Affresco romano |
All'origine c'è un profondo
malessere spirituale: quando uno beve, la lingua si inceppa solo se la mente
soccombe al peso del vino e vacilla o si abbandona, così questa forma di
ubriachezza del linguaggio non è dannosa finché l'anima rimane salda. Curiamo perciò
l'anima: da essa scaturiscono i pensieri, le parole, da essa deriva il nostro
comportamento, l'espressione del volto, l'incedere. Se l'anima è sana e
vigorosa, anche il linguaggio è energico, forte, virile: se l'anima soccombe,
anche il resto la segue nella caduta.
In: “Lettere a Lucilio” di
Lucio Anneo Seneca
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