Niccolo’
Machiavelli
Deborah Scuderi
Signor
Presidente dottor Silvio Berlusconi,
da
tempo seguo la politica nazionale del nostro Paese.
Tutti
gli Italiani deprecano che, all’inizio dell’attuale mandato,
quando il suo Governo aveva una maggioranza schiacciante, lei non
abbia attuato le riforme promesse. So bene che certi comportamenti di
un “Principe”, come venir meno alla parola data è un atto
riprovevole e ripugnante moralmente. Tuttavia faccio una distinzione
tra giudizio politico e quello morale: i comportamenti “malvagi”
secondo la morale, sono “buoni”, cioè efficaci e
produttivi in politica, perché assicurano il bene dello Stato,
e con esso anche il bene dei cittadini. Invece altri comportamenti
che sarebbero “buoni” moralmente, risultano”cattivi” in
politica, perché indebolirebbero lo Stato compromettendone la
sua sicurezza.
Il mio
giudizio etico si regola su due criteri: “l’utile” e il
dannoso. Certamente non consiglio la spregiudicatezza dei mezzi
all’uomo in genere, anche se indiscriminatamente, in ogni caso :
certi comportamenti immorali e crudeli sono adottabili solo dal
politico, solo pei il bene dello Stato e solo quando sono necessari.
Detto ciò, non voglio giustificare questi comportamenti perché
il principio del mio pensiero è il “fine giustifica i
mezzi”, cioè solo certi comportamenti, “buoni o cattivi”
che siano, sono indispensabili per conquistare e mantenere lo Stato.
“ Mancare alla parola “, “mentire e simulare” sono una triste
necessità a cui il politico si deve piegare, perché
deve fare i conti con la reale natura dell’uomo; sono un
comportamento obbligato se vuole perseguire l’utile della comunità
Sostengo,
anzi sono sicuro che lei è un “principe”che opera a
vantaggio dello Stato e se i suoi metodi sono riprovevoli, lo fa per
il bene pubblico; non lo considero un “tiranno”. Un vero principe
non è un despota folle, ma un mezzo “al servizio dei suoi
sudditi”, in quanto solo così potrà costruire uno
Stato “ben ordinato”, pacifico e “sicuro”, che può
garantire ai cittadini tranquillità e benessere. In uno Stato
debole è necessario un ”principe”che possegga, la “virtù
politica” per costituire in Italia uno Stato forte, ben ordinato,
con istituzioni, la religione, le leggi e le milizie, che
disciplinino il comportamento dei cittadini, garantendo il
perseguimento del “bene comune”.
Signor
Presidente del Consiglio, colui che le scrive è un uomo
rinascimentale, persona pragmatica, il cui pensiero può essere
considerato ormai superato; ma valido secondo me, in ogni tempo,
perché proprio partire dall’osservazione diretta della
realtà, da dati empirici offerti dall’esperienza.
“Esperienzia delle cose moderne” e “lezione delle antique”.
Studiare il comportamento di un uomo politico attuale o quello di un
personaggio antico è la stessa cosa, cambia solo il mezzo
della trasmissione dei dati, dell’informazione sui cui lavorare, ma
il contenuto è lo stesso. La “virtù” umana deve
“riscontrarsi” con i tempi; in certi casi occorre l’astuzia
della “volpe”,in altri la “forza del leone”. Signor
Presidente sia “duttile, anche se la duttilità quasi mai si
trova negli uomini, che non sanno cambiare il loro comportamento
secondo le circostanze, perché se hanno sempre avuto buon
esito nell’opera in un certo modo, difficilmente ricorrono a moduli
diversi; per cui se lei vorrà essere rieletto sia cauto e
prudente altrimenti andrà in rovina!
Fiducioso
nel leggere questa mia epistola, Le porgo i miei saluti.
Niccolò
Machiavelli.
