MARIANGELA LEOTTA IV E
Nel corso dell’400 si ha una trasformazione che investe tutti i campi del sapere. Nasce una nuova corrente letteraria chiamata Umanesimo. Questo termine deriva da humanitas che,nella cultura latina,indicava la formazione spirituale dell’uomo basata sulle humanae litterae =grammatica,retorica,poesia,storia cioè lo studio delle materie letterarie. Presso l’elitè intellettuale si ebbe un capovolgimento della visione del mondo medievale ,cioè dalla visione teocentrica si passa a qurlla antropocentrica , si sviluppò una autonomia letteraria laica e furono esaltati la natura e il corpo dell’uomo. Nacque una cultura basata sul valore del mondo terreno, sulla capacità dell’uomo di farsi artefice del proprio destino,su un ideale di controllo, di misura razionale degli impulsi.. Un problema molto dibattuto dell’umanesimo fu la periodizzazione,sia per la definizione di confine tra Medievo e Rinascimento , sia per stabilirne i confini all'interno del Rinascimento stesso, percè le grandi epoche sono un flusso continuo di cambiamenti e non possono essere datate in modo puntuale. La parola “rinascenza” viene usata sia per significare il recupero degli autori greci e latini che per sottolineare l’avvio di un età nuova dopo il buio Medioevo. In quest’ epoca si diffonde infatti tra gli uomini di cultura, prima in Italia e poi in tutta Europa,il mito di un ritorno alla civiltà latina e greca nella letteratura,nel pensiero,nelle arti perché la base della cultura nasce proprio in Grecia.. L’italia è la culla dell’umanesimo. Si sviluppa a Firenze dove si ha un umanesimo civile e i più importanti rappresentanti sono Lorenzo Valla, Poggio Bracciolini e, Coluccio Salutati.
GIADA GIUFFRIDA IV E
1- Gli intellettuali del Quattrocento ebbero vivissimo il senso di appartenenza a un'età di rinnovamento, anzi di rinascita culturale: "Dopo Petrarca risorsero le lettere"; Petrarca è il padre riconosciuto della nuova cultura, i primi umanisti sono suoi discepoli.
Un segno del nuovo atteggiamento è l'entusiastica ricerca dei manoscritti della letteratura latina. Il Medioevo aveva ristretto la conoscenza della cultura antica a un canone limitato di autori e testi. Moltissimi altri erano trascurati e a stento ne sopravviveva qualche copia dimenticata in qualche biblioteca monastica, se non addirittura in polverosi ripostigli. Gli umanisti si danno a una vera e propria caccia ai testi antichi, li ricopiano, li studiano, li rimettono in circolazione. La cultura antica non appare più come un patrimonio di sapienza immobile e indifferenziato, ma come un campo aperto all'esplorazione e alla scoperta. Nasce la filologia, la scienza che cerca di restaurare i testi confrontando le diverse versioni che se ne hanno e di intenderne il senso preciso alla luce di conoscenze linguistiche e storiche.
2- Nella Firenze del Quattrocento, capitale della cultura umanistica, un gruppo di giovani artisti compie una vera e propria rivoluzione nel campo della pittura, della scultura e dell'architettura. Ciò che li accomuna è da un lato lo studio dell'arte greca e romana, che si inserisce nel rinato interesse del mondo classico; dall altro l' "invenzione" della prospettiva, cioè delle leggi matematiche secondo le quali gli oggetti sembrano diminuire in grandezza man mano che si allontanano dall'osservatore. La prospettiva non è soltanto un ingrediente tecnico in più, ma un modo nuovo di concepire lo spazio, indagato razionalmente sulla base del funzionamento della percezione umana: l'uomo è posto al centro del mondo e le opere d'arte traducono in oggetti e figure la sua capacità di dominare lo spazio, di dare ordine e armonia.
ANTONELLA SALVA' IV E
Nella letteratura umanistica del Quattrocento, la produzione letteraria è caratterizzata da un'estrema varietà e da un intenso sperimentalismo. Si riprendono generi gia consolidati nei secoli precedenti, come la lirica di derivazione petrantesca la novella di ascendenza boccacciana, oppure generi propri della classicità. In questo sperimentalismo si può ravvisare la fisionomia tipica di un'età nuova, che apre una nuova fase della civiltà, e perciò è ricca di energia e di curiosità, e tenta pionieristicamente le più varie direzione di ricerca. Il Rinascimento cinquecentesco sarà invece la seconda fase, dell'assestamento e dell'equilibrio.
