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mercoledì 23 settembre 2009

L'uomo nell'età dell'Umanesimo

Tiziano scuola di atene

UMANESIMO

(Studiare da pag 416 a 423 .Testi di riferimento : Poggio Bracciolini pag.419; Lorenzo Valla pag.420; Coluccio Salutati pag.424:Leon Battista Alberti pag.428.)

L'uomo dell'età umanista è armonico in tutte le sue componenti spirituali e fisiche, se:nza che nessuna di queste prevalga sull'altro: la bellezza e la forza del carattere si devono rispecchiare nella bellezza e nella forza del corpo (il kalos agatos, cioè il bello e il buono secondo il modello greco): "dove c'è virtù c'è bellezza". Uno dei modelli più importanti di riferimento è sicuramente Cicerone e la corrente filosofica di riferimento è quella stoica. L'uomo doveva avere:

senso del decoro;
senso della natura;
rispetto della giustizia;
forza d'animo;
la patientia (capacità di sopportazione);
dominio razionale degli istinti;
rispetto per gli altri (dovuto al principio che gli altri non devono prevalicare e né essere prevalicati)

Non a caso il concetto di humanitas nasce nel I sec. a.C. grazie appunto a figure come Cicerone e filosofi stoici. Un altro aspetto importante dell'uomo dell'Umanesimo è il fatto che egli deve formarsi come cittadino: egli deve sentire di avere una funzione civile e laddove è possibile deve esercitare la politica. Naturalmente l'impegno civile si può realizzare in certi contesti: in questo periodo infatti, essendoci le corti signorile (ed essendo decadute le istituzioni comunali), questo concetto può concretizzarsi a Venezia e a Firenze. Infatti, si può parlare di Umanesimo in primis per la realtà fiorentina, dove ancora sono salve le istituzioni comunali. I primi umanisti fiorentini esercitano professioni o svolgono funzioni pubbliche. Ricordiamo tre nomi: Coluccio Salutati, Leonardo Bruni e Poggio Bracciolini (che incarnano il connubio tra otium e negotium).

APPROFONDIRE

1. Che cosa significa per gli umanisti la riscoperta del mondo classico

2.La scoperta della prospettiva introduce uno sguardo scientifico sul

mondo.Spiega perchè.(trattazione sintetica) .

3.L'0tium umanistico è diverso dal concetto cristianodi ozio e da quello attuale di

tempo libero.Spiega a quali concezioni della vita essi rimandano.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

salve proff!

Con l’inizio dell’400 si ha una trasformazione che riguarda i campi del sapere. Nasce una nuova corrente letteraria chiamata Umanesimo. Questo termine deriva da humanitas ,che,nella cultura latina,indicava la formazione spirituale dell’uomo basata sulle humanae litterae =grammatica,retorica,poesia,storia cioè lo studio delle materie letterarie. Presso l’elitè intellettuale si ebbe un capovolgimento della visione del mondo medievale =si sviluppò una autonomia letteraria laica e furono esaltati la natura e il corpo dell’uomo. Si incentrò un cultura basata sul valore del mondo terreno, sulla capacità dell’uomo di farsi artefice del proprio destino,su un ideale di controllo, di misura razionale degli impulsi. Questo periodo che va dall’età medievale all’inizio dell’umanesimo fu un periodo di periodizzazione,cioè furono dei cambiamenti graduali che portarono a questa nuova corrente letteraria che nell’500 passò da umanesimo a rinascimento. La parola “rinascenza” viene usata sia per significare il recupero degli autori greci e latini che per sottolineare l’avvio di un età nuova dopo il buio Medioevo. In quest’ epoca si diffonde infatti tra gli uomini di cultura, prima in Italia e poi in tutta Europa,il mito di un ritorno alla civiltà latina e greca nella letteratura,nel pensiero,nelle arti perché la base della cultura nasce proprio in Grecia. Si ritorna all’ideale greco Kalos(bello)-Agatos(buono) l’ideale della quiete armonia. L’italia è la culla dell’umanesimo. Si sviluppa a Firenze dove si ha un umanesimo civile e i più importanti rappresentanti sono = Lorenzo Valla, Poggio Braccialino , Coluccio Salutati.

