Si parla molto di scuola. In questi giorni ancora di più. Nei giornali, in televisione e alla radio. Tutti ne discutono. E’ stato varato in questi giorni dal Parlamento il decreto che introduce alcune novità alle elementari e alle medie. Tornerà il maestro unico dal prossimo anno. Verrà introdotta la valutazione della condotta ai fine del giudizio finale sullo studente. Chi prende cinque dovrà ripetere l’anno. Tornano i voti in decimi alle elementari e alle medie. Voto in decimi anche per l’esame di terza media. I libri di testo dovranno durare cinque anni. Ma molti altri sono gli elementi in discussione. I rischi dei tagli agli organici della scuola, la creazione di classi differenziate per gli alunni stranieri, il rischio di chiusura di alcune scuole, il contratto dei professori. Tante cose che hanno portato insegnanti, alunni e genitori a manifestare il loro dissenso.
Dì cosa ne pensi, racconta la tua scuola, racconta come vorresti venisse cambiata. Dì quello che vorresti venisse fatto e quello che non vorresti venisse fatto mai. Cosa ti piace e cosa no. Racconta il tuo rapporto con maestri e professori e con i tuoi compagni.
Grioli Charlie Gelmini? No, grazie!
La scuola si autogestisce,studenti in piazza con professori e genitori
In questi giorni si parla tanto della riforma scolastica attuata dal ministro Maria Stella Gelmini, che ha provocato la protesta degli studenti che sono scesi in piazza con professori e genitori. Sono consapevole di non essere adeguatamente informato su tutti i punti di questo decreto,nonostante ciò, ascoltando i Tg e leggendo qualche quotidiano, mi sono fatto un idea al di là delle correnti politiche. Infatti mi trovo d’accordo per alcuni punti e in disaccordo per altri. Approvo il maestro unico alle elementari perché penso che un bambino di sei anni possa avere qualche difficoltà a instaurare un buon rapporto con sei insegnanti. Un altro punto da apprezzare è quello dei libri di testo che durano cinque anni. Nulla da dire sui voti in decimi alle elementari e alle medie. D’accordissimo con l’introduzione della valutazione della condotta, in questo modo forse si avrà più rispetto per i professori e per la scuola in generale. Non sono favorevole, invece, sui tagli dei fondi della scuola. Erano già pochi prima che la Gelmini proponesse questo decreto, se poi si parla di volerli ridurre ancora, penso che non riusciremo neanche a mantenere la nostra scuola. Per quanto riguarda i tagli dei docenti, mi trovo solidale verso coloro che per anni hanno sacrificato se stessi e la famiglia per inseguire il sogno di questo lavoro, mentre tutto a un tratto si ritrovano con un grande punto interrogativo. Il governo deve si, pensare con la finanziaria a risanare il deficit dei bilanci statali, ma perché non investire sulla cultura e la scuola anziché tagliare? E perché non incominciano i nostri politici a ridurre i loro stipendi così che oltre a dare un loro contributo darebbero anche un ottimo esempio? La scuola per me è sviluppare in ognuno di noi studenti il massimo delle nostre possibilità perché possiamo affrontare la vita adulta e integrarci nella società di domani. La scuola che mira a due compiti, quello di conservare e trasmettere il patrimonio del passato e quello più attivo e costruttivo di oggi, non mi lascia scontento. Ma mi piacerebbe che la scuola manifestasse un maggiore interesse per il mondo del lavoro e delle professioni, curando maggiormente la formazione professionale con corsi specialistici post-diploma o post- laurea. Trovo soddisfacente anche il rapporto che c’è tra professori e noi studenti, anzi con alcuni,sarebbe auspicabile un maggiore dialogo. Cosa pensano di noi? Perché a volte sono impenetrabili e distaccati da noi? Poi c’è il rapporto con i compagni che, personalmente, ho sempre avuto la fortuna di avere buoni. È naturale poi che ci si avvicini di più sempre a coloro con cui si hanno delle affinità caratteriali. Le profonde e rapide trasformazioni culturali della società di oggi hanno dei ritmi sempre più accelerati. L’uomo di domani dovrà cambiare più di una volta nel corso della sua vita l’attività lavorativa e per questo occorre una mentalità nuova, spirito di adattamento e aggiornamenti professionali. Quindi la scuola deve coltivare nei suoi allievi queste qualità, e non farne dei modelli dalla mentalità rigida e fragile di fronte ad una realtà sempre più difficile da capire e accettare.
I TENTACOLI DELLA SCUOLA CON LA GELMINI DI GIADA GIUFFRIDANell'ultimo periodo migliaia di studenti hanno riempito le piazze contro la riforma Gelmini, per rivendicare una scuola pubblica di qualità, laica, democratica, che sia realmente volano di emancipazione sociale.
Noi studenti diciamo:
NO ai tagli previsti dalla finanziaria, no ai tagli al personale docente e ATA.
NO al maestro unico.
NO all'abbassamento dell'obbligo scolastico a 14 anni.