Il termine "umanista", indica lo specialista di lingue e letterature classiche. La parola "Rinascenza" viene usata a sua volta sia per significare il recupero degli autori greci e latini che per sottolineare l'avvio di un'età nuova dopo il "buio" Medioevo. In quest'epoca si diffondono infatti tra gli uomini di cultura il mito di un ritorno alla civiltà latina e greca nelle letteratura, nel pensiero, nelle arti e la filologia, la disciplina che mira alla ricostruzione dei testi letterari.Il Rinascimento coinvolse un gruppo di intellettuali che al suo interno si divide fra due culture: 'apprendistato pratico e manuale da una parte, la contemplazione e la speculazione astratta dall'altra; la bottega artigiana da una parte, per pittori e scultori, l'Università dall'altra, per gli scrittori. Presso l'elite intellettuale si ebbe un capovolgimento della visione del mondo medievale: si sviluppò una autonomia laica e furono esaltati la natura e il corpo dell'uomo. Alla nozione rinascimentale natura si collegano i concetti di fortuna e virtù.
CONCETTA RUSSO IV E
L’ Umanesimo è un movimento culturale che nasce intorno al '400 in Italia, soprattutto a Firenze. Però è impossibile indicare delle date precise, in quanto ,la periodizzazione di un'epoca non è facilmente collocabile e i trpassi sono graduali tanto che già nel '300 si notano le sue origini.
Con l’Umanesimo vi è una visione antropocentrica, cioè l’uomo è al centro del mondo e vengono recuperati i testi degli autori greci e latini che ,durante il Medioevo, ( che era stata un’età buia) erano stati messi da parte ed erano stati trascurati.
Nella cultura umanistica vi è anche l’atteggiamento filologico che mira al recupero e restauro dei manoscritti e alla verifica della loro autenticità.
In questo periodo si sviluppò anche una cultura laica e venne messa in risalto la natura e il corpo dell’uomo. Alla nozione rinascimentale di natura si collegano i concetti di fortuna e di virtù. Attraverso la scoperta della prospettiva nelle arti, la percezione sensoriale dello spazio viene geometrizzata e studiata secondo proporzioni matematiche.
YVONNE SGROI IV E
1- L’Umanesimo, fenomeno che caratterizzò la cultura del Quattrocento,
rappresenta il frutto della nuova mentalità che si era venuta a creare
in seguito ai grandi cambiamenti che si verificarono in Europa e in
Italia. L’Umanesimo nacque in Italia, a Firenze, ma non si può definire
una data ben precisa di inizio in quanto già in Petrarca ritroviamo
qualche idea umanista.
Lo scopo degli Umanisti era di riportare alla luce la verità,
distinguendo tra ciò che effettivamente avevano scritto gli antichi e
quello che i copisti dei monasteri vi avevano aggiunto. E la riscoperta
dei testi dei classici latini e greci fece nascere il desiderio di
imitarli, di prenderli a modello per trovare nuove forme di arte
rispetto a quelle medievali. Ci si accostava ai classici con spirito
critico, con atteggiamenti che portarono allo sviluppo della filologia,
degli studi scientifici, di tendenze filosofiche di derivazione
classica come l’aristotelismo o il neoplatonismo, ad una ripresa della
letteratura in latino.
2 -Nel quattrocento, dei giovani artisti rivoluzionano la pittura, la
scultura e l’architettura. Non li accomuna solo l’amore per le umane
littere, ma anche l’invenzione della prospettiva (leggi matematiche per
cui gli oggetti sembrano diminuire in grandezza mentre l’osservatore si
allontana dall’oggetto). L’uomo, nelle nuove opere d’arte, domina lo
spazio ed è posto al centro del mondo.
