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martedì 3 giugno 2008

(Capp.30-33)





Al centro del cap.30 è il tema della guerra, trattato da diversi punti di vista, a comunque il brano è un chiaro esempio della polemica visione dell'Autore sulla guerra con le gravi conseguenze sugli strati più umili e indifesi della popolazione , e sulle disavventure private dei personaggi.
1 Descrivete brevemente la vita dei rifugiati all'interno del castello dell'Innominato.
2 La guerra : individuate i passi del capitolo nei quali questo tema compare con più efficacia.

Don Rodrigo è colpito dalla peste. Che cosa ci dice il Narratore delle sue condizioni fisiche e psicologiche?

Riassumi i fatti principali raccontati in questi due capitoli in forma di schema cronologico del diffondersi dell'epidemia.

DAVIDE SPINELLA
1) Don Abbondio Agnese e Perpetua arrivano così al castello dell'innominato per trovare riparo per l' avanzata dell'esercito dei lanzichenecchi perchè la guerra stava incombendo minacciosa. Dentro al castello comunque la situazione era normale, vengono ricevuti con tutti gli onori e sono protetti dal mondo esterno, tuttavia Agnese e Perpetua per non mangiare il pane gratis si davano da fare lavorando al castello e Don abbondio viveva in compagnia della paura autoemarginandosi.

2)La vera guerra si nota quando i tre escono dal castello per recarsi alle proprie case e vedono dalla carozza, la distruzione che la guerra aveva portato: nella campagna dovunque si vedevano vigne spogliate, non per la vendemmia, ma come se ci fosse passato sopra un esercito, detriti fra le strade, alberi caduti ecc. in città cancelli portati via, puzza, case aperte e derubate, porte e finestre distrutte e al passaggio della carozza mani tese alle finestre che chiedevano l'elemosina. Non era migliore la situazione dei tre tornando a casa, a causa della condizione della stessa , era andata un pò meglio per Agnese che comunque come diceva lei" è caduta in piedi."Renzo trova la casa invasa dai topi e dal sudiciume , la vigna è solo un ricordo...

3)A causa della guerra quindi era entrata la peste, non solo in città ma anche in una buona parte d'Italia così oltre a migliaia di malati anche don Rodrigo era stato contagiato da essa, perciò si sentiva molto stanco ma e nonostante ciò non riusciva a dormire, faceva strani pensieri e incubi appena avvertì un gran livido sotto l'ascella si accorse che aveva la peste, e lo invase il terrore della morte.

4)nei due capitoli le parti più importanti sono:
1)l'avvenimento dei tre al castello e la loro permanenza, nel frattempo fuori dal castello incombeva la guerra;
2)il ritorno dei tre alle proprie case e la condizione di ciò che ne è rimasto della città;
3)l'arrivo della peste in gran parte d'italia a causa della guerra;
4)i tantissimi ammalati di Milano nel Lazzaretto e nel frattempo la città rimane vuota vittima di furti e stupri;
5)il contagio per don Rodrigo dalla peste e la morte del conte Attilio anch'esso di peste.

YVONNE SGROI
buona sera prof..

1)Don Abbondio e Agnese, ascoltando i suggerimenti di Perpetua,insieme a quest'ultima vanno al castello dell'Innominato per rifugiarsi dall'arrivo dei lanzichenecchi. Al loro arrivo al castello, trovano l'Innominato che molto generosamente ospita molta gente perchè il suo castello è più sicuro rispetto alle normali abitazioni.La gente adesso,rispetto al passato apprezza l'Innominato il quale si da molto da fare per aiutare gli "ospiti" e per allontanare le incursioni nemiche in città. Non come gli altri la pensa Don Abbondio, fedele alla sua regola della "neutralità disarmata" , vedendo il castello super affollato teme che i soldati possano attaccare la fortezza. Infatti spesso borbotta e persino Perpetua non sopporta le sue lamentele , dotata di maggiore buon senso, per certi aspetti è solidale con don Abbondio, pere altri invece gli si oppone e lo critica.

2)La guerra in questo capitolo è analizzata nella fase finale in cui Don Abbondio, Agnese e Perpetua tornano in città. Al loro ritorno essi non trovano il paesaggio come lo avevano lasciato anzi ..... Infatti tutti i campi e sono stati distrutti dai soldati. Non solo ma questi,in cerca di soldi o di altre forme di ricchezza hanno devastato le case tra le quali vi è quella di Don Abbondio.