NO alla reintroduzione del voto in condotta ai fini della bocciatura.
NO ai finanziamenti alle scuole private.
Autorevoli fonti affermano che il livello di preparazione garantito dal sistema scolastico italiano nelle scuole elementari è piuttosto alto, infatti sono considerate le migliori al mondo. Il problema insorge più tardi, tra le medie e le superiori. Quindi intervenire sulle elementari non può migliorare la situazione ma solo peggiorarla. Inoltre bisogna dire che ripristinare di colpo lo schema "un insegnante per classe", provvedimento discutibile di per sé, costringerebbe gli insegnanti che hanno passato anni ad affinare le proprie tecniche didattiche su una materia ad insegnare di colpo tutte con un possibile abbassamento della qualità della didattica.
Classi più numerose: i tagli del personale ATA si tradurrebbero in un aumento del numero di studenti per classe. Secondo la mia esperienza in queste tipo di classi è più difficile sia mantenere la disciplina che prestare la dovuta attenzione ad ogni singolo studente.
Voti: 5 in condotta al fine della bocciatura. È inutile che il Ministro lo giustifica come rimedio al problema del bullismo perché è un'altra arma a favore degli insegnanti.
La riforma prevede inoltre la bocciatura con una sola materia insufficiente. Che effetti avrebbe questo cambiamento??? Se preso alla lettera, un drammatico impennarsi delle bocciature, più probabile però che gli insegnanti facciano prova di realismo, trasformando l'insufficienza di una determinata materia con una buona media nel "6 politico". Una sorta di insufficienza mascherata, ancora più difficile da spiegare ai genitori. Alla faccia della maggiore chiarezza auspicata dal Ministro.
Infine l'età dell'obbligo, a 14 anni fin dal 1962, era stata innalzata a 15 anni dal Ministro Berlinguer e poi a 16 nel 2004 dalla Moratti. Ora, improvvisamente, la marcia indietro a 14 anni.
Un sostanziale arretramento che ci allontana ancora di più dall'Europa, dove è invece l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni ad essere all'ordine del giorno.
Vorrei una legge nazionale sul diritto allo studio, che abbatta la dispersione scolastica e renda possibile a tutti di accedere ai saperi perché è indispensabile che possa esistere il concetto moderno di progresso (rimarrebbe confinato nei limiti di una trasognata utopia!) senza i valori civili di uguaglianza, democrazia e libertà, bene verso cui l'umanità tende, come sottolinea il filosofo Norberto Bobbio.
ANTONELLA SALVÀMA NOI RAGAZZI SAPPIAMO IN FONDO CHE COS’È LA RIFORMA GELMINI?
LA SINISTRA HA COSTRUITO UN CARTELLO DÌ MENZOGNE, STRUMENTALIZZANDO RAGAZZI E FAMIGLIE.
LA GELMINI È ARRIVATA A CATANIA PER ASCOLTARE E CHIARIRE I DUBBI DÌ NOI RAGAZZI.
Tutti dobbiamo reagire e tentare di fare uscire il Paese da questo clima di arretratezza in cui è stato spinto, ridando dignità e i valori di onestà, di merito, di efficienza, di lealtà, di voglia di fare. La riforma della scuola, come accade ogni volta che si tenta di cambiare qualcosa, anche questa volta, le forze di sinistra ha costruito non una proposta alternativa, è un cartello di menzogne che hanno allarmato l’opinione pubblica strumentalizzando colpevolmente anche gli studenti e le famiglie. La riforma Gelmini propone il voto in condotta con il 7, come dicono i nostri “cugini opposti” di parlamento, si boccia, ma non è vero, infatti si può bocciare solo con il 5 in casi molto gravi. Un altro problema è quello delle insufficienze. Non basta un solo 5 per la non ammissione. L’alunno deve essere valutato nel complesso e per bocciarlo occorrerà il via libera di tutti gli insegnanti. Quello che tocca di più alla sinistra e il settore del personale docente. Nei prossimi 3 anni al mondo della scuola occorreranno meno insegnanti, tecnici, ecc. I tagli non significheranno perdita dei posti di lavoro, questo personale verrà impiegato in altri settori dell’amministrazione. Anche il Capo dello Stato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico, ha ribadito la necessità dei tagli e del contenimento della spesa pubblica e della spesa della scuola che deve puntare ad un miglioramento della sua qualità. Mamme con i figli alle scuole elementari non lamentatevi per il maestro unico, perché accanto a lui ci affiancheranno sempre quello di inglese e religione. L’unico punto è il taglio dei fonti. La sinistra non si deve lamentare e anche tutta quella fascia di popolazione favorevole, perché molti sono consapevoli che l’economia è in recessione e quindi sono ovvi questi tagli. L’immagine che la popolazione Italiana deve fissare bene in testa è che il settore primario si trova in crisi da tempo seguito dal secondario. Come può portare avanti lo stato, il settore terziario, se non ha i fondi? Nessuno dell’opposizione sia politica e sia della popolazione non saprebbe rispondere. Veltroni dammi tu la risposta.
