
Tasso in manicomio di
Eugène DelacroixTorquato Tasso (1544-1595) visse alla
corte estense gli anni più intensi e fecondi della sua vita. Tormentato costantemente da scrupoli morali e religiosi, nel 1577 si autodenunciò all’inquisitore di Ferrara. Nel 1579 fu internato nell’
ospedale di Sant’Anna. Dopo un periodo di reclusione severissima, gli fu permesso di scrivere: compose in quegli anni quasi tutti i Dialoghi, moltissime rime e lettere. Durante la reclusione venne pubblicata a sua insaputa La Gerusalemme. Fu liberato nel 1586. Ospite in varie città italiane, si stabilì infine a Roma, avendo avuto dal papa la promessa d’essere incoronato poeta. Morì alla vigilia dell’incoronazione.
Il testo è tratto da RIME DI
TORQUATO TASSOQual rugiada o qual
pianto.
quai lagrime eran quelle
che sparger vidi dal
notturno mantoe dal
candido volto de le stelle?
E
perché seminò la bianca luna
di
cristalline stelle un
puro nemboa l'erba fresca in grembo?
Perché nell'aria bruna
s'udìan, quasi dolendo,
intorno intorno
gir l'aure insino al giorno?
Fur segni forse de la tua partita,
vita de la mia
vita?
Tasso ha lasciato circa duemila Rime. Sono in parte poesie d'amore e di galanteria: tra queste quelle per Lucrezia Bendidio e Laura Peperara. Un gruppo di rime sono encomiastiche dedicate ai signori che lo protessero. Tra le rime religiose la più nota è la canzone alla Madonna di Loreto: una delle caratteristiche di queste rime è la sfarzosa visività; in alcune è un turbato ripiegarsi sui temi della colpa, della morte, della salvezza. In un gruppo di rime di confessione autobiografica Tasso af fronta, con una concettosa ma nitida scrittura, le proprie angosce, la "separazione" rispetto al prossimo, il proprio essere e sentirsi randagio: si legga l'incompiuta canzone al fiume Metauro, e quella diretta al duca Alfonso figlio di Ercole II. La lirica di Tasso deriva da quella di Petrarca, ma complica l'apporto petrarchesco tenendo conto della tradizione lirica suc cessiva, compresi i modi franti di Giovanni Della Casa. Tasso dà straordinarie prove foniche, sottigliezze che preludono al barocchismo, melodismo dei madrigali che libera in frasi musicali mo menti di fuggevole emozione. E' un repertorio musicale che provoca sensazioni fortemente suggestive. Interessanti le liriche incentrate sul trasmutare del paesaggio, sul fascino di ore e di luoghi. In altre, pur avendo intenti di panegirico e delineando pomposi affreschi di vita cortigiana, è il ripensamento della propria sventura, la percezione dell'inesorabile trascorrere del tempo, l'invocazione di un porto di pace.
Forma metrica
MADRIGALEIl madrigale cinquecentesco è una forma breve di poesia per musica in endecasillabi e settenari, con una configurazione estremamente libera, sia per quanto riguarda la proporzione fra i due versi e la loro alternanza, sia per quanto riguarda lo schema delle rime e la presenza e la proporzione di versi
irrelatiCome regola(che può essere trasgredita) il madrigale è più breve del sonetto, e normalmente non supera gli 11 o 12 versi.Questo madrigale è costituito da endecasillabi e settenari che rimano secondo lo schema ABAB-CDDC-EE-FF.
La separazione dalla donna amata provoca una partecipazione della natura al dolore del poeta.Infatti i fenomeni notturni diventano "segni" di una commozione partecipe della natura; la rugiada è pianto, i venti sono sospiri. In questa inperpretazione magica e sentimentale della natura, diventa credibile perfino l'immagine ardita di un cielo stellato che si rispecchia capovolto nella rugiada.L'identificazione tra natura e sentimento ti sembra però affermata?
Perchè il poeta identifica la rugiada con il pianto?
Rintraccia le altre metafore della natura.A quali forme di simbiosi alludono?
Rifletti sull'opposizione partita/vita.In che senso i due versi finali offrono una chiave di lettura dell'intero testo?Quale particolare atmosfera creano le interrogative? e gli enjambements?
Quale motivo pittorico nuovo introduce Tasso in questa poesia?
Fate la parafrasi del testo in forma scrittaComponete un'analisi della lirica, mettendo in rilievo i livelli testuali più significativi.
1)L'identificazione tra natura e sentimento non viene espressa con certezza. Leggendo i vari versi, si riscontrano diverse espressioni che mettono in dubbio questo legame: "Qual rugiada o qual pianto","...,quasi dolendo,...","...forse...".
2)Il poeta identifica la rugiada con il pianto per esprimere il suo dolore per la partenza della donna amata. La natura, umanizzata, quindi la rugiada, è come se piangesse per la partenza della donna, e viene espressa con il pianto, le lacrime, e il sussurro del vento.
3)Nel testo, sul piano lessicale, possiamo notare la prevalenza di parole adoperate in chiave metaforica. Nel primo verso troviamo la prima metafora "Rugiada-Pianto,lagrime", le successive "notturno manto", per indicare il buio, illuminato dalla luminosità delle stelle, sotto la metafora "candito volto". Nei seguenti versi, "cristalline stelle","puro nembo" per indicare il cielo coperto da una distesa di stelle di cristallo, e "l'aure", i venti ad indicare il lamento del poeta.
4) Solo negli ultimi due versi finali, noi comprendiamo il senso della poesia. Infatti tutta la parte precedente è un "notturno", in cui Tasso umanizza la natura rendendola partecipe della sua malinconia. Per quanto riguarda le interrogative dirette, creano un'atmosfera di attesa e di incertezza, poi chiarita nel verso finale "vita de la mia vita". Gli enjambements indicano una spezzatura della sintassi e un rallentamento del ritmo.
5)In questa poesia Tasso introduce un nuovo motivo pittorico: il pianto delle stelle e del cielo sulla terra. Quindi identifica la rugiada con le lacrime.
Cordiali saluti!!!
Bucalo Carmelo.