3- Nel tempo l'ozio ha assunto una connotazione positiva (l'ozio è il
padre dei supplizi) perché sinonimo di lavoratività, inerzia, ma non è
sempre stato oggetto di riprovazione cognugale. L'ozio ai nostri giorni
può essere considerato il padre dei vizi o un'azione fondamentale
nell'arco di tempo giornaliero.
Nel cristianesimo l’otium era importante per la cultura.
Nell’Umanesimo, l’otium non era accettato, infatti gli umanisti
sostengono il primato di vita attiva, in quanto secondo loro, la
nobiltà non è quella ereditaria, ma ì quella che si guadagna con il
lavoro.
ROSARIO BONACCORSI IV E
1.Durante il periodo del '400 si forma,una corrente letteraria che
caratterizzò questo periodo.L'umanesimo "studio delle Humane litterae",si
sviluppa in Italia(Firenze e la citta dove nasce) tra la fine del '400
e l'inizio del '500.Lo scopo degli umanisti era quello di
far "rinascere", riscoprire la cultura greca e classica,formando una
distinzione tra ciò che effettivamente era vero e ciò che i copisti dei
monasteri (periodo medievale),avevano aggiunto.Venivano analizzati
questi documenti con spirito critico,da ciò nacquero la filologia (AMORE
DELLA PAROLA),e studi scientifici derivate da tendenze filosofiche come
l Aristotelismo o il Neoplatonismo,si riprese inoltre lo studio della
letteratura latina.
2.Nella Firenze quattrocentesca,giovani artisti rivoluzionano il
movimento artistico(la pittura,la scultura,l'architettura)attraverso la
nascita di una nuova tecnica dal latino "perspicere"
prospettiva,secondo la quale attraverso varie leggi matematiche gli
oggetti sembrano diminuire in base alla distanza tra l osservatore e l
oggettto analizzato.In questo periodo l'uomo e l'elemento piu
importante(gli uomini sono stati creati per sfruttare gli elementi
donati da Dio),domina l'ambiente ed è posto al centro del mondo.
3.Nel periodo cristiano,"l'otium" era importante,per la formazione
culturale,per il sapere(lettori,studiosi,poeti,)Durante il periodo
dell'Umanesimo non era accettato in quanto si sosteneva il "primato di
unita attiva",secondo la quale attraverso la nobiltà non si eredita, ma
si guadagna attraverso il lavoro.Ai nostri giorni simboleggia(l'uomo
pieno di vizi una persona che non svolge nessuna attività,ma passa le
giornate senza far nulla).
CHARLIE GRIOLI IV E
1)L’età dell’Umanesimo e del Rinascimento va dalla fine del ‘300 alla metà del ‘500 quando con la convocazione nel 1545 del Concilio di Trento si apre il periodo della Controriforma. Questo periodo è diviso in due fasi dalla scoperta dell’America e dalla morte di Lorenzo il Magnifico. La prima fase è per l’Italia un’epoca di straordinario splendore artistico. Il centro culturale più importante è Firenze dove fino alla metà del ‘400 si sviluppò il cosiddetto Umanesimo Civile con studiosi e scrittori impegnati nelle strutture politiche della Repubblica (per esempio Salutati,Bruni e Bracciolini) mentre nella seconda metà quando gli intellettuali divennero per lo più cortigiani e specialisti protetti dal principe predominarono l’elogio della vita contemplativa e la filosofia neoplatonica. Tra il XIV e il XV secolo gli umanisti si dedicano alla trascrizione delle opere classiche prima latine e poi greche. Questo venne fatto sia per riportare alla luce un patrimonio culturale che durante il Medioevo si era perso e inoltre per far notare il diverso approccio che l’umanesimo assume nei confronti del passato. Verso il passato l’umanesimo assume una prospettiva piuttosto storica. Il rapporto con i testi diventa così un rapporto critico che trova nella filologia di Valla la propria espressione emblematica.
2)Durante il XIV secolo l’arte vede lo studio e la riscoperta dei modelli antichi, sia in architettura che in scultura. Vi è la formulazione delle regole della prospettiva lineare centrica, che organizzava lo spazio , vengono riscoperti e riutilizzati elementi architettonici dell'arte classica, e lo studio architettonico si concentra prevalentemente sull'organizzazione armonica dei volumi, degli spazi, della luce all'interno dell'edificio. L'architettura diventa armonia, proporzione, simmetria, e riflette la nuova dimensione che l'uomo ha trovato nel rapporto con la natura e con Dio.
