo complessi formati da proposizioni particolari, ma troviamo la PARATASSI, cioè periodi semplici.
LINGUAGGIO POETICO:
-Metafore: prima parte: si ha la personificazione
della morte con la guerra.
seconda parte: l'esistenza dell'uomo viene paragonata ad una navigazione.
-Variatio Complementi: la troviamo nell'ultima terzina, sta a significare la variazione, in questo caso, del complemento oggetto.
-Enfasi: anch'essa la troviamo nell'ultima terzina vv:14, riferita agli occhi di Laura " bei lumi".
-Rime: ABBA, ABBA, CDE, CDE
-Enjambement: vv. 3-4; vv. 9-10; vv. 10-11; vv. 12-13.
-Anafora: "veggio" vv. 11; vv.12
-Iperbato: riguarda il soggetto, è l'aggettivo ad esso riferito sta alla fine del verso. vv.14 " bei lumi.... spenti"
-Allitterazioni: congiunzione "et", più volte ripetuta.
-Anastrofe: vv.7 e 8
SPUNTI PER LA RIFLESSIONE:
1) La frantumazione dell'io del Petrarca, si denota soprattutto dai termini " rimembrare e aspettare",essi sono antitetici.
Il ricordo a lui provoca dolore; il pensiero del passato, vivere il presente e la speranza in un futuro nel quale non trova speranza lacerano il suo stato d'animo.
2)Il tempo e lo spazio sono comunque riferiti all'io del poeta.
essi assumono il significato di " eterno presente" convergendo nel presente.
3)Nel suo componimento, Umberto Saba, come l'eroe Ulisse, dovette superare tanti ostacoli, avendo dentro di se ancora il desiderio di conoscere.
La dimensione interiore si riflette sul paesaggio, che diventa uno specchio del dissidio da cui è lacerato, ma si tratta di un dissidio molto diverso da quello Petrarchesco.Per Petrarca il Porto rappresenta la salvezza.
ANTONELLA SALVA'
Analisi
Parafrasi
La vita fugge e non si ferma un attimo, e la morte la segue a marce forzate, e le cose del presente e del passato mi stancano e anche quelle del futuro. Da una parte il ricordo del passato mi angoscia, dall'altra l'attesa del futuro, a tal punto che sinceramente io mi sarei già tirato fuori da tali pensieri, se non fosse per la pietà che ho per me stesso. Mi tornano in mente quelle gioie che provò il mio cuore addolorato e poi guardando il futuro vedo una tempesta che si scaglia sulla mia navigazione; vedo la tempesta persino nel porto, e vedo il timoniere già stanco ,e abbattuti gli alberi e le sartie della nave, e gli occhi belli di Laura, che ero abituato a guardare, erano privi di luce.
Il sonetto è pervaso da un eterno presente.
Strutture morfosintatiche
L’incalzarsi delle preposizioni, sottolineato dal ripetersi della congiunzione , determina un ritmo assai stentato e faticoso. Anche l’utilizzo di apostrofi e forme elise e tronche dà l’idea di questa lacerazione interiore, in quanto presentano un ritmo spezzato, sincopato.
Linguaggio poetico
Il sonetto è diviso in due quartine e in due terzine secondo lo schema ritmico ABBA ABBA CDE CDE.
-Iperbato:vv.14 " bei lumi... spenti"
-Anafora:vv. 11; vv.12 "veggio...veggio" e che è presupposta per tre volte anche nei successivi "veggio stanco omai/ il mio nocchier, et veggio rotte arbore et sarte,/ et veggio i lumi bei..."
-Enjambement: vv. 3-4; vv. 9-10; vv. 10-11; vv. 12-13.
Spunti per la riflessione
1-IL sonetto è percorso da un ritmo rotto ed agitato, nasce nell'animo del Petrarca in un'ora di grave turbamento, di pesante e cupo sconforto. Laura è morta, infatti si avverte la fugacità della vita, sente dietro di se il passo affrettato della morte, e non sa riconoscere alcun motivo di conforto nei ricordi del passato, non intravede alcuna luce di speranza nell'avvenire. Tutto intorno a lui è rovina e tempesta. L'ultimo verso, infatti, addensa una tragica oscurità, poiché dimostra un naufragio esistenziale.
2-Insrito nella seconda parte del Canzoniere, contiene le rime "in morte" di Laura, questo sonetto assume nel contesto il significato di una dolorosa constatazione della vanità dei beni terreni, che prelude al pentimento e lla conversione. Ma il presente, il passato e il futuro si danno guerra, senza allinearsi in una sequenza orientata erso una direzione, come era solito nella concezione cristiana medievale del tempo.
3-La metafora della navigazione per indicare l'esistenza è di uso piuttosto comune nella tradizione letteraria. Molte volte però, dal secolo XIV in poi, ad agire sull'immaginario degli autori sono stati aspetti che appartengono all'elaborazione di essa operata da Petrarca nel Canzoniere. Questa è l'impressione che ricava per esempio dinanzi alla poesia Ulisse di Umberto Saba.Il titolo richiama il personaggio omerico, che il poeta sceglie come un esempio di un coraggio e un amore spesso inconsapevoli.
La poesia si divide in due parti.La dimensione interiore i riflette sul paesaggio, che diventa uno specchio del conflitto da cui è lacerato (gli isolotti "belli" e carini d'"insidia" corrispondono al "doloroso amore"), ma si tratta di un dissidio molto diverso da quello petrarchesco, del quale pure imita alcune forme di rappresentazione. In Saba la poesia è sincera rivelazione della coscienza, smascheramento delle pulsioni che la agitano, fra le quali ha una funzione preminente l'eros. Dietro l'apparente semplicità di suoi versi si nasconte l'abisso dell'incoscio che supera le rimozioni operata dall'io.