3)La malattia di Don Rodrigo è analizzata nel capito 33 dove in tutta la prima parte Manzoni analizza le condizioni fisiche del signorotto. Egli scopre di essere malato quando,tornando da una festa,accusa i primi segni della pesteManzoni riguardo alle sue condizioni fisiche dice solamente che è molto debole, ma riguardo le sue condizioni psicologiche no , si può dedurre timore del castigo divino per il ricordo della profezia di fra Cristoforo. Infatti osserva che è terrorizzato dalla paura di morire tanto che non riesce a dormire, e il tentativo di difendersi dal pericolo, la volontà di ribellarsi.Nella stessa notte,dopo essersi addormentato egli sogna di trovarsi in una chiesa e di essere schiacciato da alcune persone e nel frattempo vede la porta che si allontana da lui sempre di più.
SANDRO DEL POPOLO

salve prof,
ecco come promesso il mio post su questi 3 capitoli

1)Don Abbondio, Agnese e Perpetua,spaventati dalle voci che prevedevano l'arrivo dei Lanzichenecchi,su invito di Perpetua, vanno a rifugiarsi presso il castello dell'Innominato dove trovano riparo e i salvezza . Addirittura, l'Innominato quando viene a conoscenza del passaggio di soldati nemici in città à provvede a liberare il territorio da questa presenza. Durante i più di venti giorni di permanenza nel castello, i rifugiati sono molto felici perchè si sentono al sicuro e ringraziano spesso e volentieri l'Innominato per la sua gentile ospitalità. Solo uno fra tutti non è d'accordo: Don Abbondio, il quale per carattere è un uomo molto timoroso e siccome vi è davvero tanta gente al castello,teme d'imbattersi in qualche soldato. Non come lui la pensano le due donne. Infatti spesso lo invitano alla calma e a stare tranquillo.

2)I passi del capitolo dove più si nota la presenza della guerra riguardano il ritorno in città da parte dei tre fuggitivi. Infatti il Manzoni nei due capitoli precedenti al trentesimo inizia a spiegare le cause della guerra ma ora mostra le conseguenze. Queste sono davvero disastrose ,a partire dalla devastazione del paesaggio e con la distruzione delle case,il narratore ci illustra la violenza dei soldati spesso mercenari in cerca di ricchezze.

3)La prima parte del capitolo XXXIII è dedicata alla peste che ha colpito anche Don Rodrigo.Egli rientrando da una serata con gli amici , comincia a sentirsi male e successivamente scopre di avere la peste. Le sue condizioni fisiche ovviamente sono quelle tipiche di una persona che ha contratto il contagio , ma quelle psicologiche no. Infatti non riesce a dormire perchè ossessionato dalla paura di morire. Poi sfinito si addormenta e nel sogno fa un incubo: si trova in una chiesa dove tutti lo pigiavae la porta si allontana sempre di più.Il Ggriso finge di chiamare un medico in realtà chiamerà due monatti.

RICCARDO SPADARO

Salve prof:
mi scusi per l'enorme ritardo ma sono stato impegnato per problemi di famiglia ,comunque ecco qui le mie risposte:

1)Don Abbondio, Agnese e Perpetua,spaventati dalle voci che prevedevano l'arrivo dei lanzichenecchi vanno a rifugiarsi presso il castello dell'Innominato. Addirittura l'Innominato quando viene a conoscenza della presenza di soldati nemici nei dintorni della città si accinge a provvedere con finalità nuove. Durante la permanenza nel castello, i rifugiati sembrano molto felici perchè si sentono al sicuro e ringraziano spesso e volentieri l'Innominato per la sua gentile ospitalità tranne uno, ovvero Don Abbondio, il cui carattere molto timoroso gli gioca sempre brutti scherzi e con tanta gente al castello teme che i soldati possano accorrere anche per questo motivo.

2)I passi del capitolo dove più si nota la guerra sono presenti nel ritorno in città da parte dei tre fuggitivi.Infatti si nota subito la devastazione del paesaggio e la distruzione delle case e il narratore ci illustra la violenza dei soldati spesso mercenari in cerca di ricchezze.