Giuseppe Samperi
Carissimo presidente del Consiglio ,
spero
che ascolti le opinioni che vorrei esprimerLe in questo momento delicato
che l’Italia sta attraversando dal punto di vista finanziario, politico e
civile e per questo, le chiedo gentilmente, di leggere questa lettera a lei
indirizzata da Niccolò Machiavelli. Capisco che lei stia facendo il possibile
in questo momento per arginare la crisi ,grazie anche alla sua astuzia, ma non credo sia sufficiente, un uomo non deve mai arretrare di fronte
all’estrema conseguenza, anche quelle che possono apparire più ripugnanti alla
coscienza comune. Il presidente del consiglio deve far sì che il popolo
conosca la realtà effettuale e non che
sia immerso in una realtà vista come un’astratta illusione, perché come
sa bene in Italia, ci sono molti problemi seri ,ad esempio, la disoccupazione
giovanile , la mancanza di fondi per la ricerca e l’istruzione, difficoltà
nelle famiglie e questi sono problemi che un uomo di valore come lei non può
ignorare anche se non la toccano in prima persona . Per il principe è
necessario essere tanto prudente che sappi fuggire l’infamia di quelli vizi che
li torrebbano lo stato ,infatti, come lei ben sa nel nostro stato esistono
persone che cercano di creare discredito e odio verso il suo avversario politico invece di trovare
un punto d’intesa tra le opposizioni e
così risolvere molti dei problemi attuali
. Di un governante è
laudabile mantenere la fede e vivere con integrità e non con astuzia ,
nondimanco si vede per esperienza , ne’ tempi passati quelli governanti avere
fatto grandi cose che della fede hanno tenuto poco conto , e che hanno saputo
con l’astuzia aggirare i cervelli delli uomini e alla fine hanno superato le
difficoltà con l’obiettivo di rendere sereno non solo se stesso , ma l’intero
popolo. Bisogna trovare uno prudente e virtuoso ,cioè una persona accorta, intelligente,
abile ed energica come d’altro è lei egregio Presidente , persona che con la
sua esperienza ha salvato l’Italia in momenti duri ed aspri , ma che ora forse
anche colpa degl’anni e delle sue idee ecocentriche non riesce più a risolvere
i problemi in modo ottimale. Diciamolo, in questi ultimi dieci anni lei non è
stato in grado di risanare le casse dello Stato anzi ,le ha depauperate ulteriormente
,questo anche per un sistema economico e finanziario non efficiente, quindi è
arrivato il momento di portare al potere una nuova figura politica che sappia rimpiazzarlo a
dovere e che abbia nuovi stimoli per far ricrescere l’Italia e soprattutto valorizzare
i giovani che rappresentano il futuro dell’Italia. Credo ancora che sia felice
il principe che riscontra el modo del procedere suo con le qualità de’tempi, e
similmente sia infelice quello che con il procedere suo si discordono e tempi. Le virtù che un governante deve possedere o sembrare di possedere sono:
la prudenza,l’essere simulatore e dissimulatore di verità, cercare consigli
solo quando è necessario, mantenere la stabilità del potere, essere disponibile
ad imitare i grandi del passato. Principe è chi usa metodi riprovevoli a fin di
bene comune e non chi favorisce una classe aristocratica
già ricca cui lei appartiene, quindi spero che in futuro ci sia uniformità tra
le classi sociali dove i ricchi aiuteranno i meno abbienti, creando dei posti
di lavoro sicuri e creando delle
leggi costituzionali che riducano
drasticamente le tasse dei cittadini . Il principe deve adunque sapere come
sono dua generazioni di combattere : l’uno con le leggi ,l’altro con la forza.
Quel primo è proprio dello uomo, quel secondo è delle bestie : ma perché il
primo molte volte non basta ,conviene ricorrere al secondo. Un principe deve
avere gran cura che non li esca mai di bocca una cosa sbagliata, e paia ,a
vederlo e udirlo ,tutto pietà ,tutto fede, tutto integrità,tutto umanità,tutto
religione ,cosa che a lei Signor Presidente,Lei non riesce molto bene perché non sa
adeguare le parole ,( a volte pesanti nei confronti di categorie di persone) ,
al momento giusto . Sono arrivato alla fine della mia lettera , vorrei porle le
mie scuse se le ho sottratto del tempo ,ma ho scritto perché volevo esporle le mie considerazioni e sicuramente,
da uomo intelligente quale lei è, capirà e spero anche che accetti le mie parole come consiglio e
non soltanto come critica . Vorrei concludere citando le parole di Petrarca
uomo a me caro: “virtù contro a furore prenderà l’arme ; e fia el combatter
corto, che l’antico valore nell’italici cor non è ancora morto “, quindi noi
italiani guidati da lei o meglio da un uomo che sappia governare in modo efficiente
dobbiamo far di tutto per rialzare le
sorti della nostra nazione , noi dobbiamo ritrovare l’antico valore degl’italici
, valore che nel periodo dell’impero romano e arrivando fino al risorgimento ci
ha portato ad essere riconosciuti come popolo produttivo , attivo ,energico e d’esempio
verso le altre potenze europee .
la ringranzio per l’ATTENZIONE E prenda in considerazione le mie
parole.