CHARLIE GRIOLI
La vita fugge et non s’arresta una hora
Parafrasi
La vita fugge e non si ferma un istante e la morte la segue a marce forzate e le cose del presente e del passato mi creano affanno, e anche quelle del futuro; da un lato mi angoscia il ricordo del passato, dall’altro l’attesa del futuro tanto che in verità io mi sarei già tratto fuori da questi pensieri con la morte , se non fosse per la pietà verso me stesso. Mi tornano in mente quelle gioie che eventualmente provò il mio cuore addolorato; e poi, rivolgendomi al futuro, vedo una tempesta che si abbatte sulla mia navigazione; vedo tempesta persino nel porto, e vedo il mio timoniere ormai stanco, e troncati gli alberi della nave e le sartie , e privi di luce gli occhi belli di Laura che ero solito ammirare.
Funzioni spazio-temporali
Le tematiche riguardano un eterno presente.
Strutture morfosintattiche
Troviamo periodi paratattici.
Linguaggio poetico
Metrica: Sonetto con rime secondo lo schema ABBA,ABBA;CDE,CDE.
Metafore: sono presenti la metafora della guerra e della navigazione.
Anafore: verso 11 - 12 ( “veggio…veggio”)
Iperbato: verso 14 (“lumi bei”,”spenti”)
Allitterazione: verso 12-13-14 (“et”)
Anastrofe: verso 7-8 (“ odi me stesso pietate”,” di questi pensier fora”)
Enjambement: versi 3-4/9-10-11/12-13
Perifrasi: verso 8 (la perifrasi allude al suicidio)
Enfasi : verso 14 (“lumi bei”)
Spunti per la riflessione
1) La frammentazione dell’io si nota attraverso le antitesi come rimembrar, aspettar, quinci e quindi.
2) Hanno funzione psicologica che si ricollegano all’io del poeta.
3) Parafrasi “Ulisse”: Nella mia giovinezza ho navigato lungo le coste della Dalmazia. Emergevano isolotti a fior d'onda, dove solo raramente qualche uccello sostava, per cacciare prede marine, coperti d'alghe, scivolosi, belli come smeraldi al sole. Quando l'alta marea e la notte li nascondevano, vele controvento cambiavano rotta, per fuggirne il pericolo. Oggi il mio regno è il mare. Il porto accende per altri le sue luci; mi spinge ancora al largo, il coraggioso spirito, e l'amore per la vita che apporta anche dolore.
Analisi: “Ulisse” di Umberto Saba parla del percorso compiuto dall’autore durante la propria vita. Egli, proprio come l'eroe greco Ulisse (che è richiamato nel titolo), ha dovuto superare molti ostacoli, ma dentro di se ha ancora il desiderio di conoscere. L’opera si divide in due parti: nella prima parte vi è una descrizione del paesaggio. Nella seconda parte si sposta l’attenzione sul significato metaforico del componimento cioè sul mondo interiore del poeta. La dimensione interiore si riflette sul paesaggio che diventa uno specchio del conflitto da cui è lacerato. L’amore e il dolore aiutano il poeta a conoscere se stesso. Il suo viaggio non è ancora terminato, come si capisce dai versi 11 e 12 (me al largo/ sospinge ancora il non domato spirito). Sono presenti molti enjambement, come "isolotti/ a fior d'onda" o "sole/ belli". Il componimento è costituito da una strofa di 13 versi endecasillabi .
Analisi “La vita fugge et non s’arresta una hora”: L’opera è stata composta tra il 1348 e il 1356 dopo la morte di Laura. Egli immagina la personificazione della morte e della vita. La morte di Laura lascia il poeta in uno stato di prostrazione in cui ricordare è angoscioso. Egli attraverso la metafora della navigazione vede la vita come una nave in tempesta. Da sottolineare è l’assoluto pessimismo che è presente nell’ultima terzina.
STEFANO CONTI
PARAFRASI
La vita fugge e non si ferma un istante e la morte la segue velocemente, e le cose presenti e passate mi creano affanno, e ancora quelle future;e il ricordare e l’aspettare mi angosciano, da una parte e dall’altra,in ogni modo,così che in verità, se non fosse che ho pietà di me stesso, sarei già tratto fuori da questa vita. Mi ritorna in mente quelle gioie che eventualmente provò il mio cuore infelice, e poi pensando al futuro vedo venti contrari al mio navigare; vedo nel porto della mia vita violenta tempesta, e ormai stanca la mia ragione, troncati alberi e cordami, privi di luce gli occhi belli di Laura che solevo guardare.
LE FUNZIONI SPAZIO-TEMPO: assumono le caratteristiche dell’eternità, ”Eterno presente”
STRUTTURE MORFOSINTATTICHE: dal punto di vista sintattico e lessicale troviamo versi con un lessico facile composti da periodi paratattici.
IL LINGUAGGIO POETICO: sonetto con rime (ABBA, ABBA, CDE, CDE). Metafore della navigazione (il “navigar”, i “venti”, il “porto”, il “nocchiere”, le “ arbore et sorte”) perifrasi del suicidio ( versi 6-8) anafora che apre i versi 11 e 12 (“ veggio … veggio”) l’iperbato “limi…spenti” enfasi vv 14 allitterazione (vv12-13) enjambement: versi (3-4), (9-10-11) e versi (13-14).
1) Il poeta ci descrive la frantumazione “ dell’io” attraverso la metafora della navigazione, i verbi passati e futuri che provocano al poeta sofferenza.
2) Va dal particolare (cioè la morte di Laura) all’universale, ritornando a pensare la sua situazione amorosa.
3) La metafora della nave rappresenta per il poeta il viaggio della vita, questa è difficile una volta perduti quei lumi che lo orientavano e quindi ora è incapace di pensare a una conclusione serena della vita. La metafora della nave si trova anche nella poesia di Umberto Saba “Ulisse” e questa rappresenta il percorso della sua vita. Il titolo richiama il personaggio omerico, che il poeta sceglie come esempio di coraggio. Così rinuncia alle luci del porto per continuare la navigazione e accettare le difficoltà della vita.
CONCETTA RUSSO
Funzioni spazio temporali
In questo sonetto Spazio e tempo assumono le caratteristiche dell’eternità, infatti viene usato l’eterno presente ( infatti oltre al presente vi è il futuro e il passato).