3)Dal latino otium il termine ozio rimanda alla solitudine, intesa come dedizione alla contemplazione, alla riflessione. Il termine è diventato nel tempo sinonimo di pigrizia e inerzia. Durante il periodo cristiano era importante per la formazione culturale degli intellettuali mentre durante l’umanesimo non era visto di buon occhio poiché gli umanisti sostenevano il concetto di vita activa.
MERY PAFUMI IV E
1. L’Umanesimo si sviluppa in Italia, in particolare a Firenze, agli inizi del '400. Nasce in Italia perchè in Europa il nostro paese continua la funzione di guida nel campo della cultura, delle arti e dei costumi. Come ho già detto, il centro più importante dell’Umanesimo fu Firenze, dove fino alla metà del 400 fiorì “l’Umanesimo civile”, cioè i primi umanisti come Leonardo Bruni e Poggio Braccialini, furono nello stesso tempo funzionari della repubblica.1)L’età dell’Umanesimo e del Rinascimento va dalla fine del ‘300 alla metà del ‘500 quando con la convocazione nel 1545 del Concilio di Trento si apre il periodo della Controriforma. Questo periodo è diviso in due fasi dalla scoperta dell’America e dalla morte di Lorenzo il Magnifico. La prima fase è per l’Italia un’epoca di straordinario splendore artistico. Il centro culturale più importante è Firenze dove fino alla metà del ‘400 si sviluppò il cosiddetto Umanesimo Civile con studiosi e scrittori impegnati nelle strutture politiche della Repubblica (per esempio Salutati,Bruni e Bracciolini) mentre nella seconda metà quando gli intellettuali divennero per lo più cortigiani e specialisti protetti dal principe predominarono l’elogio della vita contemplativa e la filosofia neoplatonica. Tra il XIV e il XV secolo gli umanisti si dedicano alla trascrizione delle opere classiche prima latine e poi greche. Questo venne fatto sia per riportare alla luce un patrimonio culturale che durante il Medioevo si era perso e inoltre per far notare il diverso approccio che l’umanesimo assume nei confronti del passato. Verso il passato l’umanesimo assume una prospettiva piuttosto storica. Il rapporto con i testi diventa così un rapporto critico che trova nella filologia di Valla la propria espressione emblematica.
2)Durante il XIV secolo l’arte vede lo studio e la riscoperta dei modelli antichi, sia in architettura che in scultura. Vi è la formulazione delle regole della prospettiva lineare centrica, che organizzava lo spazio , vengono riscoperti e riutilizzati elementi architettonici dell'arte classica, e lo studio architettonico si concentra prevalentemente sull'organizzazione armonica dei volumi, degli spazi, della luce all'interno dell'edificio. L'architettura diventa armonia, proporzione, simmetria, e riflette la nuova dimensione che l'uomo ha trovato nel rapporto con la natura e con Dio.
3)Dal latino otium il termine ozio rimanda alla solitudine, intesa come dedizione alla contemplazione, alla riflessione. Il termine è diventato nel tempo sinonimo di pigrizia e inerzia. Durante il periodo cristiano era importante per la formazione culturale degli intellettuali mentre durante l’umanesimo non era visto di buon occhio poiché gli umanisti sostenevano il concetto di vita activa.
MERY PAFUMI IV E
Una delle caratteristiche dell’Umanesimo è la riscoperta del mondo classico, questo avviene perché gli umanisti ritenevano la cultura medievale una cultura buia, . L’Umanista non è solo, come nel Medioevo, lo studioso di grammatica, ma un soggetto di “nuova umanità”, cioè studia non solo poesia, retorica, etica e politica (le humanae litterae), ma è anche lo studioso che diventa capace di un’autonomia critica e di senso storico. Imita gli autori latini, cercando di riproporre i loro problemi e di imitarli nelle loro virtù e nel loro naturalismo.