SALUTI..MARIANGELA LEOTTA.

Anonimo ha detto...

1- Gli intellettuali del Quattrocento ebbero vivissimo il senso di appartenenza a un'età di rinnovamento, anzi di rinascita culturale: "Dopo Petrarca risorsero le lettere"; Petrarca è il padre riconosciuto della nuova cultura, i primi umanisti sono suoi discepoli.
Un segno del nuovo atteggiamento è l'entusiastica ricerca dei manoscritti della letteratura latina. Il Medioevo aveva ristretto la conoscenza della cultura antica a un canone limitato di autori e testi. Moltissimi altri erano trascurati e a stento ne sopravviveva qualche copia dimenticata in qualche biblioteca monastica, se non addirittura in polverosi ripostigli. Gli umanisti si danno a una vera e propria caccia ai testi antichi, li ricopiano, li studiano, li rimettono in circolazione. La cultura antica non appare più come un patrimonio di sapienza immobile e indifferenziato, ma come un campo aperto all'esplorazione e alla scoperta. Nasce la filologia, la scienza che cerca di restaurare i testi confrontando le diverse versioni che se ne hanno e di intenderne il senso preciso alla luce di conoscenze linguistiche e storiche.
2- Nella Firenze del Quattrocento, capitale della cultura umanistica, un gruppo di giovani artisti compie una vera e propria rivoluzione nel campo della pittura, della scultura e dell'architettura. Ciò che li accomuna è da un lato lo studio dell'arte greca e romana, che si inserisce nel rinato interesse del mondo classico; dall altro l' "invenzione" della prospettiva, cioè delle leggi matematiche secondo le quali gli oggetti sembrano diminuire in grandezza man mano che si allontanano dall'osservatore. La prospettiva non è soltanto un ingrediente tecnico in più, ma un modo nuovo di concepire lo spazio, indagato razionalmente sulla base del funzionamento della percezione umana: l'uomo è posto al centro del mondo e le opere d'arte traducono in oggetti e figure la sua capacità di dominare lo spazio, di dare ordine e armonia.

GIADA GIUFFRIDA IV E

Anonimo ha detto...

Sera prof.essa...
Nella letteratura umanistica del Quattrocento, la produzione letteraria è caratterizatta da un'estrema varietà e da un intenso sperimentalismo. Si riprendono generi gia consolidati nei secoli precedenti, come la lirica di derivazione petrantesca la novella di ascendenza bocacciana, oppure generi propri della classicità. In questo sperimentalismo si può ravvisare la fisionomia tipica di un'età nuova, che apre una nuova fase della civiltà, e perciò è ricca di energia e di curiosità, e tenta pionieristicamente le più varie direzione di ricerca. Il Rinascimento cinquecentresco sarà invece la seconta fase, dell'assestamento e del'equilibrio.
Il termine "umanista", indica lo specialista di lingue e letterature classiche. La parola "Rinascenza" viene usata a sua volta sia per significare il recupero degli autori greci e latini che per sottolineare l'avvio di un'età nuova dopo il "buio" Medioevo. In quest'epoca si diffondono infatti tra gli uomini di cultura il mito di un ritorno alla civiltà il mito di un ritorno alla civiltà latina e greca nelle letteratura, nel pensiero, nelle arti e la filologia, la disciplina chemira alla ricostruzione dei testi letterari.Il Rinascimento coinvolse un gruppo di intellettuali che al suo interno si divide fra due culture: 'apprendistato pratico e manuale da una parte, la conteplazione e la speculazione astratta dall'altra; la bottega artigiana da una parte, per pittori e scultari, L'Università dall'altra, per gli scrittori. Presso l'elitte intelletuale si bbe un capovolgimento della visione del mondo medievale: si sviluppo una atonomia laica e furono esaltati la natura e il corpo dell'uomo. Alla nozione rinascimentale natura si collegano i concetti di fortuna e virtù.