Strutture morfosintattiche
In questo testo compare la paratassi, con un linguaggio ricercato e nello stesso tempo di difficile comprensione.
Linguaggio poetico
Il sonetto “La vita fugge, et non s’arresta una hora” è composto da due quartine e due terzine con rime secondo lo schema ABBA, ABBA, CDE, CDE. Figure retoriche: Vi sono due metafore, una della guerra e l’altra della navigazione; perifrasi del suicidio (vv.6-8); anafora (vv.11-12); allitterazione (vv.12-13); anastrofe (vv.7-8); enfasi (v.14); iperbato (v.14); enjambement (vv.3-4; 9-10; 10-11;12-13).
Spunti per la riflessione
1 Il poeta descrive la frantumazione dell’io attraverso le immagini del passato e del futuro che gli creano affanno, attraverso i verbi rimembrare e aspettare.
2 Il tempo e lo spazio hanno una funzione psicologica. Petrarca dal particolare (Laura) passa all’universale(l’esistenza di tutti).
3 Per Umberto Saba la metafora della nave indica il percorso della sua vita, che nonostante ha superato molti ostacoli ha ancora il desiderio di conoscere cose nuove, mentre per Petrarca rappresenta il viaggio della vita nella sofferenza e non è in grado di pensar una conclusione serena alla vita.
YVONNE SGROIPARAFRASI:
la vita fugge e non si ferma un istante,
e la morte la segue a marce forzate,
e le cose del presente e del passato
mi creano affanno, e anche quelle del futuro;
da un lato mi angoscia il ricordo del passato,
dall’altro l’attesa del futuro, tanto che in verità,
io mi sarei già tratto fuori da questi pensieri
se non fosse per la pietà verso me stesso.
Mi tornano in mente quelle gioie che eventualmente
Provò il mio cuore addolorato;e poi, rivolgendomi al futuro,
vedo una tempesta che si abbatte sulla mia navigazione,
vedo tempesta persino nel porto, e vedo il mio timoniere
ormai stanco e troncati gli alberi della nave e le sartie,
e privi di luce gli occhi belli che ero solito ammirare.
TEMPI VERBALI
Vv 1-4: “fugge”(presente), “arresta”(presente), “vien”(pres), “danno”(pres).
Vv 5-8: “accora”(pres), “sarei”(cond).
Vv 9-11: “tornami”(pres), “ebbe”, “veggio”(pres).
Vv 12-14: “veggio”(pres), “mirar”(pass), “rotte”(pres).
LINGUAGGIO METRICO
Metrica sonetto con rime secondo lo schema ABBA,ABBA,CDE,CDE.
Allitterazioni: “et…et”.
Iperbato: “lumi”(v 14), “spenti”(v 14).
Anafora: veggio (vv. 11-12).
Metafore: v 4, vv 11-14.
Enfasi: “e i lumi bei…spenti”(v 14).
Antitesi: “rimembrare” e “aspettare”(v 5), “quinci” e “quindi” (v 6),
“le cose presenti…et le future”(vv 3-4).
:Anastrofi: “ò di me stesso pietate”(v 7), “di quei pensier fora” (v 8).
SPUNTI PER LA RIFLESSIONE
1. Attraverso i verbi e le metafore ci viene descritta la frammentazione dell’ “io”.
2. La funzione temporale è una funzione simbolica che va dall’universale all’io.
3. Umberto Saba, per il desiderio di sapere, ha dovuto superare molti ostacoli. E così ci narra di Ulisse, un eroe costretto a superare molti ostacoli per conoscere. Lo stato interiore è riflesso nel paesaggio. Però mentre per Saba è specchio di dissidio, per Petrarca il porto è la salvezza.
MARY LEOTTA
L’argomento centrale di questo sonetto è la fuga del tempo .Ciò fa pensare al poeta ad una morte vicina, il ricordo del passato gli provoca angoscia e il suo futuro lo identifica con la morte. Vede la fine della sua vita come una violenta tempesta, ne deduciamo quindi che la morte rappresenta per Petrarca tutt’altro che un rifugio tranquillo.
STRUTTURE = troviamo versi composti per lo più da periodi dal punto di vista sintattico e lessicale, con un lessico di facile comprensione. LINGUAGGIO POETICO troviamo una struttura metrica molto usata dal Petrarca per le sue poesia appunto Il componimento è un sonetto, di endecasillabi legati da rime secondo lo schema ABBA-ABBA-CDE-CDE.Fa parte del Canzoniere formato da 366 rime, di cui 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali ed è un uno dei primi sonetti .La scomparsa della donna accennata negli ultimi versi fa togliere dalla mente del poeta la speranza,e in futuro non troverà più la speranza ma il nulla, la morte di Laura nel 1238 lascia il poeta in uno stato angoscioso.
PARAFRASI La vita scorre e non si ferma un istante, e la morte la segue a marce forzate, e le cose del presente e del passato mi creano affanno, e anche quelle del futuro; da un lato mi affligge il ricordo del passato, dall’altro l’attesa del futuro, tanto che in verità io mi sarei già tratto fuori da questi pensieri con la morte, se non fosse per la pietà verso me stesso. Mi tornano in mente quelle gioie che provò il mio cuore addolorato, e poi rivolgendomi al futuro, vedo una tempesta che si abbatte sulla mia navigazione; vedo tempesta persino nel porto, e vedo il mio timoniere ormai stanco,e troncati gli alberi della nave e le sartie, e privi di luce gli occhi belli che ero solito ammirare.
LE FUNZIONI SPAZIO-TEMPORALI Il tema del sonetto è il presente, ma il passato e il futuro convergono nell’eterno presente.LE FIGURE RETORICHE: METAFORE=le più importanti sono quelle del porto e della guerra;IPERBATO=figura grammaticale che si trova nel 14vv(spenti);ENFASI=14vv ; ANAFORE=(veggio) vv11,vv12LITTERAZONI;
ROSARIO BONACCORSI
Parafrasi
La vita fugge e non si ferma un' attimo, è la morte mi viene dietro molto velocemente, gi elementi del presente, del passato e del futuro mi tormentano;da un lato mi rattrista il ricordo del passato, dall'altro l'attesa del futuro, in verità io mi sarei tolto fuori, da queste frasi con la morte, se non fosse per la pietà verso me.