2. Nel corso dell’età umanistica, si sviluppa l’èlite creativa, divisa in: apprendistato pratico e medievale; contemplazione e speculazione. In questo momento dell’èlite, nascono dei giovani artisti che rivoluzionano l’arte, la pittura e la scultura. La natura non fu più vista come espressione del demonio, ma come una realtà positiva. Con l’introduzione della prospettiva, anche lo spazio cambia, si manifesta il controllo a far valere l’uomo sul paesaggio.
Uno dei primi pittori alle basi di questo cambiamento, fu Giotto, che si allontana dalle figure statiche del Medioevo e si avvicina alle figure semplici e realistici del mondo classico. Con il termine “realistico”, vogliamo indicare l’introduzione dell’espressione nei volti dei personaggi dipinti.
3. I principali artisti nati durante il periodo della rivoluzione umanistica, erano figli di bottegai e per loro tenere bottega, veniva considerato disonorevole, infatti alcuni sostenevano di non averci mai lavorato. Gli scrittori e gli scienziati invece non commerciavano in bottega, tranne a Firenze dove diventano cortigiani, quindi per loro è il mecenatismo dei principi che garantisce il loro otium, cioè vengono esonerati dalle occupazioni pratichein quanto devono dedicarsi agli studi specialistici.
CONTI STEFANO NIBALI IV E
In Italia nel corso del Quattrocento, nasce un movimento culturale chiamato Umanesimo. Non si può indicare una data precisa di inizio -fine,in quanto un periodo così importante presuppone un processo storico in umn fluire continuo e i germi dell'Umanesimo sono stati visibili in alcuni poeti e scrittori del Trecento. Il termine Umanesimo deriva dalla parola latina "humanitas", cioè formazione spirituale dell'uomo basata sulle humanae litterae. Gli umanisti si dedicano a un’intensiva attività di ricerca, trascrizione e pubblicazione dei codici antichi e rimettono in circolazione un’ingente quantità di opere letterarie, filosofiche e scientifiche classiche ( inizialmente latine, successivamente anche greche) che durante il medioevo erano state confinate in biblioteche di antichi monasteri dove giacevano dimenticate o venivano interpretate male. Presso l’elite intellettuale si ebbe un capovolgimento della visione del mondo medievale; si sviluppò una cultura laica e l’uomo veniva posto al centro del mondo (antropocentrismo). Alla nozione rinascimentale di natura si riallacciano i concetti di virtù e fortuna, si afferma cioè il conflitto virtù-fortuna come scontro delle forze costruttive dell’uomo e le forze naturali da controllare. Per quanto riguarda l’otium che, durante il Cristianesimo era molto importante per la cultura e la formazione, nell’Umanesimo l'intellettuale rivendica per sè la possibilità di dedicarsi interamente all'otium, ma èn sempre più costretto a svolgere mansioni limitate e specifiche e lavori subordinatiper conto del principe.FEDERICA BONANNO IV E
1-Nel corso del XV° secolo si ebbe lo svilupparsi di una nuova corrente culturale: l' Umanesimo. Esso si sviluppò in Italia, in particolare a Firenze, dove fino alla metà del 400 fiorì "l'Umanesimo civile", ovvero i primi umanisti, quali Bruni e Bracciolini, furono contemporaneamente filologi e funzionari della Repubblica. Una delle caratteristiche principali di questo movimento è, senza dubbio, la riscoperta da parte degli intellettuali, dei testi classici latini e greci, e l'imitazione dell'essenza classica con il conseguente superamento degli ideali medievali, di un'epoca definita 'cupa'. L'amore per la cultura portò gli intellettuali dell'epoca a formare le prime biblioteche laiche che fiorirono, soprattutto a Firenze, sul modello di quella costituita nel XIV° secolo dal Petrarca.
2-Tra le innovazioni che ci furono in tutti i campi, quella artistica rivoluzionò il campo introducendo una nuova tecnica, dal latino "perspicere", ovvero prospettiva, secondo la quale gli oggetti sembrano diminuire in base alla distanza in cui ci si trova ad osservarli.Inoltre cambia la visione del mondo teocentrica in antropocentrica, ovvero l' uomo come elemento più importante che domina l'ambiente.
3-L'otium in quest'epoca assume il significato di "ritiro" nelle case di campagna per meditare e comporre.
