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lunedì 10 novembre 2008

Il Dolce Stil Novo


Il dolce stil novo della definizione dantesca ( Purgatorio XXIV, 57) designa la scuola poetica italiana che si sviluppò prima aBologna e poi in Toscana verso la fine del XIII sec., a opera di un gruppo di poeti (detti stilnovisti ), tra i quali Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Lapo Gianni, Cino da Pistoia che riconoscevano come loro maestro il bolognese G.Guinizzelli. Gli sviluppi più originali furono quelli di Dante e di Guido Cavalcanti. La poesia Al cor gentil rempaira sempre amore di Guinizzelli può essere considerata una sorta di manifesto del movimento. Gli stilnovisti svilupparono in modo originale modi espressivi e contenuti dei provenzali e della scuola siciliana e seppero integrare le tematiche della poesia cortese. Tema della loro poesia è l'amore, per mezzo del quale la donna, angelico tramite tra l'uomo e Dio, compie miracolosi effetti nel cuore del poeta avviandolo alla ricerca della virtù. L'esperienza amorosa, indagata e analizzata nei suoi risvolti psicologici, morali ed estetici, diventa l'essenza della vita spirituale del poeta. Lo stilnovo si propose di creare un linguaggio poetico capace di superare i limiti dei vari dialetti. Le scelte linguistiche sono improntate a chiarezza e leggerezza, pur sottendendo spesso ragionamenti filosofici o meditazioni profonde. Con lo stilnovo il volgare toscano diventa lingua letteraria italiana.

Al cor gentil rempaira sempre amore

Metrica canzone di sei stanze di dieci versi ciascuna, formate da fronte di quattro endecasillabi a rima alternata e da sirma di endecasillabi e settenari, con rime, secondo lo schema ABAB; cDcEdE. L'ultima stanza (l'unica che non rispetti la tradizione siciliana delle strofe capfinidas: ma tra la III e la IV il legame è nel solo significante ferro/fere) ha funzione di congedo.


come l’ausello in selva a la verdura;
fe’ amor anti che gentil core,
gentil core anti ch’amor, natura:
ch’adesso con’ fu ’l sole,
tosto lo splendore fu lucente,
né fu davanti’l sole;
e prende amore in gentilezza loco
così propiamente
come calore in clarità di foco.

Foco d’amore in gentil cor s’aprende
come vertute in petra preziosa,
che da la stella valor no i discende
anti che ’l sol la faccia gentil cosa;
poi che n’ha tratto fòre
per sua forza lo sol ciò che li è vile,
stella li valore:
così lo cor ch’è fatto da natura
asletto, pur, gentile,
donna a guisa di stella lo ’nnamora.

Amor per tal ragion sta ’n cor gentile
per qual lo foco in cima del doplero:
splendeli al su’ diletto, clar, sottile;
no li stari’ altra guisa, tant’ è fero.
Così prava natura
recontra amor come fa l’aigua il foco
caldo, per la freddura.
Amore in gentil cor prende rivera
per suo consimel loco
com’ adamàs del ferro in la minera.

Fere lo sol lo fango tutto ’l giorno
vile reman, né ’l sol perde calore;
disomo alter: "Gentil per sclatta torno";
lui semblo al fango, al sol gentil valore:
ché non dar om
che gentilezza sia fòr di coraggio
in degnità d’ere
sed a vertute non ha gentil core,
com’ aigua porta raggio
e ’l ciel riten le stelle e lo splendore.

Splende ’n la ’ntelligenzia del cielo
Deo criator più che ’n nostrocchi ’l sole:
quella intende suo fattor oltra cielo,
e ’l ciel volgiando, a Lui obedir tole,
e consegue, al primero,
del giusto Deo beato compimento:
così dar dovria, al vero,
la bella donna, poi che ’n gli occhi splende
del suo gentil talento,
che mai di lei obedir non si disprende.