Mi tornano in mente quelle gioie che molto probabilmente ha provato il mio cuore ferito; e poi guardando il futuro vedo una tempesta che si abbatte sulla mia vita, vedo tempesta perfino nei porti e vedo il timoniere ormai senza forze; e tagliati gli elementi più importanti della mia flotta, e privi di speranza gli occhi meravigliosi di Laura che solitamente guardavo.
Funzioni spazio temporali:
In questo sonetto di Francesco Petrarca lo spazio e il tempo rappresentano l'eternità infatti viene usato nell'opera in prevalenza, come tempo verbale il presente.
Strutture Morfosintattiche
In quest'opera prevale la paratassi, il linguaggio e molto difficile da comprendere a causa di ciò.
Linguaggio poetico:
Il sonetto è costituito da due quartine e due terzine con rime alternate con lo schema ABBA;ABBA;CDE,CDE
Anafora:Vv 11-12(veggio)
Antitesi:Vv 2-3(le cose presenti et passate et future)
Perifrasi:Vv 8 con chiaro riferimento al suicidio
Enfasi:Vv 14-15 (bei lumi mei)
Enjambement:Vv 2-3 8-9 10-11 12-14
Spunti per la riflessione:
1)Il poeta Francesco Petrarca descrive la frammentazione dell' "io" utilizzando delle antitesi come ad es: "rimembrar", "quinci" e "quindi".
2)Lo spazio e il tempo ricoprono la funzione psicologica e sintattica.
3)Le due metafore che rappresentano la "navigazione" e il "porto" rappresenta per Francesco Petrarca la condizione transitoria dell'uomo sulla terra.
Secondo Umberto Saba rappresenta una transizione che viene evidenziata accettando la sfida che gli propone la vita.
11 commenti:
Funzioni spazio temporali
In questo sonetto Spazio e tempo assumono le caratteristiche dell’eternità, infatti viene usato l’eterno presente ( infatti oltre al presente vi è il futuro e il passato).
Strutture morfosintattiche
In questo testo compare la paratassi, con un linguaggio ricercato e nello stesso tempo di difficile comprensione.
Linguaggio poetico
Il sonetto “La vita fugge, et non s’arresta una hora” è composto da due quartine e due terzine con rime secondo lo schema ABBA, ABBA, CDE, CDE. Figure retoriche: Vi sono due metafore, una della guerra e l’altra della navigazione; perifrasi del suicidio (vv.6-8); anafora (vv.11-12); allitterazione (vv.12-13); anastrofe (vv.7-8); enfasi (v.14); iperbato (v.14); enjambement (vv.3-4; 9-10; 10-11;12-13).
Spunti per la riflessione
1 Il poeta descrive la frantumazione dell’io attraverso le immagini del passato e del futuro che gli creano affanno, attraverso i verbi rimembrare e aspettare.
2 Il tempo e lo spazio hanno una funzione psicologica. Petrarca dal particolare (Laura) passa all’universale(l’esistenza di tutti).
3 Per Umberto Saba la metafora della nave indica il percorso della sua vita, che nonostante ha superato molti ostacoli ha ancora il desiderio di conoscere cose nuove, mentre per Petrarca rappresenta il viaggio della vita nella sofferenza e non è in grado di pensar una conclusione serena alla vita.
Concetta Russo III E
La vita fugge et non s’arresta una hora
Parafrasi
La vita fugge e non si ferma un istante e la morte la segue a marce forzate e le cose del presente e del passato mi creano affanno, e anche quelle del futuro; da un lato mi angoscia il ricordo del passato, dall’altro l’attesa del futuro tanto che in verità io mi sarei già tratto fuori da questi pensieri con la morte , se non fosse per la pietà verso me stesso. Mi tornano in mente quelle gioie che eventualmente provò il mio cuore addolorato; e poi, rivolgendomi al futuro, vedo una tempesta che si abbatte sulla mia navigazione; vedo tempesta persino nel porto, e vedo il mio timoniere ormai stanco, e troncati gli alberi della nave e le sartie , e privi di luce gli occhi belli di Laura che ero solito ammirare.
Funzioni spazio-temporali
Le tematiche riguardano un eterno presente.
Strutture morfosintattiche
Troviamo periodi paratattici.
Linguaggio poetico
Metrica: Sonetto con rime secondo lo schema ABBA,ABBA;CDE,CDE.
Metafore: sono presenti la metafora della guerra e della navigazione.
Anafore: verso 11 - 12 ( “veggio…veggio”)
Iperbato: verso 14 (“lumi bei”,”spenti”)
Allitterazione: verso 12-13-14 (“et”)
Anastrofe: verso 7-8 (“ odi me stesso pietate”,” di questi pensier fora”)
Enjambement: versi 3-4/9-10-11/12-13
Perifrasi: verso 8 (la perifrasi allude al suicidio)
Enfasi : verso 14 (“lumi bei”)
Spunti per la riflessione
1) La frammentazione dell’io si nota attraverso le antitesi come rimembrar, aspettar, quinci e quindi.
2) Hanno funzione psicologica che si ricollegano all’io del poeta.
3) Parafrasi “Ulisse”: Nella mia giovinezza ho navigato lungo le coste della Dalmazia. Emergevano isolotti a fior d'onda, dove solo raramente qualche uccello sostava, per cacciare prede marine, coperti d'alghe, scivolosi, belli come smeraldi al sole. Quando l'alta marea e la notte li nascondevano, vele controvento cambiavano rotta, per fuggirne il pericolo. Oggi il mio regno è il mare. Il porto accende per altri le sue luci; mi spinge ancora al largo, il coraggioso spirito, e l'amore per la vita che apporta anche dolore.