Antonella Salvà

Yvonne Sgroi ha detto...

1- L’Umanesimo, fenomeno che caratterizzò la cultura del Quattrocento, rappresenta il frutto della nuova mentalità che si era venuta a creare in seguito ai grandi cambiamenti che si verificarono in Europa e in Italia. L’Umanesimo nacque in Italia, a Firenze, ma non si può definire una data ben precisa di inizio in quanto già in Petrarca ritroviamo qualche idea umanista.
Lo scopo degli Umanisti era di riportare alla luce la verità, distinguendo tra ciò che effettivamente avevano scritto gli antichi e quello che i copisti dei monasteri vi avevano aggiunto. E la riscoperta dei testi dei classici latini e greci fece nascere il desiderio di imitarli, di prenderli a modello per trovare nuove forme di arte rispetto a quelle medievali. Ci si accostava ai classici con spirito critico, con atteggiamenti che portarono allo sviluppo della filologia, degli studi scientifici, di tendenze filosofiche di derivazione classica come l’aristotelismo o il neoplatonismo, ad una ripresa della letteratura in latino.

2 -Nel quattrocento, dei giovani artisti rivoluzionano la pittura, la scultura e l’architettura. Non li accomuna solo l’amore per le umane littere, ma anche l’invenzione della prospettiva (leggi matematiche per cui gli oggetti sembrano diminuire in grandezza mentre l’osservatore si allontana dall’oggetto). L’uomo, nelle nuove opere d’arte, domina lo spazio ed è posto al centro del mondo.

3- Nel tempo l'ozio ha assunto una connotazione positiva (l'ozio è il padre dei supplizi) perché sinonimo di lavoratività, inerzia, ma non è sempre stato oggetto di riprovazione cognugale. L'ozio ai nostri giorni può essere considerato il padre dei vizi o un'azione fondamentale nell'arco di tempo giornaliero.
Nel cristianesimo l’otium era importante per la cultura.
Nell’Umanesimo, l’otium non era accettato, infatti gli umanisti sostengono il primato di vita attiva, in quanto secondo loro, la nobiltà non è quella ereditaria, ma bensì quella che si guadagna con il lavoro.

A lunedì proffi!
Yvonne Sgroi IV E

Anonimo ha detto...

L’ Umanesimo è un movimento culturale che nasce intorno al 400 in Italia, soprattutto a Firenze. Però è impossibile individuare delle date precise perché già nel 300 si notano le sue origini.
Con l’Umanesimo vi è una visione antropocentrica, cioè che l’uomo è al centro del mondo e vengono recuperati i testi degli autori greci e latini che durante il Medioevo ( che era stata un’età buia) erano stati messi da parte e ed erano stati trascurati.
Nella cultura umanistica vi è anche l’atteggiamento filologico che mira al recupero e restauro dei manoscritti e alla verifica della loro autenticità.
In questo periodo si sviluppò anche una cultura laica e venne messa in risalto la natura e il corpo dell’uomo. Alla nozione rinascimentale di natura si collegano i concetti di fortuna e di virtù. Attraverso la scoperta della prospettiva nelle arti, la percezione sensoriale dello spazio viene geometrizzata e studiata secondo proporzioni matematiche.




Concetta Russo IV E

Rosario ha detto...

Buon giorno prof,


1.Durante il periodo del '400 si forma,una corrente letteraria che caraterizzò questo periodo.L'umanesimo "studio delle umane littere",si sviluppa in Italia(firenze e la citta dove nasce) tra la fine del '400 e l'inizio del '500.Lo scopo degli umanisti er quello di far "rinascere" riscoprire la cultura greca e classica,formando una distinzione tra ciò che effettivamente era vero e ciò che i copisti dei monasteri(periodo medievale),avevano aggiunto.Venivano analizzati questi documenti con spirito critico,da ciò nacquero la filologia(AMORE DELLA PAROLA),e studi scientifici derivate da tendenze filosofiche come l Aristotelismo o il Neoplatonismo,si riprese lo studio della letteratura latina.