3)La prima parte del capitolo XXXIII è dedicata alla peste che ha colpito anche Don Rodrigo.Egli tornando a casa comincia a sentirsi male e a sudare così comincia a temere l'inevitabile come le sue condizioni fisiche lasciano presupporre, ma quelle psicologiche no. Infatti durante la notte egli non riesce a dormire perchè ossessionato dalla paura di morire , (chissà quante volte gli ritornano in mente le parole minacciose di Padre Cristoforo !) quindi sfinito si addormenta e ha un incubo: in una chiesa tutti lo pigiavano e la porta si allontanava sempre di più da lui.




4 commenti:

Sandro ha detto...

salve prof,
ecco come promesso il mio post su questi 3 capitoli

1)Don Abbondio, Agnese e Perpetua,spaventati dalle voci che prevedevano l'arrivo dei lanzichenecchi,su invito di Perpetua vanno a rifugiarsi presso il castello dell'Innominato. Quest'ultimo convertitosi e fonte di riparo e di salvezza per molta gente. Addirittura, l'Innominato quando viene a conoscenza di soldati nemici dalle parti della città provvede a liberare il territorio da questa presenza. Durante i più di venti giorni di permanenza nel castello, i rifugiati sono molto felici perchè si sentono al sicuro e ringraziano spesso e volentieri l'Innominato per la sua gentile ospitalità. Solo uno fra tutti non è d'accordo:ovvero Don Abbondio,il quale per carattere è un uomo molto timoroso e siccome vi è davvero tanta gente al castello,teme che ciò possa essere un'attrazione per i soldati. Non come lui la pensano le due donne. Infatti spesso lo invitano alla calma e a stare tranquillo.

2)I passi del capitolo dove più si nota la guerra sono presenti nel ritorno in città da parte dei tre fuggitivi. Infatti il Manzoni nei due capitoli precedenti al trentesimo inizia a spiegare le cause della guerra ma ora mostra le conseguenze. Queste sono davvero disastrose infatti,a partire dalla devastazione del paesaggio e finendo con la distruzione delle case,il narratore ci illustra la violenza dei soldati spesso mercenari in cerca di ricchezze.

3)La prima parte del capitolo XXXIII è dedicata alla peste che ha colpito anche Don Rodrigo.Egli tornando a casa comincia a sentirsi male e successivamente scopre di avere anch'egli la peste. Le sue condizioni fisiche ovviamente sono quelle tipiche della peste ma quelle psicologiche no. Infatti in una notte egli non riesce a dormire perchè ossessionato dalla paura di morire. Poi sfinito si addormenta e nel sogno fa un incubo:si trovava in una chiesa dove tutti lo pigiavano e la porta si allontanava sempre di più.

Anonimo ha detto...

buona sera prof..

1)Don Abbondio e Agnese, ascoltando i suggerimenti di Perpetua,insieme a quest'ultima vanno al castello dell'Innominato per rifugiarsi dall'arrivo dei lanzichenecchi. Al loro arrivo al castello, trovano l'Innominato che molto generosamente ospita molta gente perchè il suo castello è più sicuro rispetto alle normali abitazioni.La gente adesso,rispetto al passato apprezza l'Innominato il quale si da molto da fare per aiutare gli "ospiti" e per allontanare le incursioni nemiche in città. Non come gli altri la pensa Don Abbondio,che vedendo il castello super affollato teme che i soldati possano attaccare la fortezza. Infatti spesso borbotta suscitando anche Perpetua che lo vorrebbe più calmo.

2)La guerra in questo capitolo è analizzata nella fase finale in cui Don Abbondio, Agnese e Perpetua tornano in città. Al loro ritorno essi non trovano il paesaggio come lo avevano lasciato anzi il contrario. Infatti tutti i campi e il bel paesaggio sono stati distrutti dai soldati. Non solo ma questi,in cerca di soldi o di altre forme di ricchezza hanno devastato le case tra le quali vi è quella di Don Abbondio.

3)La malattia di Don Rodrigo è analizzata nel capito 33 dove in tutta la prima parte Manzoni analizza la situazione del signorotto. Egli scopre di essere malato quando,tornando da una festa,accusa i primi segni della peste.Manzoni riguardo alle sue condizioni fisiche dice solamente che è molto debole.Ma riguardo le sue condizioni psicologiche no.Infatti osserva che egli è terrorizzato dalla paura di morire tanto che una notte non riesce a dormire.Nella stessa notte,dopo essersi addormentato egli sogna di trovarsi in una chiesa e di essere schiacciato da alcune persone e nel frattempo vede la porta che si allontana da lui sempre di più.