Analisi: “Ulisse” di Umberto Saba parla del percorso compiuto dall’autore durante la propria vita. Egli, proprio come l'eroe greco Ulisse (che è richiamato nel titolo), ha dovuto superare molti ostacoli, ma dentro di se ha ancora il desiderio di conoscere. L’opera si divide in due parti: nella prima parte vi è una descrizione del paesaggio. Nella seconda parte si sposta l’attenzione sul significato metaforico del componimento cioè sul mondo interiore del poeta. La dimensione interiore si riflette sul paesaggio che diventa uno specchio del conflitto da cui è lacerato. L’amore e il dolore aiutano il poeta a conoscere se stesso. Il suo viaggio non è ancora terminato, come si capisce dai versi 11 e 12 (me al largo/ sospinge ancora il non domato spirito). Sono presenti molti enjambement, come "isolotti/ a fior d'onda" o "sole/ belli". Il componimento è costituito da una strofa di 13 versi endecasillabi .
Analisi “La vita fugge et non s’arresta una hora”: L’opera è stata composta tra il 1348 e il 1356 dopo la morte di Laura. Egli immagina la personificazione della morte e della vita. La morte di Laura lascia il poeta in uno stato di prostrazione in cui ricordare è angoscioso. Egli attraverso la metafora della navigazione vede la vita come una nave in tempesta. Da sottolineare è l’assoluto pessimismo che è presente nell’ultima terzina.
GRIOLI CHARLIE III E
PARAFRASI
La vita fugge e non si ferma un istante e la morte la segue velocemente, e le cose presenti e passate mi creano affanno, e ancora quelle future;e il ricordare e l’aspettare mi angosciano, da una parte e dall’altra,in ogni modo,così che in verità, se non fosse che ho pietà di me stesso, sarei già tratto fuori da questa vita. Mi ritorna in mente quelle gioie che eventualmente provò il mio cuore infelice, e poi pensando al futuro vedo venti contrari al mio navigare; vedo nel porto della mia vita violenta tempesta, e ormai stanca la mia ragione, troncati alberi e cordami, privi di luce gli occhi belli di Laura che solevo guardare.
LE FUNZIONI SPAZIO-TEMPO: assumono le caratteristiche dell’eternità, ”Eterno presente”
STRUTTURE MORFOSINTATTICHE: dal punto di vista sintattico e lessicale troviamo versi con un lessico facile composti da periodi paratattici.
IL LINGUAGGIO POETICO: sonetto con rime (ABBA, ABBA, CDE, CDE). Metafore della navigazione (il “navigar”, i “venti”, il “porto”, il “nocchiere”, le “ arbore et sorte”) perifrasi del suicidio ( versi 6-8) anafora che apre i versi 11 e 12 (“ veggio … veggio”) l’iperbato “limi…spenti” enfasi vv 14 allitterazione (vv12-13) enjambement: versi (3-4), (9-10-11) e versi (13-14).
1) Il poeta ci descrive la frantumazione “ dell’io” attraverso la metafora della navigazione, i verbi passati e futuri che provocano al poeta sofferenza.
2) Va dal particolare (cioè la morte di Laura) all’universale, ritornando a pensare la sua situazione amorosa.
3) La metafora della nave rappresenta per il poeta il viaggio della vita, questa è difficile una volta perduti quei lumi che lo orientavano e quindi ora è incapace di pensare a una conclusione serena della vita. La metafora della nave si trova anche nella poesia di Umberto Saba “Ulisse” e questa rappresenta il percorso della sua vita. Il titolo richiama il personaggio omerico, che il poeta sceglie come esempio di coraggio. Così rinuncia alle luci del porto per continuare la navigazione e accettare le difficoltà della vita.
STEFANO CONTI NIBALI IIIE
Salve prof.
Parafrasi
La vita fugge e non si ferma un' attimo, è la morte mi viene dietro molto velocemente, gi elementi del presente, del passato e del futuro mi tormentano;da un lato mi rattrista il ricordo del passato, dall'altro l'attesa del futuro, in verità io mi sarei tolto fuori, da queste frasi con la morte, se non fosse per la pietà verso me.
Mi tornano in mente quelle gioie che molto probabilmente ha provato il mio cuore ferito; e poi guardando il futuro vedo una tempesta che si abbatte sulla mia vita, vedo tempesta perfino nei porti e vedo il timoniere ormai senza forze; e tagliati gli elementi più importanti della mia flotta, e privi di speranza gli occhi meravigliosi di Laura che solitamente guardavo.
Funzioni spazio temporali:
In questo sonetto di Francesco Petrarca lo spazio e il tempo rappresentano l'eternità infatti viene usato nell'opera in prevalenza, come tempo verbale il presente.
Strutture Morfosintattiche
In quest'opera prevale la paratassi, il linguaggio e molto difficile da comprendere a causa di ciò.
Linguaggio poetico:
Il sonetto è costituito da due quartine e due terzine con rime alternate con lo schema ABBA;ABBA;CDE,CDE
Anafora:Vv 11-12(veggio)
Antitesi:Vv 2-3(le cose presenti et passate et future)
Perifrasi:Vv 8 con chiaro riferimento al suicidio
Enfasi:Vv 14-15 (bei lumi mei)
Enjambement:Vv 2-3 8-9 10-11 12-14
Spunti per la riflessione:
1)Il poeta Francesco Petrarca descrive la frammentazione dell' "io" utilizzando delle antitesi come ad es: "rimembrar", "quinci" e "quindi".
2)Lo spazio e il tempo ricoprono la funzione psicologica e sintattica.
3)Le due metafore che rappresentano la "navigazione" e il "porto" rappresenta per Francesco Petrarca la condizione transitoria dell'uomo sulla terra.
Secondo Umberto Saba rappresenta una transizione che viene evidenziata accettando la sfida che gli propone la vita.
Spero di aver risposto correttamente.