Rosario Bonaccorsi
Negli ultimi giorni , TV, giornali e radio non fanno altro che ripetere la parola (Riforma
Gelmini) e soprattutto viene sempre accompagnata dal termine "PROTESTA".
Ho seguito con molta attenzione, i vari passi della riforma e credo anche che stravolge
un sistema , soprattutto, delle scuole elementari.
Sono d'accordo su alcune modifiche che comunque la scuola deve apportare, anche
perché l'istruzione scolastica di oggi non riesce ad preparare un ragazzo
a immettersi nel mondo del lavoro.
Mi piacerebbe una scuola molto più attiva , che inneschi un rapporto di continua curiosità
verso le materie da studiare , e questo penso sia possibile solo cambiando la parte
riguardante i programmi da seguire.
Sono necessarie più attività pratiche a discapito delle teoriche.
Non discuto su cosa studiare, è importante per crearsi una cultura personale studiare
l' Italiano , la Storia e la Geografia, ma ai nostri giorni è altrettanto importante studiare le Lingue e l' Informatica, sempre con continui esercitazioni pratiche.
Per quanto riguarda la riforma Gelmini , mi è piaciuta l'idea del grembiule nelle scuole
elementari , uniformare le divise dà anche un senso di ordine , mentre il ritorno del
maestro unico , secondo me, significherebbe un passo indietro.
Dalla mia esperienza ho sempre notato che quasi tutti i professori hanno sempre avuto
una particolare preferenza per una materia.
Non so se vi è mai capitato , per esempio con un professore di lettere che insegna storia,
italiano e geografia, alle medie ho studiato solo italiano perché la mia prof.
preferiva ,e se dovesse capitare così anche alle elementari? Se una maestra è più propensa per italiano e affronti meno la matematica?
Ma a parte queste che sicuramente sono situazioni particolari, se dovesse capitare una
maestra che magari si punta su determinati bambini o che non è capace di lavorare con i piccoli? Al bambino passerà la voglia di andare a scuola già dalle elementari.
La nostra società ormai è multietnica,nelle classi sono comprese le persone con veri
handicap e straniere inoltre la vita di oggi è cambiata.
Ormai i ragazzi hanno tanti interessi , talvolta sono sottovalutati ed è necessario
avere più figure professionali per farlo .
Gli altri punti previste dalla riforma sono solo modifiche che riducono i costi senza
apportare delle migliorie.
Ormai comunque siamo abituati che ad ogni nuovo governo , si metta a punto una riforma
e ogni volta l'unica cosa che si riesce a fare è creare tanta confusione, soprattutto per i
ragazzi che siamo i primi a pagare le conseguenze .
Per sapere effettivamente quali sono i cambiamenti da attuare è necessario che lo studio
della riforma venga fatto da persone che veramente vivono la scuola giornalmente, in
modo da sapere su essa intervenire .
Soltanto così si possono avere dei risultati positivi.
YVONNE SGROIUltimamente dal nord al sud, docenti, studenti, genitori, personale delle scuole sono impegnati in una serie di scioperi e manifestazioni contro la Riforma Gelmini, divenuta legge il 29 ottobre2008. Tale legge prevede un taglio del personale delle scuole, il 5 in condotta, il maestro unico.
L’unica cosa, secondo me, giusta di questa legge è il punto riguardante il 5 in condotta, poiché alcune volte può succedere che gli alunni magari vadano bene nelle materie scolastiche, però possono essere elemento di disturbo, e ciò, nella mia classe, è una cosa che si ripete spesso, ma del quale solo pochi docenti se ne occupano.
La Riforma Gelmini, secondo me, dovrebbe includere un punto ove si dice che, specialmente nella sezione PNI, si dovrebbe fare maggior uso del computer. Perché noi studenti della sezione PNI abbiamo scelto questo corso di studi più pesante rispetto alle altre sezioni con l’obiettivo di frequentare il laboratorio di informatica soprattutto con le materie scientifiche e non soltanto con le materie letterarie.
Una cosa interessante e istruttiva che avviene nella nostra scuola è lo “scambio interculturale”, questo ci dà la possibilità di socializzare con gli stranieri e di averli accanto a noi nelle ore scolastiche, per apprendere reciprocamente e la Ministra Gelmini vuole eliminare questa opportunità.
La Riforma Gelmini, inoltre, prevede una privatizzazione delle scuole. Ciò vuol dire che le scuole statati non avranno più fondi. Ma per gli alunni che non possono permettersi le tasse della scuola privata, ci pensa Lei?? E le raccomandazioni che tutti deprecano, perché continuano ad esistere? La Ministra che vorrebbe privatizzare le scuole praticamente vuole dare la Repubblica Italiana solo a coloro che sono raccomandati, perché loro saranno promossi sempre con il massimo dei voti e quelli che meritano veramente non entreranno facilmente nel campo lavorativo che preferiscono perché preceduti da coloro con punteggio scolastico più alto, anche se non meritato.