2.Nella firenze quattrocentesca,giovani artisti rivoluzionano il movimento artistico(la pittura,la scultura,l'architettura)attraverso la nascita di una nuova tecnica dal latino "perspicere" prospettiva,secondo la quale attraverso varie leggi matematiche gli oggetti sembrano diminuire in base alla distanza tra l osservatore e l oggettto analizzato.In questo periodo l'uomo e l'elemento piu importante(gli uomini sono stati creati per sfruttare gli elementi donati da Dio),domina l'ambiente ed e posto al centro del mondo.

3.Nel periodo cristiano,"l'otium" era importante,per la formazione culturale,per il sapere(lettori,studiosi,poeti,)Durante il periodo dell'Umanesimo non era accettato in quanto si sosteneva il "primato di unita attiva",secondo la quale attraverso la nobiltà non si eredita, ma si guadagna attraverso il lavoro.Ai nostri giorni simboleggia(l'uomo pieno di vizi una persona che non svolge nessuna attività,ma passa le giornate senza far nulla).

spero di aver risposto correttamente

Anonimo ha detto...

1. L’Umanesimo si sviluppa in Italia, in particolare a Firenze, agli inizi del 400. Nasce in Italia perché vi erano le condizioni favorevoli alla nascita dei rapporti economici mercantilistici. Come ho già detto, il centro più importante dell’Umanesimo fu Firenze, dove fino alla metà del 400 fiorì “l’Umanesimo civile”, cioè i primi umanisti come Leonardo Bruni e Poggio Braccialini, furono nello stesso tempo funzionari della repubblica.
Una delle caratteristiche dell’Umanesimo è la riscoperta del mondo classico, questo avviene perché gli umanisti ritenevano la cultura medievale come una cultura buia, quindi iniziano a prendere i contatti con i poeti latini. L’Umanista non è solo, come nel Medioevo, lo studioso di grammatica, ma un soggetto di “nuova umanità”, cioè studia non solo poesia, retorica, etica e politica (le humanae litterae), ma è anche lo studioso che diventa capace di un’autonomia critica e di senso storico. Imita gli autori latini, cercando di riproporre i loro problemi e di imitarli nelle loro virtù e nel loro naturalismo.

2. Nel corso dell’età umanistica, si sviluppa l’èlite creativa, divisa in: apprendistato pratico e medievale; contemplazione e speculazione. In questo momento dell’èlite, nascono dei giovani artisti che rivoluzionano l’arte, la pittura e la scultura. La natura non fu più vista come espressione del demonio, ma come una realtà positiva. Con l’introduzione della prospettiva, anche lo spazio cambia, si manifesta il controllo a far valere l’uomo sul paesaggio.
Uno dei primi pittori alle basi di questo cambiamento, fu Giotto, che si allontana dalle figure statiche del Medioevo e si avvicina alle figure semplici e realistici del mondo classico. Con il termine “realistico”, vogliamo indicare l’introduzione dell’espressione nei volti dei personaggi dipinti.

3. I principali artisti nati durante il periodo della rivoluzione umanistica, erano figli di bottegai e per loro tenere bottega, veniva considerato disonorevole, infatti alcuni sostenevano di non averci mai lavorato. Gli scrittori e gli scienziati invece non commerciavano in bottega, tranne a Firenze dove diventano cortigiani, quindi per loro è il mecenatismo dei principi che garantisce il loro otium, cioè vengono esonerati dalle occupazioni pratiche necessarie agli studi filologici.


A domani prof.:)
Mery Pafumi IV E

Anonimo ha detto...