Salve proff
LEOTTA MARY
L’argomento centrale di questo sonetto è la fuga del tempo .Ciò fa pensare al poeta ad una morte vicina, il ricordo del passato gli provoca angoscia e il suo futuro lo identifica con la morte. Vede la fine della sua vita come una violenta tempesta, ne deduciamo quindi che la morte rappresenta per Petrarca tutt’altro che un rifugio tranquillo.
STRUTTURE = troviamo versi composti per lo più da periodi dal punto di vista sintattico e lessicale, con un lessico di facile comprensione. LINGUAGGIO POETICO troviamo una struttura metrica molto usata dal Petrarca per le sue poesia appunto Il componimento è un sonetto, di endecasillabi legati da rime secondo lo schema ABBA-ABBA-CDE-CDE.Fa parte del Canzoniere formato da 366 rime, di cui 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali ed è un uno dei primi sonetti .La scomparsa della donna accennata negli ultimi versi fa togliere dalla mente del poeta la speranza,e in futuro non troverà più la speranza ma il nulla, la morte di Laura nel 1238 lascia il poeta in uno stato angoscioso.
PARAFRASI La vita scorre e non si ferma un istante, e la morte la segue a marce forzate, e le cose del presente e del passato mi creano affanno, e anche quelle del futuro; da un lato mi affligge il ricordo del passato, dall’altro l’attesa del futuro, tanto che in verità io mi sarei già tratto fuori da questi pensieri con la morte, se non fosse per la pietà verso me stesso. Mi tornano in mente quelle gioie che provò il mio cuore addolorato, e poi rivolgendomi al futuro, vedo una tempesta che si abbatte sulla mia navigazione; vedo tempesta persino nel porto, e vedo il mio timoniere ormai stanco,e troncati gli alberi della nave e le sartie, e privi di luce gli occhi belli che ero solito ammirare.
LE FUNZIONI SPAZIO-TEMPORALI Il tema del sonetto è il presente, ma il passato e il futuro convergono nell’eterno presente.LE FIGURE RETORICHE: METAFORE=le più importanti sono quelle del porto e della guerra;IPERBATO=figura grammaticale che si trova nel 14vv(spenti);ENFASI=14vv ; ANAFORE=(veggio) vv11,vv12LITTERAZONI;VARIAZIONI DEI VARI COMPLEMENTI; PERIFRASI= giri di poche parole x parlare del suicidio. Enjambement:vv3-4,vv9-10, vv 10-11,vv12-13 .2) Al di là della poesia di Laura, pervade l'opera del Petrarca l'espressione lirica dell'interiore personalità del poeta, che costituisce l'unità spirituale di tutti i suoi scritti in volgare e in latino. 3). La metafora della nave rappresenta per Petrarca il viaggio della vita, sofferente, difficile ancor di più quando, una volta perduti quei lumi bei che lo orientavano e gli davano un senso, è incapace di pensare a una conclusione serena della vita. Mentre la metafora della nave, per Umberto Saba, rappresenta il percorso della sua vita, che proprio come l’eroe greco Ulisse, ha dovuto superare molti ostacoli, ma dentro di se ha ancora il desiderio di conoscere. Così rinuncia alle luci del porto (raccolta intorno al petrarchesco “lume”,v.11) per dirigersi verso l’alto mare, accettando la sfida con la vita.
L’argomento centrale di questo sonetto è la fuga del tempo .Ciò fa pensare al poeta ad una morte vicina, il ricordo del passato gli provoca angoscia e il suo futuro lo identifica con la morte. Vede la fine della sua vita come una violenta tempesta, ne deduciamo quindi che la morte rappresenta per Petrarca tutt’altro che un rifugio tranquillo.
STRUTTURE = troviamo versi composti per lo più da periodi dal punto di vista sintattico e lessicale, con un lessico di facile comprensione. LINGUAGGIO POETICO troviamo una struttura metrica molto usata dal Petrarca per le sue poesia appunto Il componimento è un sonetto, di endecasillabi legati da rime secondo lo schema ABBA-ABBA-CDE-CDE.Fa parte del Canzoniere formato da 366 rime, di cui 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali ed è un uno dei primi sonetti .La scomparsa della donna accennata negli ultimi versi fa togliere dalla mente del poeta la speranza,e in futuro non troverà più la speranza ma il nulla, la morte di Laura nel 1238 lascia il poeta in uno stato angoscioso.
PARAFRASI La vita scorre e non si ferma un istante, e la morte la segue a marce forzate, e le cose del presente e del passato mi creano affanno, e anche quelle del futuro; da un lato mi affligge il ricordo del passato, dall’altro l’attesa del futuro, tanto che in verità io mi sarei già tratto fuori da questi pensieri con la morte, se non fosse per la pietà verso me stesso. Mi tornano in mente quelle gioie che provò il mio cuore addolorato, e poi rivolgendomi al futuro, vedo una tempesta che si abbatte sulla mia navigazione; vedo tempesta persino nel porto, e vedo il mio timoniere ormai stanco,e troncati gli alberi della nave e le sartie, e privi di luce gli occhi belli che ero solito ammirare.
LE FUNZIONI SPAZIO-TEMPORALI Il tema del sonetto è il presente, ma il passato e il futuro convergono nell’eterno presente.LE FIGURE RETORICHE: METAFORE=le più importanti sono quelle del porto e della guerra;IPERBATO=figura grammaticale che si trova nel 14vv(spenti);ENFASI=14vv ; ANAFORE=(veggio) vv11,vv12LITTERAZONI;VARIAZIONI DEI VARI COMPLEMENTI; PERIFRASI= giri di poche parole x parlare del suicidio. Enjambement:vv3-4,vv9-10, vv 10-11,vv12-13 .2) Al di là della poesia di Laura, pervade l'opera del Petrarca l'espressione lirica dell'interiore personalità del poeta, che costituisce l'unità spirituale di tutti i suoi scritti in volgare e in latino. 3). La metafora della nave rappresenta per Petrarca il viaggio della vita, sofferente, difficile ancor di più quando, una volta perduti quei lumi bei che lo orientavano e gli davano un senso, è incapace di pensare a una conclusione serena della vita. Mentre la metafora della nave, per Umberto Saba, rappresenta il percorso della sua vita, che proprio come l’eroe greco Ulisse, ha dovuto superare molti ostacoli, ma dentro di se ha ancora il desiderio di conoscere. Così rinuncia alle luci del porto (raccolta intorno al petrarchesco “lume”,v.11) per dirigersi verso l’alto mare, accettando la sfida con la vita.
