1) Le anime dei golosi sono terribilmente macilente,la pelle prende forma dalle ossa,le occhiaie sono vuote e buie, pallida la faccia :un corteo di spettri,di affamati,quali a volte emergevano nel paesaggio cittadino dopo un lungo assedio o in seguito a spaventevoli carestie. Sono i golosi: furono stimolati freneticamente da un'insaziabile fame e sete, sono ora puniti nella gola:soffrono atrocemente la fame e sete,ridestate in loro dalla vista di frutte e acque, però intoccabili.
2)Forese vuol sapere dall'amico come,vivo, faccia il viaggio nell'aldilà. Dante invece di rispondere alla domanda chiede il motivo della sua magrezza.
3)Nelle sue parole, Forese esprime la più violenta invettiva dantesca contro i malcostumi sfacciati e impudichi delle donne di firenze. non è un omaggio alla retorica della letteratura misogina, ma un ulteriore aspetto della polemica contro Firenze ed il suo popolo.
1)La pena dei golosi doveva consistere nel soffrire la fame e la sete guardando frutta e acque. Così il loro desiderio non poteva essere soddisfatto. Ma ciò era un tormento sano in quanto li conduceva alla beatitudine
2)Forese chiede a Dante come mai, essendo un'anima viva si trovi nel purgatorio.Dante risponde a sua volta con un'altra domanda. Egli chiede la causa della magrezza sua e delle anime che si trovano con lui.
3)Forese Donati con le sue parole esprime una violenta invettiva contro le donne fiorentine. Di esse egli critica i malcostumi e la mancanza di pudore. Ciò è una ulteriore critica nei confronti di Firenze e il suo popolo
1)I golosi poichè in vita si diedero ai piaceri di gola, ora sono costretti a soffrire fame e sete e sono magrissimi
2)Forese chiede a Dante come mai,ancora vivo, sia nel purgatorio.Dante invece di dare risposta alla domanda chiede il motivo della sua magrezza e il perchè della condizione di quelle anime.
3)Forese accusa le donne fiorentine del gesto fatto una volta rimaste vedove(come per esempio il risposarsi),venendo meno alla fedeltà e alla memoria dei mariti.
I golosi soffrono fame e sete sotto alberi carichi di frutti e presso chiare sorgenti, cantando preghiere. Essi furono stimolati freneticamente da un’insaziabile fame e sete, sono ora puniti nella gola.
Forese Donati vorrebbe sapere l’identità delle ombre che lo accompagnano Dante.Quest’ultimo però, prima di rispondergli, vuole a sua volta sapere i motivi di tanta magrezza e Forese spiega allora che nell’acqua e nei frutti vi è una virtù misteriosa, che rende estremamente magri, deboli e squamosi.Dante chiede ancora a Forese, morto da soli cinque anni, come mai non si trovi ancora nell’Antipurgatorio, essendosi pentito alla fine della sua esistenza ed egli risponde che le preghiere devote della moglie Nella gli consentirono di abbreviare la sua attesa.
Forese Donati con le sue parole esprime una violenta contro le donne fiorentine. Di esse egli critica i malcostumi e la mancanza di pudore.