Yvonne Sgroi

Rosario ha detto...

Salve Prof,

1) Don Abbondio Agnese e Perpetua arrivati al castello dell'innominato per trovare riparo dall' avanzata dell'esercito dei lanzichenecchi perchè la guerra stava incombendo minacciosa. Dentro al castello comunque la situazione era normale, vengono ricevuti con tutte le ricchezze e sono protetti dal mondo esterno, tuttavia Agnese e Perpetua per non nutrirsi del pane gratis si davano da fare lavorando al castello e Don abbondio viveva nella paura così facendo si autoemarginava.

2)La parte più importante si verifica quando i tre escono dal castello per recarsi alle proprie case e vedono dalla carozza, la distruzione che la guerra aveva portato: nella campagna dovunque si vedevano vigne spogliate, non per la vendemmia, ma come se ci fosse passato sopra un esercito, detriti e ceneri fra le strade, alberi ormai caduti ecc.Nella città cancelli portati via, puzza, case aperte e derubate, porte e finestre distrutte e al passaggio della carozza mani tese alle finestre che chiedevano l'elemosina. Non era la situazione migliore dei tre tornando a casa, a causa della condizione della stessa , era andata un pò meglio per Agnese che comunque come citato da lei" è caduta in piedi."Renzo trova la casa infestata dai topi e dal sudiciume , la vigna è ormai un ricordo...

3)A causa degli scontri verificatosi,si era verificato il fenomeno della peste, non solo in città ma anche in buona parte dell'Italia così oltre a migliaia di malati anche don Rodrigo era stato contagiato da essa, perciò si sentiva molto stanco ma nonostante ciò non riusciva a dormire, faceva strani pensieri e incubi appena avvertì un gran livido sotto l'ascella si accorse che aveva la peste, e lo invase il terrore della morte.

4)nei due capitoli le parti più importanti sono:
1)L'arrivo dei tre al castello e la loro permanenza, mentre fuori dal castello incombeva la guerra;
2)il ritorno dei tre alle proprie dimore e la condizione di ciò che ne è rimasto della città;
3)l'arrivo di questa malattia in gran parte d'italia a causa della guerra;
4)i tantissimi ammalati a Milano nel Lazzaretto e mentre la città rimane vuota a causa di furti e stupri;
5)il contagio per don Rodrigo dalla peste e la morte del conte Attilio a causa di questa malattia;

riccardo ha detto...

Salve prof:
mi scusi per l'enorme ritardo ma sono stato impegnato per problemi di famiglia comunque ecco qui le mie risposte:

1)Don Abbondio, Agnese e Perpetua,spaventati dalle voci che prevedevano l'arrivo dei lanzichenecchi vanno a rifugiarsi presso il castello dell'Innominato. Addirittura l'Innominato quando viene a conoscenza di soldati nemici dalle parti della città provvede a liberare il territorio da questa presenza. Durante i più di venti giorni di permanenza nel castello, i rifugiati sembrano molto felici perchè si sentono al sicuro e ringraziano spesso e volentieri l'Innominato per la sua gentile ospitalità tranne uno ovvero Don Abbondio,il quale per carattere è un uomo molto timoroso e siccome vi è davvero tanta gente al castello,teme che ciò possa essere un'attrazione per i soldati.

2)I passi del capitolo dove più si nota la guerra sono presenti nel ritorno in città da parte dei tre fuggitivi.Infatti si nota subito la devastazione del paesaggio e finendo con la distruzione delle case,il narratore ci illustra la violenza dei soldati spesso mercenari in cerca di ricchezze.

3)La prima parte del capitolo XXXIII è dedicata alla peste che ha colpito anche Don Rodrigo.Egli tornando a casa comincia a sentirsi male e a sudare così successivamente scopre di avere anch'egli la peste. Le sue condizioni fisiche sono quelle tipiche della peste ma quelle psicologiche no. Infatti durante la notte egli non riesce a dormire perchè ossessionato dalla paura di morire quindi sfinito si addormenta e fa un incubo ovvero sogna che si trovava in una chiesa dove tutti lo pigiavano e la porta si allontanava sempre di più da lui.