SALVE PROFF
LEOTTA MARY
L’argomento centrale di questo sonetto è la fuga del tempo .Ciò fa pensare al poeta ad una morte vicina, il ricordo del passato gli provoca angoscia e il suo futuro lo identifica con la morte. Vede la fine della sua vita come una violenta tempesta, ne deduciamo quindi che la morte rappresenta per Petrarca tutt’altro che un rifugio tranquillo.
STRUTTURE = troviamo versi composti per lo più da periodi dal punto di vista sintattico e lessicale, con un lessico di facile comprensione. LINGUAGGIO POETICO troviamo una struttura metrica molto usata dal Petrarca per le sue poesia appunto Il componimento è un sonetto, di endecasillabi legati da rime secondo lo schema ABBA-ABBA-CDE-CDE.Fa parte del Canzoniere formato da 366 rime, di cui 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali ed è un uno dei primi sonetti .La scomparsa della donna accennata negli ultimi versi fa togliere dalla mente del poeta la speranza,e in futuro non troverà più la speranza ma il nulla, la morte di Laura nel 1238 lascia il poeta in uno stato angoscioso.
PARAFRASI La vita scorre e non si ferma un istante, e la morte la segue a marce forzate, e le cose del presente e del passato mi creano affanno, e anche quelle del futuro; da un lato mi affligge il ricordo del passato, dall’altro l’attesa del futuro, tanto che in verità io mi sarei già tratto fuori da questi pensieri con la morte, se non fosse per la pietà verso me stesso. Mi tornano in mente quelle gioie che provò il mio cuore addolorato, e poi rivolgendomi al futuro, vedo una tempesta che si abbatte sulla mia navigazione; vedo tempesta persino nel porto, e vedo il mio timoniere ormai stanco,e troncati gli alberi della nave e le sartie, e privi di luce gli occhi belli che ero solito ammirare.
LE FUNZIONI SPAZIO-TEMPORALI Il tema del sonetto è il presente, ma il passato e il futuro convergono nell’eterno presente.LE FIGURE RETORICHE: METAFORE=le più importanti sono quelle del porto e della guerra;IPERBATO=figura grammaticale che si trova nel 14vv(spenti);ENFASI=14vv ; ANAFORE=(veggio) vv11,vv12LITTERAZONI;VARIAZIONI DEI VARI COMPLEMENTI; PERIFRASI= giri di poche parole x parlare del suicidio. Enjambement:vv3-4,vv9-10, vv 10-11,vv12-13 .2) Al di là della poesia di Laura, pervade l'opera del Petrarca l'espressione lirica dell'interiore personalità del poeta, che costituisce l'unità spirituale di tutti i suoi scritti in volgare e in latino. 3). La metafora della nave rappresenta per Petrarca il viaggio della vita, sofferente, difficile ancor di più quando, una volta perduti quei lumi bei che lo orientavano e gli davano un senso, è incapace di pensare a una conclusione serena della vita. Mentre la metafora della nave, per Umberto Saba, rappresenta il percorso della sua vita, che proprio come l’eroe greco Ulisse, ha dovuto superare molti ostacoli, ma dentro di se ha ancora il desiderio di conoscere. Così rinuncia alle luci del porto (raccolta intorno al petrarchesco “lume”,v.11) per dirigersi verso l’alto mare, accettando la sfida con la vita.
SALVE PROFF
MARY LEOTTA
L’argomento centrale di questo sonetto è la fuga del tempo .Ciò fa pensare al poeta ad una morte vicina, il ricordo del passato gli provoca angoscia e il suo futuro lo identifica con la morte. Vede la fine della sua vita come una violenta tempesta, ne deduciamo quindi che la morte rappresenta per Petrarca tutt’altro che un rifugio tranquillo.
STRUTTURE = troviamo versi composti per lo più da periodi dal punto di vista sintattico e lessicale, con un lessico di facile comprensione. LINGUAGGIO POETICO troviamo una struttura metrica molto usata dal Petrarca per le sue poesia appunto Il componimento è un sonetto, di endecasillabi legati da rime secondo lo schema ABBA-ABBA-CDE-CDE.Fa parte del Canzoniere formato da 366 rime, di cui 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali ed è un uno dei primi sonetti .La scomparsa della donna accennata negli ultimi versi fa togliere dalla mente del poeta la speranza,e in futuro non troverà più la speranza ma il nulla, la morte di Laura nel 1238 lascia il poeta in uno stato angoscioso.
PARAFRASI La vita scorre e non si ferma un istante, e la morte la segue a marce forzate, e le cose del presente e del passato mi creano affanno, e anche quelle del futuro; da un lato mi affligge il ricordo del passato, dall’altro l’attesa del futuro, tanto che in verità io mi sarei già tratto fuori da questi pensieri con la morte, se non fosse per la pietà verso me stesso. Mi tornano in mente quelle gioie che provò il mio cuore addolorato, e poi rivolgendomi al futuro, vedo una tempesta che si abbatte sulla mia navigazione; vedo tempesta persino nel porto, e vedo il mio timoniere ormai stanco,e troncati gli alberi della nave e le sartie, e privi di luce gli occhi belli che ero solito ammirare.