1-Nel corso del XV° secolo si ebbe lo svilupparsi di una nuova corrente culturale: l' Umanesimo. Esso si sviluppò in Italia, in particolare a Firenze, dove fino alla metà del 400 fiorì "l'Umanesimo civile", ovvero i primi umanisti, quali Bruni e Bracciolini, furono contemporaneamente filologi e funzionari della Repubblica. Una delle caratteristiche principali di questo movimento è, senza dubbio, la riscoperta da parte degli intellettuali, dei testi classici latini e greci, e l'imitazione dell'essenza classica con il conseguente superamento degli ideali medievali, di un'epoca definita 'cupa'. L'amore per la cultura portò gli intellettuali dell'epoca a formare le prime biblioteche laiche che fiorirono, soprattutto a Firenze, sul modello di quella costituita nel XIV° secolo dal Petrarca.
2-Tra le innovazioni che ci furono in tutti i campi, quella artistica rivoluzionò il campo introducendo una nuova tecnica, dal latino "perspicere", ovvero prospettiva, secondo la quale gli oggetti sembrano diminuire in base alla distanza in cui ci si trova ad osservarli.Inoltre cambia la visione del mondo teocentrica in antropocentrica, ovvero l' uomo come elemento più importante che domina l'ambiente.
3-L'otium in quest'epoca assume il significato di "ritiro" nelle case di campagna per meditare e comporre.
GIUSEPPE MACCARRONE IV E
Buonasera prof...1.L'Umanesimo significa antropocentrismo ,uomo al centro del mondo. Nasce in Italia principalmente a Firenze nel '400,periodo travagliato in ambito politico (dalla monarchia dei medici alla repubblica dei Savonarola e al ritorno della monarchia)e si sviluppa in due periodi distinti e separati , i cosiddetti spartiacque sono considerati: il 1492,morte di Lorenzo Il Magnifico e la scoperta dell'America e il 1545 quando fu convocato il Concilio Di Trento. Durante il'400 nasce l'Umanesimo civile i cui sostenitori più importanti furono: Bracciolini,Salutati e Bruni. Il compito degli Umanisti era quello di portare alla luce la verità di fare una distinzione ben precisa tra ciò che avevano scritto gli antichi e quello che succesivamente elaborarono i copisti nei monasteri,si sviluppa la filologia accompagnata dal Neopitagorismo e Neoplatonismo e la riscoperta delle opere latine.
2)Durante il periodo umanistico avviene qualcosa di eccezionale: lo splendore dell'arte.I maggiori esponenti furono: Giotto e Simone Martini,Giotto infatti inventa la prospettiva, fenomeno interessantissimo che dimostra come l'osservatore allontanandosi dall'oggetto vede diminuire le sue dimensioni.
3)L'Otium ai giorni nostri è considerato un vero e proprio difetto caratteriale,viene inteso come persona pigra,senza nessuna passione quasi apatica. Nei tempi Cristiani l'otiumaveva una valenza diversa e cioè dedicarsi agli studi contemplativi. Nell'Umanesimo non era considerata una grande qualità poichè gli Umanisti prediligevano la vita "activa".
3 commenti:
Sera prof.essa.
Nell'epoca rinascimentale, la parziale riabilitazione sociale degli artisti fu riservata solo ai più famosi e affermati, come Perugino, Raffaello e Tizianno etc, che divenero ricchissimi ottenero dai signori titoli e cariche.
Gli scrittori e gli scienziati, vieversa, non svolgevano, come pittori, scultori e architetti, lavori manuali e non commerciavano in bottega i loro prodotti culturari. Salvo il caso di Firenze, gli scrittori e gli scienziati diventano pe lo più cortigiani, del tutto dipendenti dal potere:è il mecenatismo dei principi che garantisce o meno il loro otium, cioè l'esanzione dalle occupazioni pratiche necessaria agli studi specialistici e filologici.
Pro.essa questa è la risposta all'ultima domanda, la ringrazio della sua disponibilita, arrivederci a domani.
Antonella Salvà
Salve prof sono concetta....questo è il mio articolo...glielo mando direttamente qui così lo controlla...