In Italia nel corso del quattrocento, nasce un movimento culturale chiamato umanesimo. Non si può definire una data precisa di inizio in quanto si ritrova qualche idea umanista in alcuni poeti e scrittori del trecento. Il termine umanesimo deriva dalla parola latina "humanitas", cioè formazione spirituale dell'uomo basata sulle humanae litterae. Gli umanisti si dedicarono a un’intensiva attività di ricerca, trascrizione e pubblicazione dei codici antichi e rimettono in circolazione un’ingente quantità di opere letterarie, filosofiche e scientifiche classiche ( inizialmente latine, successivamente anche greche) che durante il medioevo erano state confinate in biblioteche di antichi monasteri dove giacevano dimenticate o venivano interpretate male. Presso l’elite intellettuale si ebbe un capovolgimento della visione del mondo medievale; si sviluppo una cultura laica e l’uomo veniva posto al centro del mondo (antropocentrismo). Alla nozione rinascimentali di natura si riallacciano i concetti di virtù e fortuna, si afferma cioè il conflitto virtù-fortuna come scontro delle forze costruttive dell’uomo e le forze naturali da controllare. Per quanto riguarda l’otium nel cristianesimo era molto importante per la cultura e la formazione. Nell’umanesimo questo non era accettato, in quanto gli umanisti privilegiavano una vita attiva.

Conti Nibali Stefano IV E

Anonimo ha detto...

1)L’età dell’Umanesimo e del Rinascimento va dalla fine del ‘300 alla metà del ‘500 quando con la convocazione nel 1545 del Concilio di Trento si apre il periodo della Controriforma. Questo periodo è diviso in due fasi dalla scoperta dell’America e dalla morte di Lorenzo il Magnifico. La prima fase è per l’Italia un’epoca di straordinario splendore artistico. Il centro culturale più importante è Firenze dove fino alla metà del ‘400 si sviluppò il cosiddetto Umanesimo Civile con studiosi e scrittori impegnati nelle strutture politiche della Repubblica (per esempio Salutati,Bruni e Bracciolini) mentre nella seconda metà quando gli intellettuali divennero per lo più cortigiani e specialisti protetti dal principe predominarono l’elogio della vita contemplativa e la filosofia neoplatonica. Tra il XIV e il XV secolo gli umanisti si dedicano alla trascrizione delle opere classiche prima latine e poi greche. Questo venne fatto sia per riportare alla luce un patrimonio culturale che durante il Medioevo si era perso e inoltre per far notare il diverso approccio che l’umanesimo assume nei confronti del passato. Verso il passato l’umanesimo assume una prospettiva piuttosto storica. Il rapporto con i testi diventa così un rapporto critico che trova nella filologia di Valla la propria espressione emblematica.
2)Durante il XIV secolo l’arte vede lo studio e la riscoperta dei modelli antichi, sia in architettura che in scultura. Vi è la formulazione delle regole della prospettiva lineare centrica, che organizzava lo spazio , vengono riscoperti e riutilizzati elementi architettonici dell'arte classica, e lo studio architettonico si concentra prevalentemente sull'organizzazione armonica dei volumi, degli spazi, della luce all'interno dell'edificio. L'architettura diventa armonia, proporzione, simmetria, e riflette la nuova dimensione che l'uomo ha trovato nel rapporto con la natura e con Dio.
3)Dal latino otium il termine ozio rimanda alla solitudine, intesa come dedizione alla contemplazione, alla riflessione. Il termine è diventato nel tempo sinonimo di pigrizia e inerzia. Durante il periodo cristiano era importante per la formazione culturale degli intellettuali mentre durante l’umanesimo non era visto di buon occhio poiché gli umanisti sostenevano il concetto di vita activa.

GRIOLI CHARLIE IV E

.º¤• Fєdє •¤º. ha detto...

Salve proff...
scusi per l'orario...ma dimostra che io ci sono sempre :D

1-Nel corso del XV° secolo si ebbe lo svilupparsi di una nuova corrente curturale: l' Umanesimo. Esso si sviluppò in Italia, in particolare a Firenze, dove fino alla metà del 400 fiorì "l'Umanesimo civile", ovvero i primi umanisti, quali Bruini e Braccialini, furono contemporaneamente funzionari della Repubblica. Le caratteristiche principali di questo movimento sono, senza dubbio, la riscoperta da parte degli intellettuali, dei testi classici latini e greci, imitandoli nelle loro virtù e nel naturalismo, con il conseguente superamento degli ideali medievali, visti in un'epoca definita 'cupa'. L'amore per la cultura portò gli intellettuali dell'epoca a formare le prime biblioteche laiche che fiorirono, sopratutto a Firenze, sul modello di quella costituita nel XIV° secolo dal Petrarca.