LE FUNZIONI SPAZIO-TEMPORALI Il tema del sonetto è il presente, ma il passato e il futuro convergono nell’eterno presente.LE FIGURE RETORICHE: METAFORE=le più importanti sono quelle del porto e della guerra;IPERBATO=figura grammaticale che si trova nel 14vv(spenti);ENFASI=14vv ; ANAFORE=(veggio) vv11,vv12LITTERAZONI;VARIAZIONI DEI VARI COMPLEMENTI; PERIFRASI= giri di poche parole x parlare del suicidio. Enjambement:vv3-4,vv9-10, vv 10-11,vv12-13 .2) Al di là della poesia di Laura, pervade l'opera del Petrarca l'espressione lirica dell'interiore personalità del poeta, che costituisce l'unità spirituale di tutti i suoi scritti in volgare e in latino. 3). La metafora della nave rappresenta per Petrarca il viaggio della vita, sofferente, difficile ancor di più quando, una volta perduti quei lumi bei che lo orientavano e gli davano un senso, è incapace di pensare a una conclusione serena della vita. Mentre la metafora della nave, per Umberto Saba, rappresenta il percorso della sua vita, che proprio come l’eroe greco Ulisse, ha dovuto superare molti ostacoli, ma dentro di se ha ancora il desiderio di conoscere. Così rinuncia alle luci del porto (raccolta intorno al petrarchesco “lume”,v.11) per dirigersi verso l’alto mare, accettando la sfida con la vita.
PARAFRASI:
la vita fugge e non si ferma un istante,
e la morte la segue a marce forzate,
e le cose del presente e del passato
mi creano affanno, e anche quelle del futuro;
da un lato mi angoscia il ricordo del passato,
dall’altro l’attesa del futuro, tanto che in verità,
io mi sarei già tratto fuori da questi pensieri
se non fosse per la pietà verso me stesso.
Mi tornano in mente quelle gioie che eventualmente
Provò il mio cuore addolorato;e poi, rivolgendomi al futuro,
vedo una tempesta che si abbatte sulla mia navigazione,
vedo tempesta persino nel porto, e vedo il mio timoniere
ormai stanco e troncati gli alberi della nave e le sartie,
e privi di luce gli occhi belli che ero solito ammirare.
TEMPI VERBALI
Vv 1-4: “fugge”(presente), “arresta”(presente), “vien”(pres), “danno”(pres).
Vv 5-8: “accora”(pres), “sarei”(cond).
Vv 9-11: “tornami”(pres), “ebbe”, “veggio”(pres).
Vv 12-14: “veggio”(pres), “mirar”(pass), “rotte”(pres).
LINGUAGGIO METRICO
Metrica sonetto con rime secondo lo schema ABBA,ABBA,CDE,CDE.
Allitterazioni “et…et”.
Iperbato “lumi”(v 14), “spenti”(v 14).
Anafora veggio (vv. 11-12).
Metafore v 4, vv 11-14.
Enfasi “e i lumi bei…spenti”(v 14).
Antitesi “rimembrare” e “aspettare”(v 5), “quinci” e “quindi” (v 6),
“le cose presenti…et le future”(vv 3-4).
Anastrofi “ò di me stesso pietate”(v 7), “di quei pensier fora” (v 8).
SPUNTI PER LA RIFLESSIONE
1. Attraverso i verbi e le metafore ci viene descritta la frammentazione dell’ “io”.
2. La funzione temporale è una funzione simbolica che va dall’universale all’io.
3. Umberto Saba, per il desiderio di sapere, ha dovuto superare molti ostacoli. E così ci narra di Ulisse, un eroe costretto a superare molti ostacoli per conoscere. Lo stato interiore è riflesso nel paesaggio. Però mentre per Saba è specchio di dissidio, per Petrarca il porto è la salvezza.
PARAFRASI
La vita fugge e non si ferma un’ attimo, è la morte mi viene dietro molto velocemente, gi elementi del presente, del passato e del futuro mi tormentano;da un lato mi rattrista il ricordo del passato, dall'altro l'attesa del futuro, in verità io mi sarei tolto fuori, da queste frasi con la morte, se non fosse per la pietà verso me.
Mi tornano in mente quelle gioie che molto probabilmente ha provato il mio cuore ferito; e poi guardando il futuro vedo una tempesta che si abbatte sulla mia vita, vedo tempesta perfino nei porti e vedo il timoniere ormai senza forze; e tagliati gli elementi più importanti della mia flotta, e privi di speranza gli occhi meravigliosi di Laura che solitamente guardavo.
FUNZIONI SPAZIO TEMPORALI:
Lo spazio e il tempo assumono significato di eternità. Passato, presente e futuro convergono nel presente, andando a formare un "eterno presente".
STRUTTURE MORFOSINTATTICHE
Nel sonetto è presente la paratassi; il ripetersi delle congiunzioni e delle preposizioni determina un ritmo assai stentato e faticoso.
LINGUAGGIO POETICO
Il sonetto è costituito da due quartine e due terzine con rime alternate con lo schema ABBA;ABBA;CDE,CDE
Anafora:Vv 11-12(veggio)
Antitesi:Vv 2-3(le cose presenti et passate et future)
Perifrasi:Vv 8 con chiaro riferimento al suicidio
Enfasi:Vv 14-15 (bei lumi mei)
Enjambement:Vv 2-3 8-9 10-11 12-14
SPUNTI PER LA RIFLESSIONE
1)IL sonetto è percorso da un ritmo rotto ed agitato, nasce nell'animo del Petrarca in un'ora di grave turbamento, di pesante e cupo sconforto. Laura è morta, infatti si avverte la fugacità della vita, sente dietro di se il passo affrettato della morte, e non sa riconoscere alcun motivo di conforto nei ricordi del passato, non intravede alcuna luce di speranza nell'avvenire. Tutto intorno a lui è rovina e tempesta. L'ultimo verso, infatti, addensa una tragica oscurità, poiché dimostra un naufragio esistenziale.
2)Il tempo e lo spazio hanno un significato psicologico ch€e si ricollega all’io del poeta.
3)La metafora della nave rappresenta per il poeta il viaggio della vita nella sofferenza e non è in grado di pensare a una conclusione serena di questa. La metafora della nave si trova anche nella poesia di Umberto Saba “Ulisse” e questa rappresenta il percorso della sua vita, che nonostante ha superato molti ostacoli ha ancora il desiderio di conoscere cose nuove.
CARMELO BUCALO
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