Destinazione editoriale: Giornalino d’istituto
Titolo: Chi sono i veri responsabili dei disastri ecologici?
Occhiello: La scienza e il progresso causano danni ambientali…la colpa è solo degli scienziati?
Uno dei temi che è stato sempre al centro di vivaci dibattiti è quello della responsabilità dello scienziato sulle sue scoperte e dell’uso che se ne fa.
Lo scienziato ha il compito di scoprire quello che ancora l'uomo ignora. Esso scopre le cose però poi le scoperte vengono pubblicate e vanno a finire a mano degli altri: le istituzioni pubbliche e il parlamento decidono e operano le scelte, a volte li usano anche a scopo distruttivo o per far soldi con una determinata scoperta. Di questo certamente la colpa non è degli scienziati, ma un po’ di tutti: tecnici, uomini d’affare, politici.
I progressi della scienza sono le manifestazioni più elevate dell'ingegno umano. La scienza ha prodotto effetti non previsti: nessuno in passato poteva immaginare che oggi si sarebbe arrivato alla clonazione o alla fecondazione artificiale.
Grazie ad essa sono stati risolti numerosi problemi, a partire dalle malattie fino alla scoperta di nuove tecnologie che migliorano il nostro modo di vivere, sconosciute ai nostri antenati.
Molti pensano che all’uomo non possa accadere nulla in quanto con la tecnica e la ricerca scientifica un giorno si potrà creare qualcosa che ci terrà in vita eternamente. Se accadrà questo l’uomo si distruggerà da solo perché prevaler ebbe l’aspetto tecnologico e non più i sentimenti che sono la caratteristica più importante degli esseri umani.
Queste innovazioni da un lato hanno allungato la vita dell’uomo, dall’altro però hanno causato dei danni ambientali; quindi la colpa non è solo degli scienziati ma anche nostra che abbiamo fatto un uso sbagliato delle loro scoperte. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità e cercare di usare tutto con moderazione per evitare ulteriori danni ecologici e ambientali.
Articolo di giornale
Destinazione editoriale: Giornalino d’istituto
Titolo: migliorare la vita attraverso la biotecnologia?
Occhiello: grazie alla ricerca scientifica e biologica, allo studio e alla modifica del DNA (acido desossiribonucleico), potremo vivere in eterno. Pro e contro.
L’uomo nel corso dei secoli cerca in tutti i modi di vivere il più allungo possibile. Questo si può attraverso la modificazione genetica.
Infatti, grazie alla bioinformatica e alla biologia si è in grado di modificare, trasferire e ampliare i geni sia nelle piante che negli animale e persino negli uomini.
Con la biotecnologia si possono modificare le caratteristiche genetiche degli organismi, per lo sviluppo di geni più forti e resistenti. Infatti, attraverso questo processo le piante saranno più resistenti a parassiti e malattie varie e quindi si avranno raccolti migliori e più ricchi, ottenuti da semi modificati.
Con l’utilizzo della biotecnologia nelle piante forse si potrà debellare la piaga della fame presente in alcune parti del mondo.
La biologia è anche utilizzata nell’abito medico, per la preparazione e creazione di nuovi farmaci. Inoltre attraverso l’utilizzo di macchinari specifici si è in grado di prevenire, e curare, malattie mortali.
Oggi la scienza ha fatto passi da giganti, con la scoperta della tecnica di clonazione e quella della fecondazione artificiale. Queste due tecniche però hanno aperto in tutto il mondo un dibattito che vede come protagonisti la chiesa e la scienza. Riguardo a questo problema Papa Benedetto XVI afferma che “la scienza infliggerebbe con l’essenza stessa della vita personale”. Condanna queste pratiche perché considerate contro la moralità della chiesa.
Si pensa che la responsabilità per i disastri ambientale sia esclusivamente degli scienziati, ma non è così. Perché dal momento che la scoperta viene resa pubblica è a disposizione di tutti, sono proprio questi ultimi che decidono di produrre una quantità così elevata di composti chimici che recano danno al nostro ecosistema. Quindi la responsabilità non è solo degli scienziati, ma un po’ di tutti.
Stefano Conti Nibali IV E
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