Donna, Deo mi dirà: "Che presomisti?",
siando l’alma mia a Lui davanti.
"Lo ciel passasti e ’nfin a Me venisti
e desti in vano amor Me per semblanti:
ch’a Me conven le laude
e a la reina del regname degno, per cui cessa onne fraude".
Dir Li porò: "Tenne d’angel sembianza
che fosse del Tuo regno;
non me fu fallo, s’eo li posi amanza".

Spunti per la riflessione

1.A quale fatto miracoloso il poeta ha assistito? Quando si è verificato?

2.Quali sono i colori che si ripetono nella lirica?

3.Come si fondono , nel testo, il motivo della lode della donna e l'analisi delle sofferenze d'amore da lei suscitate?

4.Analizza gli elementi che compongono il ritratto della donna.

5.Come avviene il passaggio dalla bellezza esteriore alla vitù interiore?

6.Quali aspetti della lirica rientrano nella tradizione? Quali sono gli aspetti innovatori?




3 commenti:

GIADA GIUFFRIDA ha detto...

I TENTACOLI DELLA SCUOLA CON LA GELMINI


Nell’ultimo periodo migliaia di studenti hanno riempito le piazze contro la riforma Gelmini, per rivendicare una scuola pubblica di qualità, laica, democratica, che sia realmente volano di emancipazione sociale.
Noi studenti diciamo:
NO ai tagli previsti dalla finanziaria, no ai tagli al personale docente e ATA.
NO al maestro unico.
NO all’abbassamento dell’obbligo scolastico a 14 anni.
NO alla reintroduzione del voto in condotta ai fini della bocciatura.
NO ai finanziamenti alle scuole private.
Autorevoli fondi affermano che il livello di preparazione garantito dal sistema scolastico italiano nelle scuole elementari è piuttosto alto, infatti sono considerate le migliori al mondo. Il problema insorge più tardi, tra le medie e le superiori. Quindi intervenire sulle elementari non può migliorare la situazione ma solo peggiorarla. Inoltre bisogna dire che ripristinare di colpo lo schema “un insegnante per classe”, provvedimento discutibile di per sé, costringerebbe gli insegnante che hanno passato anni ad affinare le proprie tecniche didattiche su una materia ad insegnare di colpo tutte. Con un possibile abbassamento della qualità della didattica.
Classi più numerose: i tagli del personale ATA si tradurrebbero in un aumento del numero di studenti per classe. Secondo la mia esperienza in queste tipo di classi è più difficile sia mantenere la disciplina che prestare la dovuta attenzione ad ogni singolo studente.
Voti: 5 in condotta al fine della bocciatura. È inutile che il Ministro lo giustifica come rimedio al problema del bullismo perché è un’altra arma a favore degli insegnanti.
La riforma prevede inoltre la bocciatura con una sola materia insufficiente. Che effetti avrebbe questo cambiamento??? Se preso alla lettera, un drammatico impennarsi delle bocciature, più probabile però che gli insegnanti facciano prova di realismo, trasformando l’insufficienza di una determinata materia con una buona media nel “6 politico”. Una sorta di insufficienza mascherata, ancora più difficile da spiegare ai genitori. Alla faccia della maggiore chiarezza auspicata dal Ministro.
Infine l’età dell’obbligo, a 14 anni fin dal 1962, era stata innalzata a 15 anni dal Ministro Berlinguer e poi a 16 nel 2004 dalla Moratti. Ora, improvvisamente, la marcia indietro a 14 anni.
Un sostanziale arretramento che ci allontana ancora di più dall’Europa, dove è invece l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni ad essere all’ordine del giorno.
Vorrei una legge nazionale sul diritto allo studio, che abbatta la dispersione scolastica e renda possibile a tutti di accedere ai saperi perché è indispensabile che possa esistere il concetto moderno di progresso (rimarrebbe confinato nei limiti di una trasognata utopia!) senza i valori civili di uguaglianza, democrazia e libertà, bene verso cui l’umanità tende, come sottolinea il filosofo Bohhio.

