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sabato 26 maggio 2018

Hannah Arendt: L’insegnante si qualifica per conoscere il mondo e per essere in grado di istruire altri...

Gregory Colbert

L’insegnante si qualifica per conoscere il mondo e per essere in grado di istruire altri in proposito, mentre è autorevole in quanto, di quel mondo, si assume la responsabilità. Di fronte al fanciullo è una sorta di rappresentante di tutti i cittadini adulti della terra, che indica i particolari dicendo: ecco il nostro mondo.

In: "Tra passato e futuro (Pag. 247)", di Hannah Arendt


venerdì 25 maggio 2018

Norberto Bobbio:Spinoza definisce l’umiltà «tristitia orta ex eo quod homo suam impotentiam sive imbecillitatem contemplatur» («tristezza sorta dal fatto che l’uomo contempla la sua impotenza o debolezza»)...



Oreste Albertini
Spinoza definisce l’umiltà «tristitia orta ex eo quod homo suam impotentiam sive imbecillitatem contemplatur» («tristezza sorta dal fatto che l’uomo contempla la sua impotenza o debolezza») e la “tristitia” viene a sua volta definita come «transitio a maiore ad minorem perfectionem» («passaggio da una maggiore a una minore perfezione»). La differenza tra mitezza e umiltà sta, a mio parere, in quel “tristitia”: la mitezza non è una forma di “tristitia”, perché anzi è una forma del suo opposto, la “laetitia”, intesa proprio come il passaggio da una minore a una maggiore perfezione. Il mite è ilare perché è intimamente convinto che il mondo da lui vagheggiato sarà migliore di quello in cui è costretto a vivere, e lo prefigura nella sua azione quotidiana, esercitando appunto la virtù della mitezza, anche se sa che questo mondo non esiste qui e ora, e forse non esisterà mai.

venerdì 11 maggio 2018

Lucio Anneo Seneca: Quando uno passa la vita a vagabondare...

Felice Casorati


Leggi sempre, però autori di valore riconosciuto e se di tanto in tanto ti viene in mente di passare ad altri, ritorna poi ai primi. Anch'io mi regolo così ; dal molto che leggo ricavo qualche cosa.
In: "Lettere a Lucilio" di Lucio Anneo Seneca


venerdì 4 maggio 2018

Johann Wolfgang Goethe: Le doti vengono presupposte, esse debbono trasformarsi in capacità...

Rosso Veneziano

Le doti vengono presupposte, esse debbono trasformarsi in capacità. È questo lo scopo di ogni educazione…

Da: “Le affinità elettive (Die Wahlverwandtschaften)”, di Johann Wolfgang von Goethe


martedì 1 maggio 2018

Lucio Anneo Seneca: All'origine c'è un profondo malessere spirituale...



Affresco romano

All'origine c'è un profondo malessere spirituale: quando uno beve, la lingua si inceppa solo se la mente soccombe al peso del vino e vacilla o si abbandona, così questa forma di ubriachezza del linguaggio non è dannosa finché l'anima rimane salda. Curiamo perciò l'anima: da essa scaturiscono i pensieri, le parole, da essa deriva il nostro comportamento, l'espressione del volto, l'incedere. Se l'anima è sana e vigorosa, anche il linguaggio è energico, forte, virile: se l'anima soccombe, anche il resto la segue nella caduta.

In: “Lettere a Lucilio” di Lucio Anneo Seneca

Zygmunt Bauman: La nostra vita è un’opera d’arte, che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no....

Arturo Nathan, La Palude, 1937

La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l’impossibile. E possiamo solo sperare – senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe – di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all’altezza della sfida.

In: “L'arte della vita” di Zygmunt Bauman