Myricæ
(1891): è una raccolta di liriche di argomento semplice e modesto,
come dice lo stesso Pascoli, ispiratosi per lo più a temi familiari e campestri. Il titolo è dato dal nome latino delle tamerici ("non omnes arbusta iuvant humilesque Myricæ": non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici), umili pianticelle che sono prese a simbolo di una poesia senza pretese, legata alle piccole cose quotidiane e agli affetti più intimi.
Il
titolo è allusivo ad una poesia dimessa, diversa da quella del Carducci
e
anche da quella ardua e aristocratica di D’Annunzio. La prima edizione è del 1891. Insieme con i Canti di Castelvecchio sono opere che la critica ha definito "del Pascoli migliore", poeta dell’impressionismo e del frammento: "Son frulli di uccelli, stormire di cipressi, lontano cantare di campane&", scrisse il poeta nella Prefazione del 1894.
E'
dunque una poesia fatta di piccole cose, inerenti per lo più
Un bubbolio
lontano...alla vita della campagna, di quadretti rapidissimi, conclusi nel giro di pochi versi "impressionistici", dove le "cose" sono definite con esattezza, col loro nome proprio (per esempio prunalbo per biancospino). Vi compaiono anche poesie (Novembre, Arano) in cui le "cose" si caricano di una responsabilità simbolica e già si affaccia il tema dei morti (X Agosto), sottolineando una visione della vita che tende a corrodere i confini del reale –avvertito come paura e mistero- per una evasione nella fiaba e nel simbolo (Carrettiere, Orfano, L'assiuolo).
Rosseggia
l'orizzonte,
come affocato, a
mare;
nero di pece, a
monte,
stracci di nubi
chiare:
tra il nero un
casolare:
un'ala di gabbiano.
Lirica
di tipo impressionistico entrata nei canti fin dalla
prima
edizione(1903), che riprende un tema già trattato più volte in Myricae calandolo in una struttura costruita quasi esclusivamente su dati acustici.
Lo schema metrico
La poesia è
costituita da un'unica strofa di settenari rimati,
a coppia,secondo lo schema abe,abc,def,def cioè dalla rima,
dalla perfetta uguaglianza dei suoni finali (orizzonte
/ monte).
I temi: Il male e il nido
se è passato o se sta arrivando. Esso allude vagamente all'idea dolorosa della vita che accompagna la concezione di Pascoli.La maturità gli ha rivelato il suo volto più crudele con la serie di lutti familiari che devastarono la serenità dell'infanzia. E' questo uno dei motivi poetici più ricorrenti della sua produzione. Si contrappone a esso il nido familiare , disperso e continuamente vagheggiato. In questa poesia come in molte altre,assume la forma di una casa , il" casolare" del v.6, che non casualmente spunta dal" nero" che avvolge i monti.
Ampi scenari naturali
(il mare al tramonto, il monte, il cielo e le sue nubi)
e piccoli oggetti (un casolare, un'ala di gabbiano) sono evocati di colpo e improvvisamente accostati gli uni agli altri.
Dopo una prima
sensazione uditiva, evocata dalla voce imitativa
"bubbolio", che annuncia la minaccia di un temporale in arrivo, il poeta fa ricorso ad alcune sensazioni visive, ampie pennellate di colore che fanno pensare ad un quadro impressionista e valgono a creare un’atmosfera di grande intensità emotiva.
È subito
chiaro che il poeta non si limita a descrivere uno spettacolo
naturale. Tanti indizi ci dicono che egli sta piuttosto esprimendo uno stato d'animo tormentato, di cui la tempesta e i suoi colori sono un simbolo. Ce lo dicono le parole che ha scelto (pensate al senso di fastidio, di sfacelo, di minaccia espresso dal rosso "affocato", dal nero "di pece", dagli "stracci" di nubi); ce lo dice la sintassi spezzata (brevi frasi senza verbo, poste una dopo l'altra come rapide pennellate che non lasciano spazio ai dettagli di una descrizione della natura e sembrano esprimere direttamente uno stato d'animo sbigottito, attonito); ce lo dice il ritmo dei versi (pensate in particolare ai versi finali che hanno una più forte concitazione, quasi un cambiamento del respiro per lo sgomento, di fronte al comparire, per la prima volta nel componimento, di un elemento umano: la piccola casa che si distingue contro il nero minaccioso della tempesta) I suoni della natura Allitterazioni vv 2-6 Rosseggia-orizzonte-mare nero-stracci-chiare-nero-casolare Un bubbolìo |
Il valore della cooperazione nell'innovazione della didattica Moderatrice:Prof.ssa Maria Allo
venerdì 13 maggio 2011
Temporale
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