Circa duemila componimenti formano il corpus lirico di Tasso, che li raccolse e li riordinò durante gli anni 1591-93, nell'ampia raccolta delle Rime uno dei vertici della poesia cinquecentesca, il canzoniere più importante del Cinquecento.Tasso si ispirò alle liriche di Petrarca e alla lezione dei più famosi petrarchisti( Bembo , della Casa), tenendo anche presenti le esperienze poetiche di autori latini e greci quali Catullo,Virgilio,Orazio, Ovidio e Pindaro.
La forma metrica prevalente nelle rime è il sonetto, ma è soprattutto nei madrigali che Tasso raggiunge risultati di altissimo valore poetico.E' in essi infatti che rielabora in modo originale alcuni moduli espressivi del petrarchismo cinquecentesco accentuando la melodia e la musicalità dei versi.
Spesso tuttavia emerge il gusto della metafora preziosa o dell'antitesi arguta, e il poetare si fa concettoso ed epigrammatico; alcune liriche brevi, infatti sono costruite in funzione della pointe finale.La lingua delle Rime è molto varia e composita : mescola latinismi e forme settentrionali su una base petrarchesca che però viene profondamente rinnovata, specialmente con rilevanti aperture verso il concreto e il materiale.
Tutte le poesie di Tasso sono rime d'occasione, poiche nascono da circostanze concrete, in genere da situazioni ed eventi della vita di corte: per lo più sono raffinati omaggi galanti alle cortigiane o encomi di personaggi illustri;ma spesso contengono anche elementi autobiografici secondo la linea lirica di ascendenza petrarchesca.
Qual rugiada o qual pianto
quai lagrime eran quelle
che sparger vidi dal notturno manto
e dal candido volto de le stelle?
E perché seminò la bianca luna
di cristalline stelle un puro nembo
a l'erba fresca in grembo?
Perché nell'aria bruna
s'udìan, quasi dolendo, intorno intorno
gir l'aure insino al giorno?
Fur segni forse de la tua partita,
vita de la mia vita?
In Qual rugiada o qual pianto è da notare soprattuto il gusto per la metamorfosi-la natura assume l'aspetto umano-cui corrisponde , a livello retorico, l'uso della metafora.Dal tema -metafora iniziale della rugiada, che è pianto del cielo(e implica , per analogia, il pianto del poeta sofferente per la partenza della donna) deriva una sequenza di metafore che occupa quasi l'intero componimento: il notturno manto(v.3), il candido volto delle stelle(v.4),la semina della luna(v.5) , il dolere delle aure (vv.9-10).Gli ultimi due versi, poi,con l'improvviso complimento galante e il tocco di concettismo, costituiscono, come nel precedente madrigale,una pointe di gusto prebarocco.Si può notare anche il gioco dei chiaroscuri: sul notturno manto (ripreso dall'aria bruna del v.8)si staglia la luminosità del candido volto delle stelle(v.4),della bianca luna(V.5) e del puro nembo (v.6).
Ecco mormorar l'onde
Ecco mormorar l'onde
e tremolar le fronde
a l'aura mattutina e gli arboscelli,
e sovra i verdi rami i vaghi augelli
cantar soavemente
e rider l'orïente:
ecco già l'alba appare
e si specchia nel mare,
e rasserena il cielo
e le campagne imperla il dolce gelo,
e gli alti monti indora.
O bella e vaga Aurora,
l'aura è tua messaggera, e tu de l'aura
ch'ogni arso cor ristaura.
E' costruito in due momenti.I primi 11 versi sono una rappresentazione della natura, colta nell'attesa, nel presentimento e infine nell'apparizione dell'alba , mentre nei vv. finali (12-14) emerge improvvisa l'occasione galante.L'alba è identificata con la donna,anche attraverso la ripresa insistente del senhal che ne riproduce o ne riecheggia il nome (Aurora...l'aura...de l'aura...ristaura) E' il gusto della sorpresa arguta , che sarà tipico del barocco.Da notare il passaggio dei verbi dall'infinito( mormorar, trmolar,cantar, rider), che dà idea di sospensione e trepidazione, all'indicativo presente( appare, si specchia rasserena, imperla indora),che esprime il rivelarsi dell'alba in tutta la sua pienezza; da notare anche l'effetto di sospensione e amplificazione creato dal polisindeto-anafora e...e..e..La corrispondenza fra la natura e la donna è suggerita dal costante ricorso alle metafore(il mormorar delle onde,il tremolar delle fronde, il rider dell'oriente. l'alba che si specchia nel mare ecc.), che , in quanto tali, esprimono già l'idea di incontro e fusione fra le diverse creature del mondo.Alla fine del componimento(v.13) la corrispondenza culmina nell'immagine del reciproco rapporto fra l'aura e l'Aurora (l'aura è tua messaggera, e tu dell'aura): l'aura si identifica con la donna, la donna si identifica con l'alba.
L'immagine su cui ruota Donna ,il bel vetro tondo-lo specchio che riflette il viso della donna-è da porre a confronto con quella dello specchio di Armida nella Gerusalemme Liberata.(XVI, 20-22).In entrambi i casi le donne si guardano allo specchio, ma mentre, Armida contempla narcisisticamenbte solo se stessa, la donna del madrigale è invitata a cogliere nel proprio viso l'effigie del mondo, la bellezza e l'armonia dell'universo.Armida consiste unicamente nella propria bellezza fisica, di cui lo specchio svela tutta la vanità; qui invece la donna assume un ruolo vicino a quello tradizionalmente riservato a Dio: se lo specchio con il suo volto è l'effigie del mondo, il mondo è comunque l'effigie di Dio.
1.Leggi con attenzione i tre madrigali e riassumine il contenuto( max 5 righe per ciascuno)
2.Definisci le caratteristiche formali di questi testi in relazione ai seguenti livelli di analisi: lessicale, retorico, sintattico,contenutistico.
3. Sottolinea e commenta i riferimenti alla natura nei primi due madrigali.
4. Poni a confronto il terzo madrigale con le ottave della Gerusalemme Liberata, XVI,20-22.
5.Immagina che Tasso scriva una pagina di diario con gli stessi contenuti dei tre madrigali. Cerca di far emergere con chiarezza le tesi del poeta sull'amore,sulla natura e sulla fede. Utilizza almeno tre termini tratti dai madrigali stessi.
6.Rileggi i tre madrigali e le relative linee di analisi sul blog . Tratta sinteticamente il seguente argomento(max 15 righe).
La partecipazione della natura e del paesaggio ai sentimenti del poeta.
LABORATORIO
Comprensione complessiva
1.Leggi con attenzione i tre madrigali e riassumine il contenuto( max 5 righe per ciascuno)
Analisi e interpretazione del testo
2.Definisci le caratteristiche formali di questi testi in relazione ai seguenti livelli di analisi: lessicale, retorico, sintattico,contenutistico.
3. Sottolinea e commenta i riferimenti alla natura nei primi due madrigali.
4. Poni a confronto il terzo madrigale con le ottave della Gerusalemme Liberata, XVI,20-22.
5.Immagina che Tasso scriva una pagina di diario con gli stessi contenuti dei tre madrigali. Cerca di far emergere con chiarezza le tesi del poeta sull'amore,sulla natura e sulla fede. Utilizza almeno tre termini tratti dai madrigali stessi.
6.Rileggi i tre madrigali e le relative linee di analisi sul blog . Tratta sinteticamente il seguente argomento(max 15 righe).
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