GIADA GIUFFRIDA










Questa poesia è il manifesto poetico dello stilnovo.
Gli elementi principali sono:
- l’amore si trova nei cuori nobili, che sono tali per intelligenza o cultura dell’individuo.
- la bellezza coincide con l’amore, che risiede nel cuore gentile, esalta le qualità dell’uomo liberandolo da ogni male. Così la donna ha una funzione analoga a Dio, che induce gli uomini sulla retta via.
L’amore, non solo non è peccato, ma è fonte di perfezionamento spirituale.
La donna è una figura angelica, intermediaria tra Dio e l’uomo, sicché quando l’anima dell’uomo, dopo la morte, sarà davanti a Dio giudice, che gli rimprovererà per aver dato una sembianza divina ad un amore terreno, essa potrà rispondergli di aver amato una donna appartenente al Paradiso, cioè al suo Regno.
La tematica dello stilnovo incorona i valori della nuova classe (élite intellettuale che basava il suo pensiero sulla cultura) e non più i valori feudali.
Si usa un linguaggio depurato, volgare illustre, senza dialetti, per superare i municipalismi politici.
Soprattutto in questa poesia vengono usati molti metafore e similitudini che si rifanno al pensiero filosofico.

Gli elementi che ritraggono la donna sono: donna angelo, bella donna, la donna amata ha l’aspetto di un angelo, di una creatura soprannaturale che appartiene al regno di Dio.

Anonimo ha detto...

Sera prof....

La canzone di Guido Guinizzeli "Al cor gentil rempaira sempre amore" fa parte del dolce stil novo. Codifica sostanzialmente i tre concetti base del movimento: quello della nobiltà d'animo che si contrappone alla nobiltà di stirpe come elemento che divide per il sentimento amoroso e per ridefinire i valori sociali. La coesistenza di amore e di gentilezza d'animo e propone la metafora di carattere allegorico della donna-angelo. La bellezza angelica come elemento qualificante della perfezione quasi divina della figura femminile diviene elemento spiritualizzante che riavvicina la sfera amorosa a quella religiosa. La similitudine delle potenze angeliche che devono obbedienza a Dio. Anche l'uomo deve totale obbedienza alla donna. Alcuni poeti del gruppo sfruttano ampiamente i contributi della cultura filosofica del tempo, elaborata soprattutto presso l'Università di Bologna. Nelle varie composizioni della corrente si tenta di conciliare l'idea che la bellezza femminile è una sorta di manifestazione della perfezione dell'essere, con le contraddizioni della passione che minacciano costantemente l'equilibrio razionale dell'uomo.

Antonella Salvà

Anonimo ha detto...

Sera prof....

La canzone di Guido Guinizzeli "Al cor gentil rempaira sempre amore" fa parte del dolce stil novo. Codifica sostanzialmente i tre concetti base del movimento: quello della nobiltà d'animo che si contrappone alla nobiltà di stirpe come elemento che divide per il sentimento amoroso e per ridefinire i valori sociali. La coesistenza di amore e di gentilezza d'animo e propone la metafora di carattere allegorico della donna-angelo. La bellezza angelica come elemento qualificante della perfezione quasi divina della figura femminile diviene elemento spiritualizzante che riavvicina la sfera amorosa a quella religiosa. La similitudine delle potenze angeliche che devono obbedienza a Dio. Anche l'uomo deve totale obbedienza alla donna. Alcuni poeti del gruppo sfruttano ampiamente i contributi della cultura filosofica del tempo, elaborata soprattutto presso l'Università di Bologna. Nelle varie composizioni della corrente si tenta di conciliare l'idea che la bellezza femminile è una sorta di manifestazione della perfezione dell'essere, con le contraddizioni della passione che minacciano costantemente l'equilibrio razionale dell'uomo.

Antonella Salvà