2-Tra le innovazioni che ci furono in tutti i campi, i giovani artisti rivoluzionarono il loro campo introducendo una nuova tecnica, dal latino "perspicere", ovvero prospettiva, secondo la quale gli oggetti sembrano diminuire in base alla distanza in cui ci si trova ad osservarli.Inoltre abbiamo l'antropocentrismo,ovvero l uomo come elemento più importante che domina l'ambiente.

3-L'otium in quest'epoca assume il sugnificato di "ritiro" nelle case di campagna per meditare e comporre.

Anonimo ha detto...

1)
L'umanesimo nasce per primo in Italia perchè qui esistevano le condizioni favorevoli alla nascita dei rapporti economici e capitalistici.Questo movimento si afferma a partire dal '400, periodo in cui si aveva l'esigenza di creare uno stato unitario.
Gli umanisti sono degli intellettuali al servizio di una corte signorile, sono ricercatori eruditi e collezionisti di codici antichi studiati in maniera filologica, al fine di stabilirne l'autenticità e la provenienza.
La ricoperta del mondo classico per gli umanisti sta a significare lo studio delle lingue classiche, la ricerca di antichi testi interpretati, come già detto prima, in maniera filologica.

2)
Nel periodo umanistico si hanno delle innovazioni anche nel campo delle arti. Si ha l'introduzione della prospettiva, utile per rappresentare degli spazi più reali, mettendo in primo piano ciò che ci è vicino e rimpicciolendo ciò che si trova più lontano; tutto viene studiato secondo proporzioni matematiche. Con questa innovazione si vuole far valere la razionalità umana sull'ambiente paesaggistico.

3)
Nel '400 Umanistico, l'Otium, rimanda alla solitudine, intesa come dedizione alla vita contemplativa, occasione di riflessione e studio.
L'ozio, inteso da noi, non sta a significare ciò detto prima, ma si tratta di pigrizia e di voglia di non fare nulla.



Rossana Zagami IV E

Anonimo ha detto...

Buonasera prof...
1)umanesimo:uomo al centro del mondo,nasce in Italia principalmente a Firenze nel 400,periodo travagliato in ambito politico (dalla monarchia dei medici alla repubblica di savonarola e al ritorno della monarchia).si sviluppa in 2 periodi distinti e separati i cosidetti spartiacque che sono: nel 1492,morte di Lorenzo Il Magnifico e la scoperta dell'America e nel 1545 quando fu convocato il Concilio Di Trento. Durante il'400 nasce l'Umanesimo civile i cui sostenitori più importanti furono: Bracciolini,Salutati e Bruni. Il compito degli Umanisti era quello di portare alla luce la verità di fare una distinzione ben precisa tra ciò che avevano scritto gli antichi e quello che succesivamente elaborarono i copisti nei monasteri,si sviluppa la filologia accompagnata dal Neopitagorismo e Neoplatonismo e la riscoperta delle opere latine.

2)Durante il periodo umanistico avviene qualcosa di eccezionale: lo sviluppo dell'arte.I maggiori esponenti furono: Giotto e Simone Martini.In epoca umanistica Giotto inventa la prospettiva fenomeno interessantissimo che dimostra come l'osservatore allontanandosi dall'oggetto vede diminuire le sue dimensioni.

3)L'Otium ai giorni nostri è considerato un vero e proprio difetto caratteriale,viene inteso come:Persona pigra,senza nessuna passione quasi apatica. Nei tempi Cristiani l'otium era addirittura un pregio che avevano gli intellettuali perchè così potevano arricchire la propria cultura. Nell'Umanesimo non era considerata una grande qualità poichè gli Umanisti si consideravano e prediligevano la vita "activa".


Giuseppe Maccarrone IV E