cordiali saluti
da niccolò machiavelli
CON RISPETTO E STIMA AL CAVALIER ON SILVIO BERLUSCONI
OGGETTO: CRISI ECONOMICO-POLITICA
Egregio signor presidente del consiglio dei ministri
Mi permetto umilmente di scrivervi questa lettera, per porvi le mie idee da letterato qual io son e da profondo conoscitore di tutti i sistemi politico – burocratici. Analizzando
insieme alla signoria vostra i problemi attuali, che sono più che
evidenti, quali: la scorretta bipolarizzazione politica, tra destra e
sinistra, perchè invece dovrebbe essere un conspicuo aiuto da ambedue le parti per un risultato di coerente e attivo di
governo; la crisi economica che ancor più ci sta prosciugando fin al
profondo, non permettendoci neanche la necessaria sussistenza; in fine a
conclusione di tutto ciò, proprio l’inpossibilità di riprendere le
redini di questa situazione ormai paragonabile a una rupe liscia senza
possibilità di agrapparsi e salire. Per questo che io mi sto rivolgendo a
voi, perchè vi considero una personalità molto forte e l’unica che può
attuare la modalità di governo che le stò per proporre, e che
cambierebbe radicalmente e definitivamente la situazione italiana
odierna.Ora
per poter meglio esporre e far capire il concetto, bisogna alzarsi a
livelli molto alti, quali potrebbero essere quelli di un principe, che
ha la possibilità di un potere vasto, sciolto da qualsiasi vincolo, e
che abbia forza e convinzione mentale, ma soprattuto che sappia
qualora serva essere un gran simulatore, cioè in grato di far apparire
in lui anche qualità che possibilmente nn vi possiede. Infatti, Quanto sia laudabile in uno principe mantenere la fede e vivere con integrità e non con astuzia, ciascuno lo intende: [Interruzione automatica]non di manco si vede, per esperienzia ne' nostri tempi, quelli
principi avere fatto gran cose che della fede hanno tenuto poco conto, e
che hanno saputo con l'astuzia aggirare e' cervelli delli uomini; et
alla fine hanno superato quelli che si sono fondati in sulla lealtà. Dovete adunque sapere come sono dua generazione di combattere: l'uno con le leggi, l'altro con la forza: quel primo è proprio dello uomo, quel secondo delle bestie: ma, perché el primo molte volte non basta, conviene ricorrere al secondo. Per tanto a uno principe è necessario sapere bene usare la bestia e lo uomo.
Questa parte è suta insegnata a' principi copertamente dalli antichi
scrittori; li quali scrivono come Achille, e molti altri di quelli
principi antichi, furono dati a nutrire a Chirone centauro, che sotto la sua disciplina li custodissi. Il che non vuol dire altro, avere per precettore uno mezzo bestia e mezzo uomo, se non che bisogna a uno principe sapere usare l'una e l'altra natura; e l'una sanza l'altra non è durabile. Sendo adunque, uno principe necessitato sapere bene usare la bestia, debbe di quelle pigliare la golpe e il lione; perché il lione non si defende da' lacci, la golpe non si difende da' lupi. Bisogna, adunque,
essere golpe a conoscere e' lacci, e lione a sbigottire e' lupi. Coloro
che stanno semplicemente in sul lione, non se ne intendano. Non può per
tanto uno signore prudente, né debbe, osservare la fede, quando tale
osservanzia li torni contro e che sono spente le cagioni che la feciono
promettere. E,
se li uomini fussino tutti buoni, questo precetto non sarebbe buono; ma
perché sono tristi, e non la osservarebbano a te, tu etiam non l'hai ad
osservare a loro inosservanzia.
Con
queste parole onorevolissimo, che ho voluto dedicarvi, riassumendo ,
volevo farmi capire l’importanza per un principe che sappia usar sia la
bestia che l’uomo, cioè che il principe deve sappia impiegare le doti razionali, che lo caratterizzano specificatamente come uomo, ma che - nello stesso tempo - non deve rinunciare ad assumere comportamenti istintivi, profondamente connaturati al comportamento proprio degli animali.
Di tutto ciò
se ne propongono di principali vati, gli animali , che con la loro
nascosta saggezza e diverisità sono esempi principali da seguire, come
il leone che simboleggia la forza o la volpe la quale la giustizia.Quindi in essa ( natura ) quale
apparentemente semplice ma in realta molto complessa, se ne po porre il
modello principale da seguire e da cui prendere un giusto insegnamento,
basato anche su logiche concrete d’azione.Ora carissimo signor
presidente capisco che i periodi possono essere leggerente cambiati, ma i
principi su cui si basa tutto il sistema restano sembre gli stessi, e
quindi le virtu e le capacita, che siano di un principe o di un
presidente all’altezza come lei che si pongono come motori per uscire
dalla odierna crisi , come mezzi come in precedenza da me spiegatemi di
ugaglianza tra forza e intelligenza , non tramonteranno mai.
E Con questo, onorevolissimo cavalier ,Silvio Berlusconi , vi pongo i
miei più cordiali saluti ringraziandola di avermi concesso attenzione .